«Raccomando in particolare di coltivare la cultura del dialogo». Con queste parole, riprese dal discorso di Papa Leone XIV ai Vescovi italiani dello scorso 17 giugno, il Vescovo di Trieste, monsignor Enrico Trevisi, si è rivolto ai giovani universitari riuniti giovedì 19 giugno all’esterno della Cappella Universitaria “Cuor di Gesù” di Via Fabio Severo per la Celebrazione Eucaristica a conclusione delle attività didattiche dell’Università. Con questa celebrazione si è voluto simbolicamente riepilogare il percorso di lavoro, crescita e vita condivisa svolto nel corso dell’Anno Accademico prima della pausa estiva. Fra i giovani presenti, molti gli inquilini della residenza che ha ospitato l’evento insieme a coloro che hanno frequentato la messa settimanale e gli incontri della pastorale universitaria. Presente anche qualcuno che per la prima volta ha conosciuto questo luogo, chiamato da un amico e spinto dalla curiosità di incontrare una realtà cristiana viva che esiste e si articola all’interno del mondo accademico e che in esso si distingue per lo stile e l’adesione allo Spirito del Vangelo.
Significativi sono stati gli stimoli alla riflessione indicati dal Vescovo durante l’omelia, primariamente la richiesta di impegno rivolta ad ognuno per «costruire un’autentica relazione personale con il Signore», passaggio necessario per vivere e scoprire la Gioia del Vangelo e quindi l’invito a rendere la residenza universitaria un luogo dove questo diventi possibile, soprattutto attraverso l’aiuto reciproco sostenuto da relazioni di amicizia autentiche. «L’essere cristiani non può essere una privazione ma un modo per scoprire la bellezza e l’unicità della vita» e questa intima relazione deve costituire il modello per tessere poi le relazioni quotidiane basate sull’ascolto, il dialogo e il confronto con mondi diversi.
Il richiamo alla necessità di costituire una cultura del dialogo trova grandi prospettive proprio nel contesto accademico, perché l’Università è il luogo della cultura, ma quest’ultima esige di definirsi all’interno di un ambiente accogliente, fatto di rispetto e cura delle parole; solo costruendo una realtà con queste prerogative «può nascere Comunione e solo dove essa vive la Verità diventa credibile» ha proseguito monsignor Trevisi.
L’incontro si è concluso in uno spazio di convivialità, nel quale fraternità e confronto hanno caratterizzato le relazioni, offrendo l’opportunità di conoscere nuovi amici.
Rimane quindi viva la consapevolezza di coltivare un sapere autentico, conformato allo Spirito del Vangelo, per essere Cristiani coerenti e futuri professionisti preparati, uomini e donne disposti spendersi per la giustizia e la pace.
Giacomo Boer
foto di Martina Depolli