Gratitudine per Maria Voce

Nella celebrazione in ricordo della prima presidente dei Focolari, dopo la morte della fondatrice Chiara Lubich, riconoscenza e parole di pace

Sabato 5 luglio presso la parrocchia della Madonna del Mare si è tenuta una celebrazione rievocativa di una figura femminile del mondo cattolico spentasi pochi giorni fa. Maria Voce è stata la prima Presidente del Movimento dei Focolari subentrata alla fondatrice carismatica Chiara Lubich. Avvocato di professione e di origine calabrese, veniva chiamata anche Emmaus per la sua dichiarata preferenza per l’episodio biblico dei due discepoli abbattuti e increduli in cammino verso Emmaus, che si vedono avvicinare da un personaggio al momento non riconosciuto e poi svelatosi come quel Gesù appena crocifisso poi però risorto.

Maria Voce ha quindi preso il timone della responsabilità dopo la morte della fondatrice in una, comunque, difficile successione ad una figura speciale e molto carismatica. Da qui la riconoscenza che traspariva dai membri locali presenti alla celebrazione eucaristica del Movimento dei Focolari, espressa in una preghiera ai fedeli nella forma della gratitudine a Emmaus per quanto fatto in un momento di inevitabile smarrimento all’interno di un Movimento così esteso in tutto il mondo.

La celebrazione liturgica ha visto anche la presenza del Vescovo mons. Enrico Trevisi, che l’ha guidata, affiancato da tre sacerdoti della parrocchia, ovvero don Valerio Muschi come parroco, don Martin Sankar Arulappan e don Paolo Iannaccone, che ivi operano. Anche le letture della messa domenicale prefestiva sembravano fatte sulla misura della Presidente appena scomparsa, come il libro di Isaia che prevedeva lo scorrere della pace come un fiume in piena seguito dall’immagine offerta ai fedeli da San Paolo di diventare, vivendo come Gesù ci ha insegnato, nuove creature animate dall’amore.

Il Vescovo Trevisi ha sottolineato il Vangelo della missione affidata ai 72 discepoli inviati a due a due nel segno dell’unità fraterna come caratteristica dei cristiani e particolarmente cara ai membri del Movimento dei Focolari. Ed ha però insistito sulle parole finali del Cristo per cui, pur vedendo cadere il male come folgore dal cielo grazie alla missione, chiede ai discepoli di essere lieti soprattutto perché i loro nomi sono scritti nei cieli.

Missione di pace e di gioia quella dei discepoli, chiamati a dire a tutti la lieta novella, anche quindi a chi la respinge, per cui, ha concluso il Presule, di fronte a un mondo lacerato dagli estremismi persino bellicosi, siamo chiamati ad essere estremisti della pace e del dialogo, perché la pace non si ottiene con la corsa agli armamenti.

Un ricordo quindi molto grato per l’opera di Maria Voce, accompagnato dal canto gioioso del coro dei giovani Gen del Movimento stesso.

Silvano Magnelli

Foto: focolare.org

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