Custodire la giustizia sociale nell’era digitale

Mons. Mario Toso riflette sul legame tra Leone XIV e la Rerum Novarum di Leone XIII. Il nuovo Pontefice vuole custodire la giustizia sociale anche nell’era digitale

“La pace sia con voi”. Sono state queste le prime parole di Papa Leone XIV alla folla radunata in piazza San Pietro, un gesto che ha delineato da subito la direzione spirituale e pastorale del nuovo pontificato. Mons. Mario Toso, vescovo di Faenza-Modigliana, riflette su questo nuovo capitolo per la Chiesa, esplorando il significato del nome scelto, l’attenzione ai temi sociali e le sfide globali che Leone XIV si prepara ad affrontare.

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Eccellenza, Papa Prevost ha scelto un nome che richiama esplicitamente Leone XIII. Qual è il significato di questa scelta?
La scelta del nome Leone XIV è fortemente simbolica. Richiama inevitabilmente Leone XIII, il Papa delle encicliche sociali come la Rerum Novarum, ma anche dei documenti politici come Diuturnum illud, Immortale Dei e Libertas praestantissimum. Con questo nome, Leone XIV sembra voler riprendere l’eredità del suo predecessore, mettendo al centro del pontificato i temi della pace, della giustizia sociale, della dignità del lavoro e della libertà della Chiesa.

Nei primi interventi, Leone XIV ha mostrato attenzione ai temi sociali e globali. Come interpreta questa scelta?
Leone XIV ha dimostrato sin da subito un’apertura verso i temi cruciali del nostro tempo.

 

 

Ha parlato di pace, ma non di una pace astratta: una pace disarmata e disarmante, umile e capace di interpellare i cuori.

Inoltre, ha accennato alle trasformazioni del mondo del lavoro, specialmente quelle portate dall’intelligenza artificiale. Il Papa ha definito l’IA come la “nuova questione sociale”, che deve essere affrontata con un approccio umanistico, governando la tecnologia per il bene comune e non semplicemente condannandola.

(Foto ANSA/SIR)

L’intelligenza artificiale è una delle sfide più urgenti?
Assolutamente sì. Papa Leone XIV ha chiarito che non si tratta di demonizzare gli algoritmi, ma di saperli governare, orientandoli verso il rispetto della dignità umana. L’approccio del Pontefice è radicato nella Dottrina sociale della Chiesa, in particolare nel personalismo trascendente, che mette la persona umana al centro di ogni processo tecnologico ed economico.

Oltre all’IA, Leone XIV ha parlato di cambiamenti climatici e transizione ecologica. In che modo queste tematiche si legano alla Dottrina sociale della Chiesa?Papa Leone XIV segue il solco tracciato da Papa Francesco con la Laudato Si’. Ha evidenziato l’urgenza di risposte globali e coordinate ai cambiamenti climatici, non solo come questione ambientale, ma come problema di giustizia sociale. La custodia del Creato e l’attenzione ai poveri sono due facce della stessa medaglia.

La Chiesa, sotto la sua guida, sarà chiamata a promuovere un’ecologia integrale, che tenga insieme la salvaguardia dell’ambiente e la lotta alle diseguaglianze.

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

La sua esperienza internazionale e il legame con l’Ordine di Sant’Agostino influenzeranno il suo pontificato?
Il fatto che sia statunitense e latinoamericano, che parli più lingue e abbia vissuto l’esperienza missionaria in Perù per vent’anni, dona al Papa una visione globale e un’autentica apertura al mondo. Questa esperienza gli permette di capire le diverse realtà ecclesiali, dalle periferie alle grandi città, e di affrontare le sfide globali con un cuore missionario. Il suo legame con Sant’Agostino, poi, si è manifestato subito nelle sue parole: “Con voi sono cristiano, per voi sono vescovo”. È un segno chiaro di umiltà e di vicinanza al popolo.

Il Papa ha parlato di una “nuova civiltà dell’amore” e del rafforzamento delle istituzioni internazionali. Come immagina questo percorso?
Il Santo Padre desidera che la fraternità, la solidarietà e la giustizia sociale siano i pilastri di una nuova civiltà dell’amore.

 

 

Ha anche accennato alla riforma delle istituzioni internazionali e alla creazione di nuovi organismi come un’Organizzazione mondiale dell’ambiente.

Questo è un segno di speranza e di impegno concreto: non solo diagnosi, ma anche proposte di riforma per un mondo più giusto e sostenibile.

Come accoglie la diocesi di Faenza-Modigliana questo nuovo Pontefice?
Con grande gioia e speranza. Papa Leone XIV ci ha già mostrato un cuore aperto al mondo e una profonda fede in Cristo. Come Chiesa faentina, ci sentiamo uniti a lui nella preghiera e nell’impegno quotidiano per la pace e la giustizia. È un cammino che percorriamo con fiducia, accompagnando il Santo Padre nella sua missione.

Riccardo Benotti (SIR)

 

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