“Non immaginiamo neppure il danno che facciamo non ascoltandoci l’un l’altro, e lo intendo a tutti i livelli. Un danno incommensurabile. Avremo anche costruito il nostro muro, ma il vero muro è nelle nostre menti”
(da Apeirogon di Colum McCann)
In Terra Santa, si alzano muri e si coltiva la divisione, come tristemente apprendiamo ogni giorno dalle notizie sul conflitto israelo-palestinese che tanto ci addolora. C’è, però, una realtà che non tutti conoscono: un’associazione di genitori e famiglie che hanno perso un proprio familiare proprio a causa di questo conflitto. The Parents Circle-Families Forum è una organizzazione congiunta israelo-palestinese che lavora per costruire la pace e sostenere un processo di riconciliazione, partendo dal presupposto che proprio solo la riconciliazione è prerequisito per costruire una pace duratura. Lì dove sembrerebbe più naturale che cresca il senso di vendetta e di odio verso chi ti ha strappato il figlio, si trova, quindi, un campo in cui è possibile incontrarsi e portare insieme il dolore della perdita.
Accogliendo la riflessione del cardinale Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, sulla sfida della “profezia della pace” lanciata ancora da Papa Francesco – che suggerisce che il vero profeta non è tanto colui che legge il futuro, quanto colui che dentro una situazione segnata dal male, sa riconoscere un bene comunque presente e lo vuole indicare a tutti – il Centro Culturale “Monsignor Lorenzo Bellomi” desidera presentare a Trieste questa esperienza di riconciliazione con due preziose testimonianze: quelle di Mayan Inon (israeliana) e Sima Mohammed Mahmoud Awad (palestinese). Due donne che raccontano della perdita dei loro congiunti e di come hanno affrontato il dolore, cercando una via alternativa a quella dell’odio e della vendetta. Su questa strada si sono incontrate con altre famiglie spezzate per percorrere un sentiero di pace.
Il Vescovo di Trieste, monsignor Enrico Trevisi, introdurrà l’incontro che si terrà sabato 20 settembre alle ore 21 presso l’Aula Magna della Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori dell’Università di Trieste (via Filzi n. 14 – Trieste) .
Questa occasione di incontro proposta a tutta la città desidera far conoscere un punto di luce e di bene concreto per tutti, evitando qualsiasi giudizio politico sull’attuale conflitto, per riflettere in modo più umano sulle conseguenze della guerra, e comprendere così che da entrambe le parti vi sono vittime e sofferenti, che chiedono di vedere come sia possibile intraprendere vie concrete di riconciliazione per una pace possibile.
Francesca Cantarini
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