Voci giovani al Giubileo

Le testimonianze delle ragazze e dei ragazzi in viaggio verso Roma per il Giubileo degli Adolescenti: la bellezza del loro vissuto

Mentre ragazze e ragazzi sono in viaggio verso Roma per il Giubileo degli Adolescenti, abbiamo colto l’occasione per raccogliere alcune loro testimonianze. Dalle loro voci traspare la gioia di poter vivere questa esperienza insieme a tanti coetanei, la freschezza della loro giovane età e la consapevolezza di essere parte di una comunità più grande, con tante sfumature al proprio interno, ma unita nel cammino di fede nel Signore Gesù, il Risorto. Provenienti da diverse parrocchie, gruppi linguistici e movimenti laicali, questi giovani testimoni ci raccontano con semplicità la loro esperienza di fede e ci fanno partecipi di un loro ricordo di Papa Francesco.

Nina, appartenente alla comunità dei giovani di lingua slovena: «Per me il Giubileo è un’esperienza unica che si fa poche volte nella vita perché si celebra ogni 25 anni e, ora, mi sento molto emozionata e felice di poter partecipare al Giubileo degli adolescenti. Per questo appuntamento ci siamo preparati a scuola. Con la professoressa di religione abbiamo parlato di questo e del Papa che purtroppo è venuto a mancare. Mi sembra una grande esperienza per tutti, una cosa che dovrebbero fare tutti almeno una volta nella vita per incontrarsi con altri giovani, parlare delle rispettive esperienze e di ciò che pensiamo».

Matteo, 13 anni, proveniente dalla parrocchia San Vincenzo de’ Paoli racconta: «Per me il giubileo è un viaggio spirituale e un’occasione per stare insieme. Lo vivo con un pizzico di tristezza per la morte del Papa, ma anche con gioia e felicità perché sono in compagnia e vedo tanti ragazzi che come me si impegnano per camminare con Dio e nella comunità. Per prepararmi a questo appuntamento ho cercato di essere più gentile e disponibile verso le persone accanto a me. Ricordo Papa Francesco con due parole: pace e salvezza perché le ripeteva molte volte. Si batteva molto per la pace e mi sembra che venga ricordato anche come il Papa della speranza».

Appartenente al gruppo di Azione Cattolica della parrocchia di Santa Caterina da Siena, Giacomo, 15 anni, spiega: «Il Giubileo per me è un momento per riavvicinarmi a Dio e per ascoltare profondamente quello che mi dice. È un momento di speranza. Per viverlo al meglio ci siamo preparati facendo delle attività con l’Azione Cattolica per conoscere cosa è un Giubileo e poi ho anche fatto un approfondimento personale sulla figura di Papa Francesco, visto che è mancato proprio in questi giorni. Mi sono preparato anche con la preghiera. Del Papa ricordo in particolare un discorso che aveva fatto sulla famiglia e vorrei leggere uno dei suoi libri per conoscerlo più a fondo. In questo Giubileo vorrei ritrovare un po’ di speranza e felicità, ma soprattutto un contatto profondo con Dio in tutti i momenti della mia vita».

Anja, scout della minoranza slovena di Basovizza: «Quando ho sentito parlare del Giubileo ho deciso di partecipare perché è un’esperienza speciale da fare una volta nella vita e che ti rimane impressa per sempre nel cuore. Ci tenevo anche a vedere il Papa, che ho sempre ammirato e amato. La sua morte ci ha sconvolti tutti, anche se sono grata di poter essere a Roma quando ci sarà il suo funerale. Una parola che lo descrive perfettamente è la giustizia, perché si prendeva cura di tutti e non faceva differenze tra le persone».

Elisabetta, proveniente dalla parrocchia dei Ss. Giovanni e Paolo a Muggia: «Per me il Giubileo è un momento di speranza a cui siamo chiamati da tutte le parti del mondo per pregare, per essere tutti più vicini, vicini tra di noi come popolo di Dio e più vicini a Dio. In questo pellegrinaggio spero di accrescere la mia fede personale, ma vorrei imparare anche a fidarmi di più degli altri. Papa Francesco mi ha insegnato che si deve fare la pace sempre con tutti e non andare mai a dormire senza fare pace con le persone per non far crescere un sentimento di odio dentro di noi».

Infine, Chiara, 13 anni, della parrocchia di San Vincenzo de’ Paoli racconta: «Per me il Giubileo è un incontro con Dio, ma sarà anche bello fare amicizia e visitare una nuova città. I sentimenti che mi accompagnano sono gioia, felicità, allegria e attesa. Per prepararmi a questo pellegrinaggio ho fatto la Confessione e ho letto un articolo sul Giubileo e su Carlo Acutis e ora che siamo sull’autostrada penso alla sua frase, “l’Eucaristia è la mia autostrada per il cielo”». Di Papa Francesco conserva un ricordo davvero speciale: «Mi ricordo il momento in cui è venuto a Trieste e io e la mia famiglia abbiamo portato i doni all’altare e il Papa mi ha stretto la mano».

Luisa Pozzar

Foto Siciliani-Gennari/SIR

7min177


Chi siamo

Portale di informazione online della Diocesi di Trieste

Iscr. al Registro della Stampa del Tribunale di Trieste
n.4/2022-3500/2022 V.G. dd.19.10.2022

Diocesi di Trieste iscritta al ROC nr. 39777


CONTATTI