Domenica 22 settembre, nella chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo, mons. Enrico Trevisi ha presieduto i Vespri per l’apertura dell’anno pastorale 2024-2025 della diocesi di Trieste.
Durante la celebrazione, il vescovo ha conferito il mandato al nuovo Consiglio pastorale diocesano ed ha fornito le indicazioni per il nuovo anno, contenute nella sua Lettera pastorale.
Erano presenti i religiosi, le religiose, i membri dei Consigli pastorali diocesano e parrocchiali ed i rappresentanti delle Associazioni e dei Movimenti ecclesiali.
Il pastore della Chiesa tergestina ha esortato i fedeli a sentirsi “pellegrini di una speranza fondata sulla fede in un Dio che ci accompagna sempre, con l’abbondanza dei doni dello Spirito, e ci fa riscoprire il nostro battesimo”.
Il vescovo Enrico ha richiamato il capitolo conclusivo della sua lettera pastorale, intitolata “Io sono con te” (Gen 28,15). Il presule ha evidenziato che il Signore resta con noi fino alla fine del mondo, mediante “il Paraclito, una presenza amica, che ci difende e ci consola; è il medico celeste, che dona sapienza e intelletto al nostro operato. Corriamo il rischio di servirci della Chiesa come di un personale piedistallo, se ce ne dimentichiamo. Siamo chiamati a vivere e annunciare il Vangelo, lasciamoci curare dalla misericordia di Dio, il cui progetto è la nostra vita in Lui”.
Mons. Trevisi ha auspicato che dall’amore preveniente di Dio possa scaturire in ciascuno il desiderio di aprirsi all’altro con vicendevole amore, per realizzare una “comunione tra carismi diversi, dentro un cammino di amore”. Confermati dalla promessa del Signore – “Io sarò con voi, sempre” – il nostro vescovo ci invita ad edificare insieme l’itinerario pastorale della Chiesa che è in Trieste, “c’è bi-sogno anche di te, non tirarti indietro, agisci con entusiasmo, contagiando qualche fratello per unirsi in questo servizio alla nostra comunità”.
Dalle parole di mons. Trevisi si evince l’auspicio a rinnovare un corpo ecclesiale accogliente, nello stile di Maria, testimoniando la presenza dell’Emmanuele, il Dio con noi, attraverso il volto di una Chiesa bella, ove tutti siano benedetti nel vincolo della comunione fraterna, a partire dagli ammalati e dalle persone più esposte a condizioni di fragilità.
Don Manfredi Poilucci