Porta di speranza per chi cerca un passaggio verso la vita

Proseguono le testimonianze sul Giubileo dei giovani da parte dei ragazzi della Diocesi che hanno vissuto una intensa esperienza di fede e di fraternità

Da Trieste siamo partiti in tanti. Per alcuni il viaggio è iniziato di notte, con lo zaino sulle spalle e un misto di sonno e adrenalina, per altri a bordo di un pullman o di un treno. Strade diverse, ma una stessa meta: Roma e il Giubileo dei giovani! Lì non contava più come eravamo arrivati, contava solo essere insieme.

Roma ci ha accolti con grande calore, ma a darci il vero benvenuto sono state soprattutto le persone. Un grande grazie, infatti, va rivolto ai volontari nei cui volti si leggeva la gioia del servizio e la consapevolezza di essere parte di qualcosa di grande.

Una delle esperienze più significative del Giubileo è stata quella di poter sperimentare l’accoglienza dei volontari, che ci hanno ospitato nella loro parrocchia e ci hanno fatto sentire a casa trattandoci come parte della loro famiglia. Per una settimana ci hanno coccolato e hanno condiviso con noi le loro esperienze. Ci hanno donato il loro affetto in maniera gratuita e disinteressata, felici di accoglierci e conoscerci, e sicuramente porteremo con noi i loro sorrisi e il loro affetto.

ha detto Marta.

Per altri ancora l’arrivo a Roma non è stato immediato, ma preceduto da giorni di cammino, attese e preghiere condivise. Chilometri percorsi tra sentieri e paesi dove ogni sosta è diventata occasione per incontrare volti nuovi. Come testimonia Gabriele: 

È stata un’esperienza gioiosa che ci ha visto in veste di pellegrini autentici: abbiamo condiviso l’incontro con il Signore assieme a giovani da tutto il mondo in preghiera durante le celebrazioni, ma anche nei momenti di svago.

Le nostre strade, così diverse, si sono unite davanti a un’unica soglia: la Porta Santa. Quella porta, aperta da Papa Francesco e attraverso la quale ci ha accompagnati Papa Leone XIV, è diventata per noi il simbolo di tutte le porte che siamo chiamati ad attraversare, verso Dio, verso gli altri, verso noi stessi.

Attraversare la Porta Santa è stato più di un rito: è stato sentire di lasciare qualcosa alle spalle e portare con sé la leggerezza del perdono, la forza di una comunità viva, il coraggio di rimettersi in cammino.

Il culmine della settimana è arrivato con la giornata e la veglia di sabato 2 agosto a Tor Vergata. Nel momento in cui Papa Leone è passato tra noi sulla “papamobile”, l’aria si è riempita di applausi e gioia. Molti correvano verso di lui, dimenticando ogni stanchezza, con lo stesso entusiasmo di chi corre incontro a un amico che non vede da tempo. E in quei volti si leggeva la speranza di una generazione che non vuole restare ferma, che sogna di varcare una porta di speranza, che si apre verso un amore più grande.

Nella testa risuonano ancora queste parole pronunciate dal Papa: «…per essere liberi, occorre partire dal fondamento stabile, dalla roccia che sostiene i nostri passi. Questa roccia è un amore che ci precede, ci sorprende e ci supera infinitamente: è l’amore di Dio…».

Infine, c’è la ricchezza che nasce quando si vive fianco a fianco per giorni. Condividere pasti, camminate, preghiere e risate crea un legame che non si spezza facilmente. Le differenze di età, di provenienza o di parrocchia diventano sfumature che arricchiscono e completano. Ci dice Marta:

È stato bello vedere come in una settimana si siano creati dei legami veri e autentici tra noi del gruppo: età diverse, esperienze diverse, parrocchie diverse non sono stati un limite, ma un arricchimento per ognuno di noi. Ci siamo supportati, confidati e abbiamo condiviso quest’esperienza come se ci conoscessimo da sempre. Torniamo a casa sicuramente con i cuori pieni di quello che abbiamo vissuto e anche con qualche amico in più!

Ora che siamo tornati a Trieste, sappiamo che il Giubileo non si è concluso. La porta di Roma continua ad aprirsi ogni volta che scegliamo la speranza invece della paura, la relazione invece dell’indifferenza. Perché essere cristiani, forse, è proprio diventare a nostra volta una porta aperta per chi cerca un passaggio verso la vita.

 

A cura di Francesco Maria Sisto

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato, ti invitiamo a iscriverti al nostro Canale Whatsapp cliccando qui
7min72


Chi siamo

Portale di informazione online della Diocesi di Trieste

Iscr. al Registro della Stampa del Tribunale di Trieste
n.4/2022-3500/2022 V.G. dd.19.10.2022

Diocesi di Trieste iscritta al ROC nr. 39777


CONTATTI