Il Cammino sinodale delle Chiese in Italia, avviato nel 2021 per radicare lo stile del “camminare insieme” nelle comunità ecclesiali, si avvicina alla conclusione della fase “profetica”. Dopo i risultati della seconda assemblea nazionale di aprile, che hanno suggerito la necessità di un ulteriore approfondimento, la terza assemblea – prevista per il 25 ottobre – sarà chiamata a tradurre in scelte coraggiose quanto finora emerso.
In questo contesto, sabato 4 ottobre 2025, a Santa Giustina Bellunese, si è svolto l’incontro delle delegazioni diocesane del Triveneto, dedicato al confronto con la bozza di testo nazionale e alla raccolta di priorità ed emendamenti. Non da ultimo, la giornata è stata anche un’importante occasione per rinsaldare i legami ecclesiali tra le Chiese della regione.
Alla convocazione hanno risposto tutte le diocesi del Triveneto, con 37 delegati, tra cui quattro vescovi. L’incontro, frutto della collaborazione fra le delegazioni e la Facoltà teologica del Triveneto, è stato vissuto in un clima di dialogo, preghiera e condivisione. Fin dall’inizio dei lavori è emersa una sorprendente convergenza: pur partendo da esperienze pastorali diverse, le delegazioni hanno saputo individuare con rapidità e unanimità le priorità più condivise, in un clima di ascolto reciproco e di fiducia.
Nel corso della giornata si sono alternati momenti di relazione, lavori di gruppo e momenti di confronto in assemblea. Le relazioni dei teologi Fabio Moscato e Assunta Steccanella hanno offerto profondità e ampiezza di prospettiva: con finezza teologica, entrambi hanno rilanciato alcune questioni chiave del documento nazionale, invitando i delegati a mantenere uno sguardo capace di unire riflessione teologica e la realtà concreta. La loro presenza ha espresso la volontà di far dialogare la ricerca accademica con la prassi pastorale: un’intenzione che si auspica possa diventare una buona prassi stabile nel percorso sinodale del Triveneto.
L’obiettivo principale della giornata era la scelta delle priorità. Dalle numerose indicazioni giunte dalle diocesi, l’assemblea ha individuato quattro punti comuni:
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La cura delle relazioni (n. 30) – riconosciuta come fondamento di tutte le altre priorità, con particolare attenzione al riconoscimento delle differenze come ricchezza per la comunione ecclesiale.
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I giovani protagonisti nella vita della Chiesa (nn. 37–39) – l’accento è posto sul passaggio da giovani “destinatari” a giovani “protagonisti”, anche nei processi decisionali e nella vita comunitaria.
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La formazione sinodale integrale, continua e condivisa (nn. 59–61) – considerata indispensabile per una Chiesa di battezzati adulti, maturi nella fede e capaci di camminare insieme come popolo di Dio.
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La corresponsabilità nella guida delle comunità cristiane (nn. 70–74) – intesa come espressione istituzionale della spiritualità sinodale, con particolare attenzione alla valorizzazione delle donne nei ruoli di autorità, guida e responsabilità ecclesiale a tutti i livelli.
In aggiunta, sono stati approvati due emendamenti, uno per evidenziare con più forza il protagonismo dei giovani, invitando a elaborare strumenti concreti di partecipazione “con” e non solo “per” loro; l’altro per ampliare lo sguardo verso tutte le persone fragili, promuovendo pratiche di ascolto e prossimità che includano anche anziani, persone sole, disoccupati e senza dimora. L’assemblea ha inoltre proposto all’unanimità che la prossima Assemblea nazionale del Cammino sinodale elabori un comunicato sulla pace, affinché la Chiesa italiana esprima una chiara parola di responsabilità evangelica di fronte ai conflitti in corso. Le priorità e gli emendamenti raccolti verranno ora presentati alla Segreteria del Cammino sinodale in vista della Terza Assemblea nazionale. Attraverso il voto dei delegati, il testo sarà poi trasmesso all’Assemblea generale della CEI, che si riunirà ad Assisi nel mese di novembre.
Si aprirà così la fase di attuazione, nella quale le diocesi saranno chiamate a tradurre queste priorità in percorsi concreti, sperimentazioni pastorali e progetti comunitari. L’incontro regionale ha ricordato a tutti che la sinodalità non è solo un tema, ma uno stile di Chiesa da abitare nei tessuti parrocchiali, nelle équipe, nella pastorale giovanile, nei consigli pastorali e nelle reti sociali.
Reinhard Demetz
Foto: Ufficio Stampa CET