Domenica 8 dicembre la Diocesi di Trieste ricorda nella preghiera i giovani in discernimento e in cammino verso il sacerdozio. Facciamo nostro l’invito del vescovo mons. Enrico Trevisi nel messaggio per la Giornata dei Seminari e conosciamo i volti, le storie e le provenienze dei seminaristi in formazione nel Seminario Interdiocesano di Castellerio.
Invito tutti a pregare per nuove vocazioni sacerdotali, ma anche religiose e missionarie.
Fatelo con perseveranza. Fatelo nelle vostre famiglie, nelle parrocchie, individualmente. Chiediamo a Maria di intercedere: che ogni giovane trovi la sua vocazione e ne sia gioioso.
Sono Giulio Barelli, seminarista al 4º anno nel Seminario Interdiocesano di Castellerio a Pagnacco, a nord ovest di Udine. Sono originario della parrocchia di San Vincenzo de’ Paoli e, da quest’anno, svolgo il mio tirocinio pastorale nella parrocchia di Gesù Divino Operaio, vicino a via Flavia, con don Roberto Pasetti e don Henri Godonou.
Poco posso dire di me: sono nato a Trieste, ho vissuto sempre in città frequentando diverse parrocchie; nel 2014 sono approdato a San Vincenzo dove, nel tempo, conoscendo vari sacerdoti e scoprendo la bellezza delle celebrazioni e dei momenti comunitari, ho maturato la scelta di entrare in seminario per discernere quel pensiero che avevo già da piccolo di diventare sacerdote. Nella mia parrocchia di origine ho seguito vari gruppi: i ministranti, gli animatori dell’oratorio e anche l’ACR, quest’ultima per sperimentare cosa sia la formazione e trasmissione della fede alle nuove generazioni. Nella nuova parrocchia le cose non sono cambiate più di tanto perché i servizi che svolgo sono praticamente gli stessi: quello che è cambiato, ed è una grande ricchezza, sono le persone: tanti nuovi volti e storie da conoscere e con cui camminare insieme.
Giulio Barelli
Li chiamò perché stessero con Lui «Eccomi, manda me!» (Is 6, 8)
Con l’irruenza di chi sa di non essere degno, ma desidera ardentemente annunciare la salvezza da cui è stato conquistato, è iniziato il mio percorso di discernimento, ormai alcuni anni fa.
Mi chiamo Andrea Grigoli e sono al quinto anno del percorso di formazione nel seminario Interdiocesano.
Avvicinandosi la fine dei sei anni di formazione, il desiderio di voler entrare nel vivo della pastorale ha bisogno di essere mitigato da un discernimento ancor più serrato, non più sul “se” ma sul “come” essere prete. In un mondo molto complesso in cui abbondano gli stimoli di distrazione, vale sempre la pena ricentrarsi in Cristo, Dio incarnato fondamento della vita di fede.
L’alternanza delle lezioni – in condivisione con l’Istituto Superiore di Scienze Religiose – con la preghiera comunitaria, dei pasti con lo studio e con lo svago, ritma le nostre giornate in cui pregi e difetti di tutti diventano il terreno vivo su cui misurarsi nella comunione fraterna.
Quest’anno inoltre mi è stato chiesto di prendere servizio in una nuova parrocchia, Santi Pietro e Paolo, in cui la realtà degli scout e la prossimità dell’Università di Trieste saranno nuove forme di stimolo per crescere nella mia vocazione particolare.
La gratitudine al Signore e alle comunità di San Vincenzo e di Gesù Divino Operaio, che mi hanno ospitato finora, si unisce alla richiesta di preghiera a tutti voi perché ognuno di noi seminaristi possa diventare sempre più trasparenza di Cristo che viene in ogni momento ad incontrare la Chiesa sua sposa.
Andrea Grigoli
Mi chiamo Marijo Karadakic, ho 29 anni, sono nato e cresciuto a Zagabria, in Croazia, e sono seminarista della Diocesi di Tieste e membro della Fraternità dell’amore Trinitario. Studio teologia presso il Seminario interdiocesano di san Cromazio di Aquileia ad Udine, e sono al quarto anno del mio percorso di studi.
