In un’atmosfera gioiosa martedì 5 agosto si è tenuto l’incontro del Vescovo, Enrico Trevisi, con i volontari della Caritas diocesana di Trieste. L’incontro si è svolto all’aperto, nel campo giochi dell’oratorio della Parrocchia Madonna del Mare in piazzale Rosmini 6. Hanno aderito con entusiasmo un centinaio fra volontari e operatori di vari servizi Caritas: dormitorio, Spazio 11, refettorio, Emporio, centri di ascolto (diocesano e parrocchiali), ecc. Per l’occasione si è unito all’incontro anche un gruppo di famiglie provenienti da Cremona, facenti parte dell’associazione “Drum Bun” (“Buon viaggio” in rumeno), associazione creata nel ’98 da don Pier Luigi Codazzi, attuale direttore della Caritas Diocesana di Cremona.
Dopo la presentazione dei partecipanti da parte di Vera Pellegrino, ha preso la parola Raffaello Maggian, referente del Centro di ascolto della Caritas parrocchiale di piazzale Rosmini, portando il saluto del parroco, don Valerio Muschi, da anni impegnato nel realizzare progetti e iniziative di collaborazione con varie istituzioni e associazioni di volontariato per favorire l’ascolto e la soluzione di problemi di persone e famiglie in difficoltà e disagio. Attualmente la Parrocchia sta avviando un progetto diretto a favorire l’integrazione delle persone straniere, che abitano stabilmente nelle vicine case popolari della zona “Campi Elisi”: grazie alla disponibilità di volontari, infatti, si desidera offrire la possibilità a queste persone di fare conversazione in italiano.
Maggian ha ricordato che la presenza del Vescovo Enrico in questa giornata coincideva con il suo compleanno: un onore non solo per la Parrocchia Madonna del Mare, ma per tutti i volontari e operatori presenti, perché in tal modo ha dimostrato ancora di più la sua concreta attenzione verso le persone di cui i volontari occupano. Un fragoroso applauso ha quindi accompagnato gli auguri dei presenti al Vescovo, che ha confermato che da molto tempo aveva il desiderio di potersi incontrare con i volontari Caritas, per ringraziarli del prezioso lavoro che svolgono quotidianamente. Prendendo come spunto di riflessione la parabola della moltiplicazione dei pani e dei pesci – “Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà…” Mt 15,29-39 – ha fatto notare come in questo racconto Gesù si dimostri molto attento alle necessità materiali delle persone e contemporaneamente attribuisca importanza alla solidarietà da parte di chi ha verso chi non ha. Ha ricordato, in proposito, che Trieste si colloca tra le città con un elevato tenore di vita, ma anche con un elevato tasso di suicidi e con tante persone che vivono in solitudine, bisognose di relazioni e di amicizia.
Oggi ho ricevuto tantissimi auguri di buon compleanno e ne sono grato, ma quanti invece sono del tutto ignorati , senza parenti , senza amici? Gesù distribuisce e fa distribuire i pani e i pesci, perché sa che mangiare è necessario e invita i suoi collaboratori a darsi da fare.
Il Vescovo si è poi soffermato sulle motivazioni che portano a diventare volontari, ciascuno con le proprie competenze e attitudini:
C’è chi incontra Gesù con l’Eucaristia, ma c’è anche chi lo incontra nel fratello che va nel dormitorio Caritas. Questa ‘contaminazione’ porta a risultati positivi, perché orientata ad affrontare e risolvere i problemi della vita.
La realtà non sempre è positiva e la stampa e i media tendono a dare ampio spazio a fatti di cronaca, che andrebbero meglio analizzati. Invece, ci sono molti esempi positivi di cui nessuno parla e il Vescovo ha ringraziato il gruppo di famiglie venute da Cremona, che hanno deciso di dedicare una settimana di ferie per fare volontariato in refettorio Caritas. Ha poi ricordato una dottoressa che oltre al suo lavoro di professionista in una struttura pubblica, fa volontariato a turno nel dormitorio; ma anche i medici dell’associazione DonK e chi apre un ristorante assumendo personale con disturbi dello spettro autistico.
Queste persone sono come il lievito, investono in processi che portano al bene. Occorre raccontare le cose belle che fanno, perché giungano al cuore di altri e così cresca la cultura che riconosca che oltre al lavoro retribuito esiste anche la possibilità di fare il bene gratuitamente.
L’incontro si è concluso con il taglio della torta da parte del Vescovo e la distribuzione ai presenti, con la collaborazione di don Martin S. Arulappan, aiuto della Parrocchia Madonna del Mare. Nel frattempo, nel cortile, era tutto un parlare e un discutere in una allegra commistione e contaminazione di persone e riflessioni personali.
R.M.
Foto di Caterina Grandi
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato, ti invitiamo a iscriverti al nostro Canale Whatsapp cliccando qui