Dalla bocca stessa di Gesù sappiamo che l’incontro con Dio contiene in sé una promessa: «Io sono venuto perché abbiano la vita in abbondanza» (Gv 10,10). Dal punto di vista della pastorale vocazionale, questa consapevolezza è occasione per tornare a lavorare sul desiderio, il vero motore della scelta.
Questo desiderio si traduce nella scelta personale, nella volontà di spendere la vita per amore di qualcuno, in quel preciso luogo e insieme a quelle precise persone (presbiterio, comunità di vita consacrata, lavoro, educazione, famiglia, missione). Solo così si concretizza la promessa ricevuta all’interno della Chiesa.
Quella medesima Chiesa che a Trieste, domenica 8 dicembre 2024, festeggerà la Giornata dei seminari: occasione in diocesi per pregare affinché quella promessa di realizzi, perché si accompagni con l’orazione il cammino di tutti quei seminaristi che sono in preparazione al presbiterato. Questa giornata ci pone il tema, ovviamente, di come alcuni abbiano percepito e stiano discernendo la chiamata di Dio alla vita piena nel ministero, ma anche quanto sia essenziale per ogni giovane fermarsi a riflettere sulla sua vocazione personale (al sacerdozio, al matrimonio, alla vita consacrata, ecc.) e su come la fede può aiutare ognuno nella crescita e nella scelta del proprio percorso di vita.
Il Centro diocesano vocazioni (CdV), negli anni e ancora oggi, accompagna e sensibilizza la pastorale sulla risposta alla chiamata personale di Dio: accanto all’importantissima disponibilità di accompagnamento personale per chi desidera confrontarsi singolarmente sulla sua scelta di vita – i contatti con figure che possano essere viste come madri e padri spirituali sono innumerevoli – i membri del CdV si impegnano a promuovere diverse proposte per il confronto con la propria vocazione.
Da gennaio 2025 ripartirà il “Cosa vedi Geremia?”: quattro serate di preghiera con adorazione eucaristica, rivolte a ragazze e ragazzi dalla III media alla IV superiore dove, approfondendo alcune storie di chiamata nella Parola di Dio, sarà possibile interrogarsi e ricevere qualche strumento di lettura sulla propria vocazione. Al termine, un momento conviviale di incontro.
Inoltre, a richiesta dei parroci e in accordo con i responsabili dei vari gruppi, è possibile partecipare al Progetto “7×7”: il CdV collabora a strutturare un incontro di preghiera con testimonianza nel normale ritmo della vita parrocchiale. L’intento è – senza scompaginare la quotidianità o moltiplicare gli appuntamenti in comunità – mettersi in ascolto di un testimone e della sua storia di chiamata, riflettendo su come sia proceduto il discernimento del suo stato di vita attuale.
Se la precedente proposta può essere rivolta a chiunque, dipende solo dalla sensibilità e dall’esigenza della realtà parrocchiale, a livello diocesano per i giovani adulti – universitari e/o lavoratori – a febbraio sarà proposto il Progetto “Benedetto”: esperienza di ritiro spirituale di gruppo, volto ad approfondire il senso dello studio e/o lavoro all’interno della personale chiamata, ospitati e con l’aiuto di meditazioni proposte da monaci o monache benedettine. Lo scorso anno, ad esempio, il ritiro si è tenuto nella meravigliosa Abbazia Benedettina di Praglia, in provincia di Padova, soggiornando e immergendosi nel clima di preghiera del monastero.
Ma queste iniziative sarebbero meno efficaci se non fossero accompagnate dalla preghiera e dall’invocazione al Signore. Più che decennale è il “Monastero invisibile”: proposta rivolta ad ogni cristiano di un impegno personale mensile di un’ora di preghiera per le vocazioni. Il CdV si propone di aiutare e accompagnare questo proposito fornendo un sussidio al mese, tracciando così un tema annuale. Alcune realtà parrocchiali hanno anche deciso di utilizzare questo sussidio per animare le ore di adorazione eucaristica per le vocazioni.
Queste iniziative appena descritte sono solo alcune concretizzazioni di quella sensibilità che accompagna questo servizio diocesano. Il Centro Diocesano Vocazioni, infatti, è composto da molti membri che hanno a cuore il tema della chiamata, perché per primi lo vivono: sono inseriti in diverse realtà parrocchiali e contribuiscono – molte volte silenziosamente – ad accompagnare giovani e meno giovani a rispondere alla chiamata/promessa di avere la vita in abbondanza.
Se desiderate contattarci o ricevere maggiori informazioni: cdv.trieste@gmail.com
don Davide Lucchesi