La crisi del sistema carcerario italiano continua a destare profonda preoccupazione, tra sovraffollamento, emergenze sanitarie e un drammatico aumento dei suicidi tra i detenuti. In questo contesto, i cappellani delle carceri del Triveneto, riuniti a Zelarino insieme all’arcivescovo Carlo Maria Redaelli – incaricato per la pastorale penitenziaria del Triveneto – lanciano un appello urgente. Serve un intervento concreto e strutturale per garantire condizioni di vita dignitose nelle carceri e preservarne la funzione rieducativa. Facendo eco alle parole di Papa Francesco e del Presidente Mattarella, l’invito è chiaro: è tempo di agire con determinazione e responsabilità.
Pubblichiamo di seguito la nota a cura dell’Ufficio Stampa della Conferenza Episcopale Triveneto.
I cappellani delle carceri del Triveneto - riuniti al Centro Pastorale di Zelarino (Venezia) il 26 marzo 2025 insieme all’arcivescovo di Gorizia Carlo Maria Redaelli, incaricato per la pastorale penitenziaria del Triveneto -, preoccupati per l’allarmante numero dei suicidi e per la gravità della situazione di sovraffollamento, comune a tutti gli istituti di questo territorio, rinnovano in modo unanime l’appello alla comunità ecclesiale e civile e alle istituzioni perché siano messe in atto tutte le strategie possibili, con risorse umane ed economiche e soluzioni giuridiche alternative, per fronteggiare in modo adeguato e duraturo la crisi attuale. Tali iniziative - promosse in modo sinergico - avrebbero un sicuro effetto positivo sia sulla popolazione carceraria, spesso ristretta in situazioni limite, sia sul personale, sempre più oberato da molteplici emergenze. I cappellani rilanciano le parole e l’invito di Papa Francesco affinché “si continui a lavorare per il miglioramento della vita carceraria così che la vita sia sempre degna di essere vissuta”. Tali parole, unite a quelle del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - “C’è bisogno di una risposta al sovraffollamento carcerario e al numero dei suicidi in carcere ed è indispensabile affrontare tutto questo con urgenza” -, esortano tutti all’impegno affinché il carcere mantenga la propria funzione rieducativa. Venezia, 27 marzo 2025 Ufficio Stampa - Conferenza Episcopale Triveneto