In unità con tutte le altre aggregazioni

Sul Giubileo che si è tenuto il 7 e 8 giugno a Roma, Davide Prosperi (Cl) dice al Sir: "Partecipiamo a questo gesto in unità con tutti gli altri movimenti"

“Attendiamo con gioia di poter incontrare papa Leone XIV al Giubileo dei movimenti, delle associazioni e delle nuove comunità. Partecipiamo a questo gesto in unità con tutti gli altri movimenti, con i quali abbiamo collaborato per l’organizzazione dell’evento”. Con queste parole, rilasciate al Sir, Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione (Cl), saluta l’imminente celebrazione di domani, 7 giugno (fino a domenica 8), del Giubileo dei Movimenti, delle Associazioni e delle Comunità, uno degli eventi più significativi dell’Anno Santo 2025. Due giornate che vedranno la partecipazione di oltre 70.000 pellegrini provenienti da più di 100 Paesi del mondo. Tra i partecipanti, gruppi numerosi arriveranno a Roma da Italia, Spagna, Germania, Francia, Portogallo, Polonia, Svizzera, Stati Uniti, Canada, Messico, Brasile, Argentina, Perù, Colombia, Regno Unito, Filippine, Etiopia.

Le parole di Papa Leone XIV. “Ci colpisce – afferma Prosperi – il richiamo del Papa a ‘tenere sempre al centro il Signore’, come fondamento di uno sguardo nuovo sull’uomo dinanzi alle nuove sfide poste da questa epoca così complessa, nella quale i movimenti offrono un contributo allo sviluppo di forme nuove di presenza della Chiesa negli ambienti di lavoro, nelle scuole e nelle città in molte zone del mondo”. Il presidente della Fraternità di Cl, ricordando l’udienza di questa mattina di Papa Leone XIV ai moderatori dei movimenti e aggregazioni laicali riuniti in Vaticano per il loro incontro annuale, ribadisce che “i doni gerarchici e i doni carismatici ‘sono coessenziali alla costituzione divina della Chiesa fondata da Gesù’”, parole già pronunciate da San Giovanni Paolo II nell’incontro dei movimenti in piazza San Pietro del 1998, nel quale era intervenuto anche don Giussani. “Papa Leone XIV – aggiunge Prosperi – ci ha ricordato che

‘la vita cristiana non si vive nell’isolamento, come se fosse un’avventura intellettuale o sentimentale’, ma ‘si vive con gli altri, in un gruppo, in una comunità’.

Si tratta per noi di una indicazione preziosa, nella quale è contenuto l’essenziale del carisma che lo Spirito ha donato a don Giussani e, attraverso lui, a tutti noi”. Il Pontefice, inoltre, “ha sottolineato la connessione profonda tra l’unità dei cristiani e la nostra missione nel mondo. Un’unità che può nascere solo dal riconoscimento di Cristo risorto presente, come ci ha indicato già nelle prime parole pronunciate dopo la sua elezione. Ci auguriamo – conclude il presidente di Cl – che il Santo Padre possa indicare ai movimenti quale contributo ci chiama a dare al cammino di fede cui oggi è chiamato l’intero corpo della Chiesa, del quale siamo membra”.

Foto Vatican Media/SIR


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