Sono in servizio presso la parrocchia di santa Caterina da Siena, dove accompagno i ragazzi del gruppo SCOUT D’EUROPA-TRIESTE 2.
Se ripenso alla scelta vocazionale in cammino verso il sacerdozio, sono consapevole che essa sia il frutto di una vita intera in cui poter riconoscere i segni della presenza del Signore in tanti contesti e situazioni. Innanzitutto penso alla mia famiglia: ultimo di sette figli, sono sempre stato circondato con autenticità dai miei familiari dall’affetto e dall’educazione alla fede, trasmettendomi con essenzialità tutti i valori cristiani più importanti. Ricevendo la prima comunione, mi sono inserito nel gruppo dei chierichetti in parrocchia, svolgendo il servizio all’altare con tanta gioia. Il mio parroco è stato per me il primo grande esempio di vocazione autentica: mi piaceva il suo essere prete, lo vedevo felice e sereno, circondato dalla gente che gli voleva bene. Conclusi gli studi ho vissuto un’esperienza di lavoro che mi ha consentito di vedere da vicino come la gente normale vive la vita quotidiana, impegnandosi per il bene e testimoniando la fede nel proprio posto di lavoro. In questo tempo, però, il desiderio che avevo nel cuore di seguire il Signore cresceva sempre di più. E così ho deciso di condividere queste mie intuizioni con i sacerdoti che mi hanno accopagnato.
Dopo una certa esperienza nella comunità sacerdotale di Trieste, condita dalla preghiera quotidiana, la S. Messa, la vita fraterna e l’accompagnamento, sono entrato a far parte della Fraternità dell’Amore Trinitario, iniziando così il cammino di Seminario in vista del sacerdozio.
Marijo Karadakic
Mi chiamo Paul Tshimanga Nkuna, originario della Repubblica democratica del Congo, provincia di Kinshasa. Sono nato il 04 dicembre 1994 da una famiglia devota cattolica di 6 figli, battezzato nella santa chiesa cattolica a Kinshasa. La storia della mia vocazione è lunga e bella, fondata sulla pazienza. Le presento qua in modo laconico.
La mia vocazione è nata proprio nel frequentare la chiesa, cioè nella preghiera. Mi sono fatto vicino alla chiesa e ai sacerdoti. Sono stato fin da piccolo chierichetto. Il fatto di esser accanto ai sacerdoti (soprattutto diocesani) ha generato in me il desiderio di servire il Signore per tutta la mia vita. Il rosario che facevamo ogni sera in famiglia prima di dormire era per me un fuoco che alimentava ancora di più il mio desiderio di diventare sacerdote. E poi non riuscivo più a ritenere quel desiderio nascosto dentro di me, mi sono deciso di parlarne col mio papà, e la sua risposta è stata: “se realmente è la tua vocazione, chi sono io ad impedirla?”. Dopo di che, per maturare quel mio desiderio nel discernimento, mi sono scritto nel gruppo parrocchiale delle vocazioni. Dopo la scuola superiore sono entrato in seminario dove ho fatto i primi anni di formazione (la propedeutica, il noviziato, il baccalaureato in filosofia ed il primo anno di Teologia). Dopo una parentesi di 2 anni degli studi teologici a Cosenza (Calabria), mi sono trasferito a Trieste. La Sua Eccellenza Mons. Enrico, dopo aver verificato tutta la pratica, mi ha ammesso come seminarista della diocesi di Trieste. È cosicché da quest’anno sono entrato nel seminario interdiocesano San Cromazio ad Udine per completare la formazione per il sacerdozio come previsto nella ratio fundamentalis. Esercito il tirocinio pastorale nella parrocchia San Marco Evangelista di Trieste. Chiedo l’aiuto dello Spirito Santo affinché mi accompagni e mi dia la grazia di diventare sacerdote secondo il cuore di Cristo Sommo Sacerdote, buono, Umile e paziente nell’amore…
Paul Tshimanga Nkuna