Un 2025 di festa tra Roma, Loreto e Trieste: per la vita

Nell'anno in cui si celebra il 50° della fondazione del MpV, tanti gli eventi importanti. Non ultimo un premio per il Cav di Trieste

Nel corso del 2025 il Movimento per la Vita italiano,  fondato a Firenze nel 1975, ha festeggiato il suo 50° anniversario attraverso una serie di importanti eventi.

Il primo in San Pietro, con l’udienza generale dal Papa, l’8 marzo, per celebrare assieme a lui anche il Giubileo 2025, appuntamento vissuto in pienezza, che però ha visto l’assenza del pontefice, colto, proprio nelle giornate precedenti, dalla grave patologia respiratoria che lo ha costretto al ricovero all’ospedale Gemelli e dalla quale non si è più ripreso del tutto, portandolo, purtroppo, alla morte. Naturalmente, tutto quanto era in programma si è svolto ugualmente, ma l’assenza del Papa ha fortemente addolorato il “popolo della Vita” convenuto numeroso a Roma. Il messaggio del Santo Padre è stato quindi pronunciato dal Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin. In un passaggio il Papa afferma:

“C’è ancora e più che mai bisogno di persone di ogni età che si spendano concretamente al servizio della vita umana, soprattutto quando è più fragile e vulnerabile; perché essa è sacra, creata da Dio per un destino grande e bello; e perché una società giusta non si costruisce eliminando i nascituri indesiderati, gli anziani non più autonomi o i malati incurabili”.  

E ancora, sulla tematica strettamente inerente all’impegno del Movimento per la Vita:

“È sotto gli occhi di tutti, infatti, come oggi la società sia strutturata sulle categorie del possedere, del fare, del produrre, dell’apparire. Il vostro impegno, in armonia con quello di tutta la Chiesa, indica una progettualità diversa, che pone al centro la dignità della persona e privilegia chi è più debole. Il concepito rappresenta, per eccellenza, ogni uomo e donna che non conta, che non ha voce. Mettersi dalla sua parte significa farsi solidali con tutti gli scartati del mondo. E lo sguardo del cuore che lo riconosce come uno o una di noi è la leva che muove questa progettualità”.  

Anche sul ruolo delle donne e dei Centri di Aiuto alla Vita, Papa Francesco è stato illuminante e molto diretto:

“Continuate a scommettere sulle donne, sulla loro capacità di accoglienza, di generosità e di coraggio. Le donne devono poter contare sul sostegno dell’intera comunità civile ed ecclesiale e i Centri di Aiuto alla Vita possono diventare un punto di riferimento per tutti. Vi ringrazio per le pagine di speranza e di tenerezza che aiutate a scrivere nel libro della storia e che rimangono incancellabili: portano e porteranno tanti frutti”.

Il Movimento per la Vita ha successivamente celebrato il suo 45° Convegno nazionale, quest’anno in modo particolare, a Loreto, dal 3 al 5 ottobre, proprio per rinnovare l’esperienza giubilare presso la Basilica della Santa Casa in occasione del suo 50° anniversario di costituzione. Nel Convegno – sempre molto pregnante sui temi della vita nascente, con relazioni e partecipazioni anche dall’estero – sono stati ricordati i risultati conseguiti in questi 50 anni di attività: si è contribuito a far nascere 285mila bambini dal 1975, assistendo oltre 856mila donne, attraverso l’operatività di più di 400 tra Centri di Aiuto alla Vita, Servizi alla Vita, Case di accoglienza e sezioni locali del Movimento per la Vita. Vi è stata l’istituzione del ”Progetto Gemma” nazionale che ha portato alla realizzazione di 24.700 progetti di sostegno finanziario a neo-mamme in difficoltà, la costituzione del pronto intervento nazionale “S.O.S. Vita”, nonché la predisposizione delle “Culle della vita” sparse in diverse città e ospedali pediatrici italiani. 

Negli stessi giorni, a inizio ottobre, è stato pubblicato il decreto che apre ufficialmente l’iter della causa di beatificazione di Carlo Casini, morto il 23 marzo 2020 nella sua casa romana all’età di 85 anni: questa prima tappa costituisce un passo davvero importante per tutto il Movimento della Vita italiano da lui fondato.  Il Tribunale diocesano del Vicariato di Roma procederà così alla raccolta di documenti e testimonianze di quanti hanno conosciuto Casini, «sposo amabile e padre esemplare – si legge nel documento –, uomo di profonda fede in Dio, innamorato di Cristo e del Suo Vangelo, fedele alla Chiesa e al Suo Magistero, amico degli ultimi della terra e dei più poveri, laico coraggioso, convinto, credibile, competente e coerente, instancabile difensore della vita umana fin dal concepimento anche nei sacrari del potere, ha vissuto il suo impegno in “politica come forma più alta della carità”, divenendo “segno e testimonianza concreta dell’ agire di Dio in favore dell’uomo”».

Infine, un momento davvero speciale del Convegno di Jesi-Loreto ha visto l’assegnazione (del tutto inaspettata) del Premio nazionale del Movimento per la Vita per le “Migliori pratiche” sul territorio, al Centro di Aiuto alla Vita “Marisa” di Trieste, per il corso “Educare Prima” avviato nel 2024. Il premio è stato consegnato dalla presidente nazionale, Marina Casini, ai vertici della realtà triestina rappresentata dalla presidente Maria Tudech, dalla vicepresidente Flavia Brandolisio e dal consigliere Antimo Russo.

                                  Giampiero Viezzoli

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