![perini2 perini2](https://domenicale.diocesi.trieste.it/wp-content/uploads/sites/8/2025/01/perini2-1-e1738656138523.jpeg)
È stata per me una sorpresa e una grande soddisfazione ricevere la lettera-contributo di Bruno Sain, che trovate qui di seguito. È vero che avevo subito messo in comune con tutti i circoli dell’Associazione Giuliani nel Mondo il mio articolo generosamente ospitato da “Il Domenicale”, ma non mi sarei mai aspettato di ricevere subito una così bella risposta, per di più da un giovane discendente dei nostri emigrati ed esuli, in questo caso nella capitale argentina, Buenos Aires.
Bruno Sain è stato uno dei partecipanti all’edizione 2024 del progetto “Alla scoperta delle proprie radici” che ha portato a Trieste 8 giovani di origine giuliana provenienti da Australia, Sudafrica, Brasile, Canada e, appunto, Argentina. E mi fa molto piacere che Bruno lo definisca “stage formativo” perché non si è trattato di una vacanza ma di una immersione totale nella storia e cultura dei loro antenati. Una sfida che questi giovani (4 ragazzi e 4 ragazze) hanno raccolto con grande impegno e serietà, con una volontà di capire ed approfondire che li ha portati a farci spesso domande che avrebbero richiesto risposte molto più complesse ed articolate di quelle che potevamo dare nel poco tempo a disposizione. Insomma, la migliore risposta a chi pensa che i giovani siano superficiali, complimenti a Bruno e a Paola, Enrico, Paloma, Esteban, Giorgio, Marianna e Giovanna: sono orgoglioso di loro!
Giorgio Perini
Cari lettori,
vorrei condividere con voi la mia esperienza nello Stage Formativo per Giovani Discendenti da Famiglie di Origine Giuliana e Istriana, al quale ho avuto l’onore di partecipare nel settembre dello scorso anno grazie all’organizzazione e finanziamento dell’Associazione Giuliani nel Mondo.
Questo viaggio è stato profondamente significativo e arricchente per me, in quanto mi ha permesso di connettermi con la storia, la ricca cultura e la bellissima regione dove sono nati i miei nonni. Attraverso questa esperienza ho potuto comprendere più profondamente i momenti difficili vissuti da loro e da migliaia di italiani che, a causa dei tragici eventi della seconda guerra mondiale, furono costretti ad abbandonare la loro terra natale. Tra i luoghi più emblematici che ho visitato, spiccano la Foiba di Basovizza e il Campo Profughi di Padriciano, siti che preservano la memoria di questo doloroso capitolo della storia italiana.
Ho avuto anche il privilegio di esplorare la cultura e la storia di questa regione visitando il Castello e la Cattedrale di San Giusto, la Città Vecchia e l’incantevole Castello di Miramare, con i suoi eleganti dipinti e la sua magnifica architettura.
La mia esperienza non si è limitata a Trieste, perché ho anche visitato altri luoghi importanti della regione come Gorizia, Aquileia e Grado. Ho avuto anche il piacere di conoscere le comunità italiane in Croazia e Slovenia, che mi hanno permesso di apprezzare lo sforzo di chi lavora instancabilmente per mantenere viva la cultura e la storia italiana in territori che non fanno più parte del paese.
Senza dubbio, l’architettura, la cultura e l’ospitalità della gente di questa regione mi hanno lasciato profondamente incantato e grato per per l’opportunità che mi hanno dato. Questo viaggio ha risvegliato in me il desiderio di far parte di questa comunità nel prossimo futuro, con la speranza di esercitare la mia professione di farmacista nella terra dei miei nonni.
Infine, vorrei esprimere il mio sincero ringraziamento all’Associazione Giuliani nel Mondo per avermi dato l’opportunità di riscoprire le mie radici, lasciando nella mia memoria un ricordo indelebile e la ferma convinzione dell’importanza di preservare l’eredità dei nostri antenati.
Dall’Argentina con affetto,
Bruno Sain