Nella cornice del triduo del Patrono, martedì 24 settembre, negli spazi della parrocchia di san Vincenzo de’Paoli, ritinteggiati grazie al lavoro di alcune famiglie della comunità, si è svolto un momento semplice, ma significativo della vita dell’Oratorio San Vincenzo: l’intitolazione delle sale ai giovani Andrea Bottali, Irene Righi e Loredana Vigini.
Presenti i loro familiari e alcuni ex direttori di questo Oratorio, a partire da don Umberto Piccoli che – attuale parroco – fu giovane cappellano per 19 anni in questo Oratorio, don Lorenzo Magarelli, don Alessandro Amodeo e don Pietro Giassi. L’attuale direttore, don Davide Chersicla, ha desiderato concludere con questo momento la sua presenza a san Vincenzo: in ottobre infatti inizierà il suo servizio di parroco a Servola.
Nel suo indirizzo di commiato, si è espresso così:
Penso a una catena ininterrotta di persone che hanno contribuito e continuano a contribuire, affinché questi siano spazi sani, sicuri e accoglienti: sacerdoti, ma non solo. Tanti laici lo hanno fatto, alcuni sono tra noi, altri il Signore li ha già chiamati a sé. È stata una catena in cui ognuno è stato un anello indispensabile. Anche oggi, ognuno deve fare la sua parte, per il tempo che il Signore gli concede di operare, come ebbe modo di esprimersi san Paolo, riguardo alla cura della comunità cristiana di Corinto: «Che cosa è mai Apollo? Che cosa è Paolo? Servitori, attraverso i quali siete venuti alla fede, e ciascuno come il Signore gli ha concesso. Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma era Dio che faceva crescere […] siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio” (1Cor 3, 5-6.9).»
Poi ha condiviso un ricordo personale:
Il giorno in cui per la prima volta, diciottenne, pieno di capelli oltre che di curiosità, entrai in questo oratorio, perché qui si sarebbe svolta la prima riunione della commissione di Pastorale Giovanile appena eletta. Era il 1997 e direttore della PG era un giovane don Umberto. Il vescovo Eugenio, arrivato da poco a Trieste, desiderava incontrare i nuovi membri appena scelti, tra cui io, come rappresentante dei giovani di Barcola. Questo incontro si svolse in quella che tutti chiamano – fino ad oggi! – Sala Legno. Sì, proprio “Sala Legno”, perché rivestita di perline; poi ecco la “Sala blu”, perché sedie e tavoli sono di quel colore e infine il “Salone”, perché evidentemente il più grande. Un giorno, però, divenuto parroco, mi venne un’idea: «E se intitolassimo queste sale a qualcuno dei nostri giovani? Certo, da tanti anni campeggia in salone la foto di Andrea Bottali, ma manca una targa che spieghi chi è stato”. E allora mi dissi: “Perché non valorizziamo i giovani che hanno arricchito con il loro entusiasmo la vita del nostro oratorio, come Andrea, Irene, Loredana?.
I parenti sono stati allora invitati a scoprire la targa e il quadro di Andrea Bottali, giovane di 23 anni, amante della montagna e dello sport, entusiasta educatore di gruppi dell’AC, di Irene Righi, madre di famiglia, voce della Radio Nuova Trieste e giornalista di Vita Nuova, e di Loredana Vigini, missionaria consacrata, fondatrice di Semente Viva, promotrice del Bibliodramma, metodo per evangelizzare in modo gioioso.
Andrea, Irene e Loredana sono morti prematuramente, ma hanno arricchito di vita i loro giorni, donando luce a chi stava loro intorno. Tre storie, tre vocazioni diverse. La creatività dello Spirito Santo ha operato in loro, facendo di Loredana una consacrata missionaria, di Irene una amorevole sposa e mamma, di Andrea, un educatore entusiasta e trascinatore. Nel ricordarli attraverso le immagini dei loro volti gioiosi nelle rispettive stanze possano essere di esempio per i ragazzi che frequentano questo luogo, affinché anch’essi offrano con gioia la vita ai fratelli e sorelle e, attraverso di essi, al Signore!”.
Con una battuta finale, don Davide ha lasciato al suo successore di riqualificare i campi esterni, col suggerimento di intitolarli a Francesco Rosato, anch’egli scomparso prematuramente, che fu un giovane molto attivo in questo oratorio.