Lo scorso 14 giugno, nel Duomo di Muggia, il Vescovo di Trieste, mons. Enrico Trevisi, ha consacrato al Signore tre nostre sorelle: Antonella Cavalli, Cristina Scaramuzza e Valerija Krpan. Con l’accurato cerimoniale predisposto dal parroco, don Andrea Destradi, la celebrazione eucaristica, animata da tre formazioni corali, ha visto una consistente partecipazione di fedeli, insieme ad una decina di sacerdoti, tra i quali don Antonio Bortuzzo, incaricato di accompagnare l’itinerario spirituale di queste sorelle, chiamate dal Signore all’Ordo virginum, che hanno acquisito una formazione teologica di livello accademico. La Chiesa diocesana riconosce il carisma espresso da queste donne nell’Ordo virginum. Papa Paolo VI volle recuperare una prerogativa della chiesa apostolica, ove vi erano delle donne che si dedicavano al Signore nella verginità, per sperimentare la fecondità dell’intimo rapporto con il Risorto e porsi al servizio di una Chiesa aperta al mondo. Queste donne consacrate collaborano con il vescovo, perché egli riconosce che la consacrazione verginale è un dono per la missione ecclesiale.
Il vescovo Enrico ha invitato queste sorelle a vivere la loro vocazione in tre dimensioni:
- Rinnovare il mondo, con la forza creatrice dello Spirito, che fa nuove tutte le cose.
- Camminare insieme nella Chiesa, con un impegno di consacrazione, capace di superare la fluidità delle scelte e la reversibilita delle responsabilità assunte.
- Testimoniare il Vangelo, un dono di vita eterna, per la bellezza di poter vivere qui e ora la pienezza dell’amore di Dio per ciascuno di noi.
Si rivolgeva con questo riconoscimento papa Francesco alle vergini consacrate, nel cinquantesimo anniversario del nuovo rito: «La vostra chiamata mette in luce l’inesauribile e multiforme ricchezza dei doni dello Spirito del Risorto che fa nuove tutte le cose. Al tempo stesso essa è un segno di speranza». Davvero la forza e la generosità di Antonella, Cristina e Valerija esprimono al meglio il prezioso contributo assicurato dal genio femminile al bene comune, con umile operosità e amorevole dedizione.
Antonella Cavalli, apprezzata docente di religione, è una persona sempre disponibile a condividere le proprie risorse in ambito scolastico – stimata collega dell’associazione professionale UCIIM. Nonostante le ferite che hanno segnato il suo animo si è preparata così a questa celebrazione:
“Con la Sua Grazia desidero camminare con il Signore, in questo mio fermo proposito di vivere ogni mio giorno con umiltà, per testimoniare la mia gioia e la mia gratitudine a Gesù, al Suo Vangelo, alla Sua Chiesa, ad ogni suo dono della natura, nel cammino solidale con i fratelli e sorelle, nel profondo desiderio di collaborare con tutti nella verità e nella giustizia, veramente liberi, come veri figli e figlie di Dio”.
Lei stessa confida agli amici un dettaglio significativo: “L’anello, che oggi ho ricevuto dalle mani del vescovo, esprime la mia donazione sponsale al Signore. Desideravo che fosse costituito dalla fusione di quello che precedentemente portavo al dito, per assumere tutto il mio vissuto, inclusi i passaggi dolorosi, ma la qualità dell’oro non era sufficiente, allora ho utilizzato qualche dono familiare, che ho ricevuto negli anni. Per questo nuovo inizio, ho desiderato realizzare un anello che esprimesse quella relazione trinitaria d’amore di cui, per grazia, mi sento partecipe. Così ho affidato all’orefice il desiderio di realizzare tre sfere, che sono intrecciate dal un filo sottile, sormontato da una piccola croce”.
Valerija condivide la sua gioia:
“La consacrazione nell’Ordo Virginum ha il suo fondamento nel legame con la Chiesa locale, come propria famiglia. Dio si manifesta così nella Sua infinita misericordia, dandomi la possibilità di sperimentare la fraternità nella Chiesa di Trieste. Affido la mia vita al Signore, perché la renda feconda nella carità, nella fedeltà e nella gioia del Vangelo”.
Mentre Cristina afferma:
“Questa consacrazione, con la quale rinnovo la scelta di totale dedizione al Signore e ai fratelli, che mi ha accompagnato finora, è per me segno dell’attenzione della Chiesa al rivelarsi di Dio nelle storie personali. In questo momento sono grata a Dio per la sua fedeltà e alla Chiesa di Trieste, che ho conosciuto attenta ed in ascolto a quanto Dio opera”.
La nostra comunità diocesana ha accolto con gratitudine la consacrazione di queste sorelle e si è unita al loro rendimento di grazie, invocando l’intercessione di Maria, icona perfetta della Chiesa.
don Manfredi Poillucci
Foto Luca Tedeschi
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti al nostro canale Whatsapp cliccando qui