Amicizia e fede concreta, condivisa, vissuta

I giovani della parrocchia di San'Antonio Taumaturgo raccontano la loro esperienza al Giubileo dei Giovani a Roma: una testimonianza di gioia

«Quanto è difficile trovare un’amicizia autentica! Secoli fa, Agostino cercava la verità, la verità che non illude, la bellezza che non passa. E come l’ha trovata? Come ha trovato un’amicizia sincera, un amore capace di dare speranza? Incontrando chi già lo stava cercando, incontrando Gesù Cristo. Ecco le sue parole: “Nessuna amicizia è fedele se non in Cristo. È in Lui solo che essa può essere felice ed eterna” (Contro le due lettere dei pelagiani, I, I, 1)». 

Queste parole di Papa Leone riassumono il nostro pellegrinaggio giubilare a Roma. Dalla parrocchia di Sant’Antonio Taumaturgo siamo partiti in 16 e lo abbiamo fatto proprio perché alla base della comunità e della nostra amicizia, c’è il desiderio di incontrare Cristo. Ci siamo uniti ad altri ragazzi provenienti da varie parti d’Italia e della Spagna, accompagnati dai Missionari Oblati di Maria Immacolata (Omi). Tante provenienze, diverse lingue e storie personali, ma tutti uniti da un cammino di fede ed un’amicizia con Cristo.

Sono stati giorni intensi, a volte faticosi, ma sono stati soprattutto giorni di fede condivisa, alla scoperta del carisma Omi, sui passi del fondatore Sant’Eugenio de Mazenod, e della bellezza del sentirsi Chiesa insieme a ragazzi davvero di tutto il mondo. Il passaggio della Porta Santa a San Giovanni in Laterano è stato culmine e nuovo punto di partenza, ma tanti sono stati i momenti di spiritualità vissuti: dalla Messa inaugurale a quella di Tor Vergata con Papa Leone, preceduta dall’Adorazione del sabato, dalla Messa internazionale vissuta con il Generale Omi, padre Chicho Rois, all’Adorazione animata dal Kantiere Kairòs in casa Generalizia… Momenti di fede vissuta, concreta e condivisa.

Aspirate a cose grandi, alla santità, ovunque siate. Non accontentatevi di meno. Allora vedrete crescere ogni giorno, in voi e attorno a voi, la luce del Vangelo.

Questo l’invito finale che Papa Leone ha fatto ai giovani, un invito a continuare a camminare insieme… come Pellegrini di Speranza.

Alcuni dei ragazzi e delle ragazze ci hanno offerto delle riflessioni sulla loro esperienza.

Chiara, per prima, ha raccontato:

Nei giorni passati a Roma ho riscoperto e riassaporato l’amicizia (soprattutto dopo le parole del Papa) e la bellezza dello stare insieme con persone che condividono la mia stessa fede, perché mi sono sentita meno sola e ho potuto sperimentare la presenza di Dio tra noi. In più, ho capito che voglio condividere la speranza, la mia fede e tutte le emozioni provate durante il Giubileo con chi mi circonda e specialmente con chi non crede per testimoniare l’amore del Signore.

Francesco ha proseguito, dicendo:

Il Giubileo dei Giovani è stata una bella esperienza di condivisione e comunità con persone provenienti da tutto il mondo. Il tema della Speranza ha risuonato in me: come Simone si fida di Gesù e sulla sua parola prende il largo per prendere i pesci, così anche noi dobbiamo fidarci del Signore e agire, evitando di stare fermi nelle nostre convinzioni o delusioni. Prendendo il largo riusciamo ad andare in profondità nelle amicizie e nella fede, ricordandoci di tenere viva la Speranza.

Anna, ancora, ha raccontato:

Sono partita per Roma con uno zaino pieno di emozione e speranza, senza sapere esattamente cosa aspettarmi da quest’esperienza. Ne sono tornata con il cuore pieno di gioia, entusiasmo e voglia di vivere la vita camminando con Gesù. Ho capito di non essere sola e sono tornata con lo stupore e la meraviglia nel vedere quanti siamo. E anche se veniamo dai posti più lontani, siamo tutti uniti “sotto la stessa luce”. Una luce sempre presente, che ci illumina e ci guida, e che dopo quest’esperienza voglio impegnarmi a condividere con il mondo. Ogni persona incontrata in questi giorni mi ha lasciato un frammento di sé che porterò sempre con me.

Ed ecco la testimonianza di Hermes:

La settimana del Giubileo dei Giovani è finita, ma il cammino comincia adesso. “Voi siete il sale della terra. Voi siete la luce del mondo”, ci ha ricordato Papa Leone durante la Messa a Tor Vergata. Ci ha affidato una missione molto importante: portare speranza e gioia nelle nostre case. Se, in dodici, gli apostoli sono riusciti a diffondere la lieta notizia in tutto il mondo, è incredibile pensare cosa possiamo fare noi, che siamo un milione di giovani. Non siamo qui per noi stessi, siamo qui per portare luce al mondo.

Maddalena ha proseguito:

I giorni del Giubileo sono stati unici. Personalmente non avevo mai fatto un’esperienza simile, ma sono davvero contenta di aver detto il mio “sì”: spero di essere riuscita a trasmettete la gioia del camminare insieme verso Gesù a chi ha vissuto questi giorni con me. Abbiamo affrontato momenti impegnativi, ma proprio attraverso essi abbiamo potuto coltivare maggiormente la qualità della pazienza. Più delle parole, ciò che abbiamo vissuto ha lasciato un segno nel cuore, poiché l’incontro con Dio passa attraverso i volti, i sorrisi e i momenti di condivisione.

E, infine, è stato Walter ha condividere la propria esperienza:

Tra i momenti che piú mi sono rimasti nel cuore c’è la Festa degli Italiani che è stata particolarmente significativa perché non solo mi ha permesso di ascoltare testimonianze molto toccanti, ma anche di partecipare da molto vicino ad una professione di fede, un momento spirituale molto profondo, un’aspersione fatta per mezzo di rametti di ulivo! Tutto veramente fantastico!

A cura di Paola Santoro

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