Pubblichiamo la testimonianza di don Luigi Porro, 30 anni, studente del Seminario diocesano missionario Redemptoris Mater di Varsavia, che domenica prossima, 24 maggio, verrà ordinato presbitero per la diocesi di Varsavia nella Cattedrale dedicata a San Giovanni Battista.
Mi chiamo Luigi Porro, ho 30 anni e sono nato a Trieste. Tutta la vita l’ho vissuta a Piscianzi, una splendida zona ai confini del rione di Roiano, nella parrocchia dei Santi Ermacora e Fortunato.
I miei genitori sono legati alla parrocchia cattedrale di San Giusto, dove da quasi cinquant’anni fanno parte del Cammino Neocatecumenale. Lì, infatti, fin da bambino ho seguito le attività della parrocchia, ho fatto catechismo e ho ricevuto tutti i sacramenti. All’età di 13 anni ho ascoltato le catechesi del Cammino Neocatecumenale e sono entrato a far parte di una comunità della parrocchia di San Giusto. Anche se ancora giovane di età, ho trovato subito un luogo dove iniziare a conoscermi veramente per chi sono e dove poter incontrare il Signore, soprattutto nella relazione con gli altri. Sono convinto che nella Chiesa ci siano tanti modi, tante strade per incontrare Gesù Cristo. Ognuno deve trovare e andare per la strada che più gli si addice. Io ho trovato Gesù Cristo nel Cammino Neocatecumenale.
Grazie alla testimonianza di molti presbiteri e all’accompagnamento dei miei catechisti, all’età di 17 anni ho iniziato un periodo di discernimento vocazionale. In varie occasioni ho sentito la chiamata di Dio a seguirlo verso il sacerdozio. In modo particolare nell’esperienza della Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid nel 2011. Avevo molti dubbi e tante paure. Ero convinto di non farcela, pensavo dipendesse tutto dalle mie forze. Ho potuto però sperimentare, nella Chiesa, un Dio che non si scandalizza delle mie debolezze, anzi. Lui mi ama e ha preparato una storia d’amore per me.
L’ultimo anno della scuola superiore l’ho vissuto nel Seminario Redemptoris Mater di Trieste, pur non essendo un vero e proprio seminarista, ma piuttosto un ragazzo che ancora cercava la sua vocazione. Fin dall’inizio del mio discernimento ho capito che la mia vocazione era legata alla missionarietà, al desiderio di portare l’annuncio del Vangelo in qualsiasi parte del mondo. Così, all’età di 20 anni, sono entrato nel Seminario diocesano missionario Redemptoris Mater di Varsavia. Per me non è stato facile lasciare la mia famiglia, la mia città, i miei amici… ma grazie a questo ho potuto sperimentare la fedeltà e l’amore del Signore. Sento vicine le parole dell’evangelista Matteo: “Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna” (Mt 19, 29).
Dopo quasi 11 anni di formazione, dopo tanti momenti di crisi, di dubbi, ma anche dopo momenti bellissimi di vicinanza con il Signore, posso testimoniare che veramente Dio mi dona cento volte tanto. Ho sempre sentito la vicinanza di tutte quelle persone che hanno pregato e pregano per me. In primo luogo della mia famiglia, poi della mia comunità, dei miei amici. In modo particolare ho sentito vicina la comunità della parrocchia di Santi Ermacora e Fortunato di Roiano. Ogni volta che tornavo a casa per brevi periodi di vacanza, mi sono sempre sentito accolto e molto ben voluto. Penso sia fondamentale, per un ragazzo che intraprende la via del sacerdozio, sapere che ci sono persone dietro di lui che lo sostengono con la preghiera. Questa presenza l’ho sentita senza alcun dubbio.
Il 24 maggio sarò ordinato presbitero per la diocesi di Varsavia, disponibile, però, ad andare ovunque il Signore mi mandi ad annunziare il Vangelo. Sono molto consapevole che la mia strada non è finita, anzi, è appena iniziata.
don Luigi Porro
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