L’Avvento è per ogni cristiano tempo di ritrovare, nel silenzio del proprio cuore, la Parola che ci ridona luce per riconoscere il Signore che viene: in particolare per noi religiose/i, chiamati dal Signore a dare prima di tutto spazio a Lui, Parola di Luce e di Verità, per continuare a camminare nell’oggi della storia, testimoniando la bellezza della Parola che diviene Vangelo di prossimità e di fraternità.
Domenica 1° dicembre, nella cappella dei frati cappuccini di Montuzza ci siamo ritrovati, circa 40 religiosi/e, per il ritiro di Avvento, per ascoltare la Parola del Signore che il nostro Vescovo Enrico ci ha consegnato.
Ci siamo lasciati condurre dalla Prima lettera ai Tessalonicesi di S. Paolo e provocare da alcune considerazioni del Vescovo:
- Rinnovare lo stupore che nasce dal constatare ciò che di bello il Signore opera nella nostra vita e nella missione a cui siamo inviati, perché il “Vangelo si diffonde con la potenza dello Spirito Santo” (1Ts 1,5) e al contempo la consapevolezza che la missione si svolge dentro le lotte e fatiche del quotidiano.
- Siamo inviati a testimoniare lo stile della vicinanza, come suggerito da S. Paolo, “amorevoli in mezzo a voi come una madre che ha cura dei propri figli” (v. 7), perché l’amore reciproco è come il carburante che alimenta la nostra amicizia con Gesù.
- Siamo chiamati a prenderci cura di noi stessi, non per il nostro benessere individuale o come propria autorealizzazione, ma come urgenza del custodire il nostro cuore, perché non si appesantisca e non si distragga, ma ritrovi nel Signore il senso e il centro del nostro essere consacrati e inviati, per vivere il Vangelo autentico, non esibito in modo esteriore, ma partendo dal cuore.
- Siamo esortati a “proseguire ancora di più” (4,10) nel cammino nell’amare il Signore e nell’amarci reciprocamente e fraternamente. Questo ci rende donne e uomini di fede, consacrati in umanità e annunciatori di speranza.
Dopo la riflessione del Vescovo, abbiamo affidato ciò che riecheggiava nei nostri cuori, al Signore Gesù nell’ Adorazione eucaristica e con il canto dei Vesperi.
Il cammino di Avvento, che ci prepara anche al prossimo Giubileo della Speranza, diventi attesa gioiosa e operosa per aprire la porta al Piccolo Bimbo di Betlemme, portatore di salvezza per ogni persona.
Suor Angela Zaccaria