Azione Cattolica: la festa del sì

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La festa dell’8 dicembre come simbolo di responsabilità, servizio e cammino sinodale per un’associazione chiamata a essere presenza viva nella Chiesa e nel mondo.

Azione Cattolica, l’associazione laicale più antica d’Italia, ha scelto di porre la propria ideale ricorrenza proprio l’8 dicembre, festa liturgica dell’Immacolata Concezione.

Abbiamo scelto di affidarci alla protezione materna di Maria, la donna in cui il Mistero ha piantato la sua tenda, e che del Mistero è stata custode spesso silenziosa ma oggi regale e splendente.

Abbiamo scelto di festeggiare nel periodo dell’anno liturgico in cui i fedeli trattengono il respiro in attesa del Signore che viene, in una sobrietà che cerca di resistere di fronte al Natale di mercato a cui siamo assuefatti.

Abbiamo scelto di festeggiare il nostro sì proprio nella festa di Colei che ha detto il sì più rischioso, difficile, sovrumano che si potesse pensare.

Senza questo sì, ciascuno dei nostri sì, non ci sarebbe l’associazione così come la conosciamo. Non è un sì generalista, una goccia che si perde in un mare in cui siamo indistinguibili, tessere di un mosaico incolore, ma, proprio perché AC è conformata alla Chiesa, ognuno contribuisce in maniera decisiva e personale alla rete associativa che ogni anno, da più di un secolo, stringe le proprie maglie su questa Diocesi, questa città, il nostro Paese. Nel bene e nel male, certo, ma sempre per il bene e mai per il male.

Qui sta la nostra responsabilità, prima di tutto di fronte alla nostra coscienza: abbiamo scelto di dire un “sì da divano” o ci siamo rimboccati le maniche? Abbiamo teso la mano ai bisogni delle persone vicine e lontane, al prossimo, o la mano è rimasta saldamente in tasca? Abbiamo orientato la nostra navigazione all’”altra riva”, con la bussola saldamente tesa verso la Stella Polare?

Il nostro presidente nazionale ci ricorda: basta domandarci chi siamo, c’è bisogno invece che ci chiediamo, oggi: per chi siamo?

Natale è vicino, celebriamo l’attesa di cose nuove. La nostra AC sarà una cosa nuova se noi sapremo rinnovarla, sia riprendendo la storia che ci appartiene e riabilitandola a ciò a cui il Signore ci chiama, sia lasciandoci ispirare per nuove strade e nuovi orizzonti, in cammino con tanti compagni di strada, consapevoli di essere palestra della sinodalità che la Chiesa in questi anni sta riscoprendo e valorizzando.

Sempre con il nostro sì: sulle labbra perché dentro il cuore.

Arturo Pucillo
Presidente diocesano di Azione Cattolica


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