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L’11 febbraio 2025, presso la Chiesa della Madonna del Mare di Piazzale Rosmini a Trieste, verrà celebrata da Sua Ecc.za il Vescovo Enrico Trevisi la XXXIII giornata Mondiale del Malato. La Celebrazione vivrà della presenza dei malati e delle famiglie accompagnati dall’UNITALSI e del contributo di varie Associazioni di cattolici. Sarebbe molto bello promuovere un gesto di fraternità che nella nostra città di Trieste veda un giovane accompagnare un anziano o un malato alla celebrazione.
Quest’anno la giornata è parte del cammino dell’anno giubilare che ha come motto «Pellegrini di speranza». Il tema della Giornata scelto dall’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute è tratto dalla Lettera di San Paolo ai Romani: «La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5,5).
Molto bella la riflessione teologale che accompagna le celebrazioni della giornata e molto utile il richiamo ai 4 luoghi di apprendimento della Speranza tratti dalla lettera enciclica Spe Salvi (30.11.2007) di Papa Benedetto XVI, in particolare la dimensione del “soffrire”: «Certamente bisogna fare tutto il possibile per diminuire la sofferenza», tuttavia «non è la fuga davanti al dolore che guarisce l’uomo, ma la capacità di accettare la tribolazione e in essa maturare, di trovare senso mediante l’unione con Cristo, che ha sofferto con infinito amore». Recuperare una dimensione spirituale del vivere e soffrire, ancorandola fortemente a valori di bontà, fraternità, solidarietà, giustizia e amore.
Attraversare il dolore per trasformarlo e porlo nella prospettiva della luce che salva, ricompone, rasserena e riappacifica. Fondamentale la prospettiva del soffrire “con”, la famiglia, la comunità, l’altro ed il saper soffrire “per” gli altri. Coniugare la dimensione clinica del soffrire e possibilità del sollievo e cura con la dimensione spirituale del soffrire con i suoi significati e prospettive.
«Non è bene che l’uomo sia solo» (Gen 2,18) era il motivo della XXXII giornata 2024. Papa Francesco nel messaggio 2024 richiamava “Dio, che è amore, ha creato l’essere umano per la comunione, inscrivendo nel suo essere la dimensione delle relazioni. Così, la nostra vita, plasmata a immagine della Trinità, è chiamata a realizzare pienamente sé stessa nel dinamismo delle relazioni, dell’amicizia e dell’amore vicendevole. Siamo creati per stare insieme, non da soli. E proprio perché questo progetto di comunione è inscritto così a fondo nel cuore umano, l’esperienza dell’abbandono e della solitudine ci spaventa e ci risulta dolorosa e perfino disumana. …Gli ammalati, i fragili, i poveri sono nel cuore della Chiesa e devono essere anche al centro delle nostre attenzioni umane e premure pastorali. Non dimentichiamolo! E affidiamoci a Maria Santissima, Salute degli infermi, perché interceda per noi e ci aiuti ad essere artigiani di vicinanza e di relazioni fraterne” (Papa Francesco dal messaggio per la Giornata Mondiale del Malato 2024).
La Giornata Mondiale del Malato 2025, si rivolge ai malati e naturalmente anche agli operatori, promuovendo fraternità e solidarietà e riproponendo con forza la speranza nel mistero pasquale di Gesù Cristo. In esso si coglie la pienezza dell’annuncio cristiano (Papa Francesco, La Speranza non delude mai, Piemme 2024).
In questa giornata 2025, la stretta relazione tra malattia e speranza viene evocata nella riflessione dell’Apostolo ai Romani, rileggendo la condizione umana alla luce dell’evento pasquale di Gesù Cristo, il Figlio di Dio crocifisso, sofferente ed infine risorto. L’Apostolo mostra come la virtù della «speranza» metta in moto la forza di accettare le «tribolazioni». Per l’Apostolo Paolo la «potenza di Dio» si manifesta nella fragilità e nella sofferenza umana, accolte con fede. Per i «cataloghi delle avversità» che Paolo inserisce in 1-2Corinzi: “nelle ferite e nelle sofferenze degli evangelizzatori si sperimenta il dinamismo rigenerante dello Spirito” (2Cor 12,10). L’apostolato di Paolo è segnato dalla croce di Cristo (1Cor 1,18; cf. 2Cor 4,7-12). Le tribolazioni confermano nel nostro cuore la capacità di lottare, di reagire, di superare gli ostacoli e di «ricominciare». In questo senso Paolo può affermare in modo paradossale che «la tribolazione genera pazienza, la pazienza genera la temperanza e la temperanza genera la speranza». Quattro termini che segnano il cammino dei credenti e spingono a collaborare con la grazia di Dio nel vivere la consolazione, il servizio e la missione. Cogliere il volto di Cristo nell’uomo che soffre nei vari contesti di sanità territoriale ed ospedaliera, a partire dalle famiglie. Contrastare l’indifferenza. Educarsi all’incontro all’ascolto, alla compassione ed alla tenerezza. Coniugare perizia tecnica, innovazioni e organizzazione con la relazionalità costante, curata. Essere comunità per accrescere le energie e capacità di elaborare ed attraversare il dolore. Non essere soli nella sofferenza e nel dolore. Promuovere la Fraternità ed insieme la preghiera, la solidarietà e la pace.
Ecco il paradosso della fede cristiana, prosegue la riflessione teologale stilata dalla CEI per la giornata 2025: “dalla croce alla luce pasquale!”.
“Prendiamoci cura di chi soffre ed è solo, magari emarginato e scartato. Con l’amore vicendevole, che Cristo Signore ci dona nella preghiera, specialmente nell’Eucaristia, curiamo le ferite della solitudine e dell’isolamento. E così cooperiamo a contrastare la cultura dell’individualismo, dell’indifferenza, dello scarto e a far crescere la cultura della tenerezza e della compassione. Gli ammalati, i fragili, i poveri sono nel cuore della Chiesa e devono essere anche al centro delle nostre attenzioni umane e premure pastorali. Non dimentichiamolo! E affidiamoci a Maria Santissima, Salute degli infermi, perché interceda per noi e ci aiuti ad essere artigiani di vicinanza e di relazioni fraterne” (Papa Francesco, 10 gennaio 2024).
Gianfranco Sinagra
Cardiologo, Presidente Commissione Diocesana Pastorale per la Salute
Preghiera dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della CEI
per la XXXIII Giornata Mondiale del Malato 2025
Dio, Padre della vita,
insegnaci come il soffrire possa diventare
luogo di apprendimento della speranza.
Signore Gesù,
hai scelto di condividere
la sofferenza dell’uomo.
Rinnova il nostro amore
e fai sorgere la stella della speranza.
Spirito consolatore,
rafforza la speranza,
sostieni i sofferenti nella solitudine,
insegnaci a soffrire con l’altro, per gli altri.
Trinità beata,
insegnaci a credere, sperare e amare
come Maria nostra Madre.
Amen.