Chatham, Toronto, Montreal: le comunità giuliane in Canada

Viaggio dell'Associazione Giuliani nel Mondo in terra canadese alla scoperta delle storie degli emigranti giuliani e dei circoli locali

Le storie dei nostri emigrati e, soprattutto degli esuli approdati in Canada, si assomigliano tutte… e sono tutte diverse! L’inizio è stato lo stesso per la maggior parte di loro, almeno nel periodo immediatamente successivo alla Seconda Guerra Mondiale: sono stati “reclutati” da un grosso zuccherificio canadese – forse all’epoca il più grande al mondo – che mandava propri “emissari” a cercare candidati per andare a lavorare nelle sconfinate piantagioni di canna da zucchero, disposti a trasferirsi con la propria famiglia in Canada, in particolare nella zona di Chatham, ancora oggi a forte connotazione rurale e dove la comunità giuliana è rimasta coesa e particolarmente attiva, organizzata in particolare attorno alla “Lega Istriana di Chatham”. Abbastanza facile, dunque, in quegli anni, trovare persone disposte a cambiare continente perché non avevano più nulla da perdere! Tutto ciò che avevano l’avevano già perso, abbandonato in Istria, in Dalmazia, a Fiume per salvare almeno la vita. E, infatti, parlando con gli esuli di prima generazione, nella visita fatta in Canada a luglio scorso, emergeva chiaramente che le date di partenza si collocavano in corrispondenza dei principali avvenimenti storici che hanno segnato il confine nord-orientale d’Italia, diciamo dal 1947 al 1956, e in qualche caso anche oltre, di solito dopo un periodo di permanenza più o meno lungo nei campi profughi, quando le poche residue speranze di poter tornare alle loro case e alle loro vite si sono spente.

Il sindaco di Chatham, la presidente del Circolo (Lega Istriana di Chatham), Angela Rota, e il Presidente AGM Giorgio Perini nella cerimonia di ricordo dell’esodo e riconoscimento del contributo dei nostri emigrati alla città e più in generale al Canada

E i nostri emigrati hanno saputo farsi onore e meritare il rispetto dei canadesi, anche loro discendenti di emigrati di origine europea, e delle autorità pubbliche del Paese come ha dimostrato il Sindaco di Chatham, intervenuto a una cerimonia svoltasi in prossimità di una stele collocata nel principale parco pubblico della città, accanto all’area giochi per i bambini: lì si ricorda il dramma delle foibe e i sacrifici di tanti esuli che hanno conquistato una posizione di tutto rispetto nel continente nordamericano, contribuendo allo sviluppo delle comunità locali. Lo ha ricordato lo stesso Sindaco di Chatham, prima di uno scambio simbolico di segni di riconoscimento tra la presidente della Lega Istriana di Chatham, Angela Rota, il presidente dell’Associazione Giuliani nel Mondo, Giorgio Perini, e il sindaco stesso, in occasione del 55° anniversario dalla fondazione dell’Associazione Giuliani nel Mondo.

Ma i nostri emigrati non si sono fermati tutti a Chatham, in particolare le generazioni successive: è per questo motivo che il viaggio in Canada ha toccato altre due località dove le nostre comunità sono particolarmente attive: Toronto e Montreal.

A Montreal con il giovanissimo presidente del Circolo, Matteo Matosic, e sua nonna, Maria Visintin, che ne era stata vicepresidente

 

A Montreal, nel Quebec, dove si parla indifferentemente inglese o francese e dove, ancor oggi, se non si pensa al viaggio fatto, sembra di trovarsi in Europa e in particolare in Francia, i Giuliani si sono organizzati nell’Associazione Istriani-Giuliani-Dalmati il cui giovanissimo presidente, Matteo Matosic, è subentrato alle generazioni precedenti (tra l’altro saltandone una, perché sua nonna, Maria Visintin, era fino a qualche anno fa la vicepresidente del circolo).

A Toronto il Circolo AGM, denominato “Club Giuliano-Dalmato” è particolarmente attivo, sia sotto l’aspetto sociale sia quello culturale. Daniela Chiasson ne è la dinamica presidente, ma altre figure sono molto attive, in particolare Konrad Eisenbichler che, tra le tante cose, è direttore del periodico di informazione di quel circolo, denominato “El Boletin”, che ha superato i 200 numeri e tiene informata la comunità giuliana di Toronto (e non solo) su ciò che succede in Canada, ma anche nella sede centrale di Trieste e negli altri continenti.

Il presidente Perini assieme a Joe Schillaci, membro del direttivo del club Giuliano-Dalmato di Toronto, nella sede del Club

In particolare, quel circolo nel 2025 ha organizzato la partecipazione al Festival del Cinema Italiano Contemporaneo di Toronto, una manifestazione a carattere internazionale, presentando il film “La bambina con la valigia che, come noto, racconta la storia dell’esodo attraverso la vita vera di Egea Haffner, esule assieme alla sua famiglia – tranne il padre, purtroppo vittima delle foibe – da Pola, dopo il terribile attentato di Vergarolla (18 agosto 1946), di cui l’anno prossimo si commemorerà l’80esimo anniversario. Un pubblico numeroso, incredibilmente attento e in buona parte giovane, se non giovanissimo, ha assistito alla proiezione, di sicuro apprendendo cose di cui non aveva mai sentito parlare.

Il gruppo di Chatham

Una visita che ha riempito di orgoglio il Presidente Perini, per aver potuto incontrare questi circoli così lontani geograficamente, ma così fortemente ancorati alle proprie radici, la cui consapevolezza sanno trasmettere anche alle generazioni più giovani.

G.P.

Nella foto in evidenza: il gruppo di Montreal

8min30


Chi siamo

Portale di informazione online della Diocesi di Trieste

Iscr. al Registro della Stampa del Tribunale di Trieste
n.4/2022-3500/2022 V.G. dd.19.10.2022

Diocesi di Trieste iscritta al ROC nr. 39777


CONTATTI