“Valori comuni della vita per la pace”

A Koper-Capodistria il secondo incontro interreligioso del "Forum per il dialogo e la pace nei Balcani". Nel segno del mutuo rispetto e della collaborazione

Forum per la pace

Valori comuni della vita per la pace”

Incontro interreligioso

Koper/Capodistria, 14 giugno 2025

Dichiarazione conclusiva

  1. Noi partecipanti alla seconda edizione del “Forum per la pace”, tenutosi nell’anno 2025 nuovamente a Capodistria, città-crocevia geografica e culturale, abbiamo preso in considerazione i “valori comuni della vita” che contribuiscono alla pace. Ci rendiamo conto della necessità del mutuo rispetto e della collaborazione pratica tra gli appartenenti alle diverse tradizioni religiose. Lo confermano innumerevoli buoni esempi verificatisi nel corso della tribolata esperienza storica degli abitanti della penisola Balcanica. I leader religiosi sono i primi ad essere chiamati ad una prospettiva che trascenda i progetti politici e comunque effimeri, e preservi al contempo il contatto con le difficoltà di questo mondo.
  2. Il pensiero utilitaristico di una società consumistica, l’estraneità generale tra le persone, la minaccia di un conflitto armato di proporzioni mondiali e la mancanza di speranza per il futuro richiamano all’incontro tra i rappresentanti delle religioni e degli altri interlocutori in campo sociale. Per il loro peso nel corso della storia e nel presente, i rappresentanti della Chiesa cattolica, ortodossa e luterana, nonché della Comunità islamica ed ebraica hanno una responsabilità spirituale e sociale speciale nel contesto balcanico.
  3. Le religioni ebraica, cristiana ed islamica sono definite da una serie di premesse comuni radicate nell’eredità del patriarca biblico Abramo e nella percezione della natura umana che abbraccia l’intera umanità e tutte le culture. Un segno di mutua parentela si presenta nella concezione comune delle realtà spirituali e sociali fondamentali, tra le quali occupa un posto privilegiato il rispetto della vita umana dal concepimento alla morte naturale e della famiglia quale unione di uomo, donna e figli.
  4. La vita e la famiglia vengono intese come una realtà naturale e, al contempo, come dono gratuito del Creatore, per lo sviluppo del quale è responsabile ogni individuo sia nella vita privata che in quella pubblica. Pertanto, il legame coniugale tra uomo e donna, dal quale scaturisce il dono della vita, l’educazione della prole e la formazione delle comunità religiose, nazionali ed altre, si dimostra quale forma di vita insostituibile. Ne danno testimonianza anche le parole evangeliche: “Non avete letto che il Creatore fin da principio maschio e femmina li fece”? (Mt 19,4) Come anche: “O uomini, vi creiamo da un maschio e da una femmina e facciamo di voi popoli e tribù, affinché vi conosciate a vicenda” (Corano, 49,13).

  5. Noi partecipanti al Forum sosteniamo le iniziative spirituali, intellettuali, legislative ed altre che contribuiscano alla difesa globale e alla promozione di attività, attraverso le quali si realizzino i valori della vita:

  • l’unione coniugale tra uomo e donna, aperta alla procreazione e all’educazione della prole;

  • la vita di tutti gli esseri umani dal concepimento alla morte naturale a prescindere dall’età, dalle condizioni di salute e dallo stato sociale;

  • la cura degli anziani, dei disoccupati e degli emarginati di ogni tipo;

  • la creazione di un sistema sanitario compassionevole volto ad alleviare i dolori e a restituire le forze ad ogni individuo alla luce della sua inalienabile dignità, e non per la sua produttività economica;

  • l’implementazione della libertà religiosa che permetta agli individui, alle famiglie e alle comunità di ricercare il senso della vita e che tuteli la presenza legittima delle tradizioni spirituali nell’ambiente privato e pubblico.

6. Il radicamento nella loro tradizione spirituale conduce gli appartenenti alle religioni abramitiche al perseguimento di un’immagine integrale della persona umana e di processi sociali equilibrati. Parte imprescindibile di questi sforzi sono i valori della famiglia, della vita e della libertà religiosa che rafforzano anche la cura per uno sviluppo economico sostenibile. In primo piano vi siano il benessere della persona umana e della comunità, e non la sottomissione alla crescita e al guadagno smisurati. In questo senso, si affermi sempre più la prospettiva de “l’ecologia dell’umana fratellanza” definita nell’enciclica Fratelli tutti di papa Francesco del 2020.

7. Negli ultimi decenni le condizioni sociali nei Balcani stanno deteriorandosi a causa della bassa natalità e dell’emigrazione di massa all’estero, specialmente delle giovani generazioni. Questi fenomeni hanno conseguenze disastrose, perché compromettono la stabilità demografica e portano ad una scomparsa graduale di singoli popoli, stati e comunità religiose. Una delle ragioni della crisi demografica nei Balcani è possibile intravederla nelle relazioni interetniche e interreligiose irrisolte, nel funzionamento disordinato delle istituzioni statali nonché nello sfruttamento economico e nella corruzione che distruggono la fiducia nei rapporti umani.

8. Come ribadito da papa Giovanni Paolo II nella lettera apostolica Familiaris consortio sulla famiglia del 1981 (n. 71), il compito della Chiesa Cattolica e delle altre comunità religiose è di richiamare tutti coloro che rivestono ruoli di responsabilità sociale, di garantire ai lavoratori un occupazione nei loro paesi, di garantire loro un salario dignitoso nonchè condizioni stabili di vita familiare e la libertà di espressione della propria identità religiosa e culturale.

9. Noi partecipanti al Forum siamo convinti che la premessa per costruire la pace tra i popoli, gli stati e le comunità religiose sia la sensibilità ai valori della vita e della famiglia. L’inviolabilità della vita costituisce, infatti, la base di ogni modus operandi giusto nella sfera pubblica e privata, mentre la famiglia è la dimensione iniziale dell’apertura al prossimo, il quale deve, spesso in circostanze difficili, impegnarsi quotidianamente per la pace e per l’unità.

  1. Noi rappresentanti delle religioni abramitiche ci rendiamo conto dell’attualità dell’istituzione di un’ “alleanza strategica” per la difesa della vita e della famiglia, alla quale è collegata anche la libertà religiosa. Tale alleanza contribuirebbe al mutuo sostegno nella pubblica difesa di posizioni comuni e sarebbe di aiuto a tutti coloro che, a causa di diverse angustie e pressioni sociali, vivono con difficoltà i valori della vita e della famiglia. I cristiani e gli appartenenti alle altre religioni abramitiche siamo convinti di dover essere, nella situazione di incertezza che caratterizza l’inizio del XXI secolo, portavoce della vita, della famiglia e della libertà religiosa, cioè, dei valori che rendono possibile la pace tra i popoli, gli stati e le comunità religiose.

Qui il documento originale in lingua slovena

Foto: p. Ivan Rampre DJ; Jože Potrpin – Slovenia

 

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