Nell’approssimarsi della celebrazione di sabato 14 giugno a Muggia, ascoltiamo le emozioni e i sentimenti delle tre sorelle che si consacreranno nell’Ordo Virginum, realtà della quale abbiamo parlato in un articolo qualche giorno fa.
Queste testimonianze ci aiutano a conoscerle meglio e quindi a pregare in maniera ancora più profonda per loro.
Questa consacrazione, con la quale in un certo senso rinnovo la scelta di vita di totale dedizione al Signore e ai fratelli che mi ha accompagnato finora, è per me segno dell’attenzione della Chiesa al rivelarsi di Dio nelle storie personali. In questo momento sono grata a Dio per la sua fedeltà e alla Chiesa di Trieste, che ho conosciuto attenta ed in ascolto a quanto Dio opera.
Cristina Scaramuzza
Ho incontrato e riconosciuto Gesù, fin dalla mia infanzia, quando con la catechesi ho avuto la Grazia di vivere l’essere Chiesa come Famiglia di famiglie.
Ho vissuto infatti i miei primi trent’anni in un ambiente parrocchiale francescano accogliente, ricco di offerte formative a livello spirituale, culturale e con significative proposte, attente a dare risposte concrete dinanzi alle povertà, coinvolgendomi a partecipare ad esperienze di servizio, di condivisione comunitaria, di missionarietà anche e soprattutto nel mistero di una tragica sofferenza familiare. C’era in me la ricerca di comprendere la volontà di Dio e l’attrazione verso la vita contemplativa, turbata poi, quando avevo vent’anni dalla tragedia improvvisa della morte dei miei genitori e di mio fratello. Dopo alcuni anni, ho vissuto anche l’esperienza di sei anni di fidanzamento, conclusosi per motivi mai esplicitamente chiariti.
Avevo trent’anni e volevo realizzare finalmente la volontà di Dio e, ingannata, entrai nella Comunità Loyola, dove ho vissuto soffrendo per più di trent’anni. Grazie a Dio, la Chiesa è Madre e si prende cura dei Suoi figli. Finalamente la comunità è stata soppressa il 23.10.2023 con decreto del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita apostolica.
Il profumo e la gioia della mia prima esperienza con Gesù, l’aver sperimentato la gioia della Comunione con Lui, di Chiesa-Comunione con Lui e con i fratelli erano e sono il mio punto di riferimento, da cui poter ripartire. Così, eccomi, dopo aver tanto cercato, oggi, in totale fiducia mi rivolgo ancora al Signore Gesù Cristo, mio Signore e mio Dio, nostro Fratello, nostro Sposo, mio unico e fedele più grande Amico, mia Roccia, mio Rifugio, mia Forza, mia Consolazione, mia Luce, mia Ancora di Salvezza, mia Speranza certa.
In questi ultimi anni ho riconosciuto che, proprio dal Battesimo, il Suo Spirito Santo mi interpella, soprattutto nel non lasciarmi in pace, indifferente dinanzi alle sofferenze nella vita mia e dei fratelli e mi incoraggia a non disperare mai, ad accogliere la Sua Luce, così come in questo mio nuovo inizio per la mia vita, desiderando di consacrarmi nell’Ordo Virginum.
Ecco cosa significa per me rinnovare a Dio la mia Consacrazione a Lui nell’Ordo Virginum: affidarmi a Gesù, che fa partecipare anche me al Suo amore di Comunione nella Sua Santissima Trinità. Mi aiuta guardare a Maria col Suo “eccomi!”. Mi immagino che questo significhi collaborare con il nostro Vescovo don Enrico e con tutti sacerdoti, diaconi e laici della Chiesa, così come anche con i lontani, perché ognuno possiamo aiutarci a scoprire e a vivere la bellezza della vita, la bellezza di vivere la pace, liberi da ogni male, da ogni dipendenza, e grati per ogni Suo dono.
Con la Sua Grazia desidero camminare con Lui, in questo mio fermo proposito di vivere ogni mio giorno con umiltà, per testimoniare la mia gioia e la mia gratitudine a Gesù, al Suo Vangelo, alla Sua Chiesa, ad ogni suo dono della natura, nel cammino solidale con i fratelli e sorelle, nel profondo desiderio di collaborare con tutti nella verità e nella giustizia, veramente liberi, come veri figli e figlie di Dio.
Antonella Cavalli
Pace e bene a tutti… Mi chiamo Valerija. Sono un insegnante della scuola dell’infanzia; in particolare mi dedico ai bambini con disabilità che sono un grande dono per me.
In questo periodo, che precede la mia consacrazione nell’Ordo Virginum, ho il cuore pieno di gioia e di gratitudine per la chiamata del Signore. Benedico il Signore per i momenti importanti della mia vita nei quali risuona il mio “Eccomi” fin dall’età giovanile. Oggi, si riconferma pubblicamente, tramite il rito della consacrazione, il mio legame definitivo ed esclusivo con il Signore.
La consacrata nell’Ordo Virgiunum è chiamata a vivere nel mondo mettendo a disposizione i doni ricevuti dal Signore per contribuire a costruire una società secondo lo Spirito del Vangelo, esprimendo la costante e creativa capacità ad apprendere dalla vita, dalle relazioni e dalle situazioni. Sono grata al Signore per avermi riportata a contatto con il concreto della vita; Lo sento nel mio lavoro, fra la gente, nella creazione che amo, nelle relazioni con tutti e nella ricchezza del mio essere donna.
La consacrazione nell’Ordo Virginum ha il suo fondamento nel legame con la Chiesa particolare. Questa dimensione della diocesanità ha il Vescovo come referente e la Chiesa locale come propria famiglia. La Diocesi di Trieste, porzione di tutta la Chiesa, diventa così, il luogo dove Dio si manifesta nella Sua infinita misericordia dandomi possibilità di sperimentare la fraternità della Chiesa pellegrina che si apre alla comunione e missione nello spirito della sinodalità.
Maria, vergine, sposa e madre, diventa per me l’esempio di vita unita e donata totalmente al Signore. Lei ha offerto a Dio un cuore docile e puro e una fede incrollabile, rimanendo unita a Gesù nella gioia del magnificat, anche nei suoi momenti più dolorosi. Questa fede ha reso possibile quello che alle forze umane è impossibile e cioè l’abbandono totale all’azione dello Spirito Santo.
Concludo affidando la mia vita al Signore, perché la renda feconda nella carità, nella fedeltà e nella gioia del Vangelo.
Valerija Krpan
a cura di don Lorenzo Magarelli