Frane ed esondazioni nel goriziano tra dolore, paura e aiuti

Esondazione del fiume Torre nel comune di Romans d’Isonzo: circa 300 persone evacuate e accolte tra la palestra comunale e abitazioni private

Sono 300 le persone sfollate dal paese di Versa di Romans d’Isonzo: alcune sono già arrivate nella palestra comunale, altre, dopo aver fatto sapere di stare bene alle autorità, sono state accolte da parenti e amici a Romans e nei paesi limitrofi. E mentre nella frazione di Fratta, per ora, si tira un sospiro di sollievo nel vedere strade e case asciutte, nel paese prosegue il volo dell’elicottero per recuperare gli ultimi abitanti ancora rimasti nelle proprie abitazioni. Chiaro, in un momento così, nel quale la sicurezza per la propria abitazione non è garantita e c’è timore per la salute di amici e parenti, nervosismo e preoccupazione si fondono creando la base per un clima nel quale l’incertezza la fa da padrone e basta poco per scatenare il peggio.

Eppure, in tanti hanno dimostrato di poter e saper accogliere, mettendosi a disposizione di Comune, Carabinieri e Protezione civile per gestire l’emergenza come volontari, tra smistamento di vestiario e asciugamani e curando l’accoglienza di anziani e bambini. Non è mancato chi, come un giovane volontario della Croce Verde, si è intrattenuto con i più piccoli per garantire loro una permanenza meno sconvolgente: tutti, chi più chi meno, hanno dovuto affrontare le acque fangose del Judrio esondato per raggiungere i gommoni e, finalmente, la terra. C’è chi, anche ultranovantenne, ha dovuto nuotarvici dentro. Un primo punto di accoglienza è stato organizzato dalla stazione dei Carabinieri di Romans d’Isonzo all’ingresso della palestra per registrare chi è presente e, dunque, è stato portato dal paese alla palestra. Quindi un pasto caldo, preparato dall’Ana, e un po’ di svago per i bambini offerto dai volontari. Presente anche la Croce Verde goriziana, in ausilio per eventuali necessità sanitarie o di assistenza.

Sul posto la giunta e il parroco, mons. Michele Centomo, che a chi si preoccupa per la chiesa di sant’Andrea risponde prontamente: “Prima pensiamo alle case, poi vedremo”. E annuncia che la parrocchia, così come, a scalare, decanato e diocesi, sono a disposizione per aiutare in base alle richieste e necessità del Comune e della comunità. “La comunità diocesana esprime la vicinanza a quanti sono rimasti colpiti dal maltempo che ha interessato soprattutto le aree di Brazzano e Versa nelle ultime ore”, ha fatto sapere da Assisi, dove si trova in questo momento, l’arcivescovo metropolita di Gorizia, monsignor Carlo Redaelli. “La Caritas diocesana si è attivata per rispondere alle prime necessità emergenziali di quanti sono stati coinvolti. Il ringraziamento va a quanti, Forze dell’ordine, Protezione civile, Vigili del fuoco e volontari, sono al lavoro nelle aree colpite”.

Tornando alla palestra di Romans, i volontari ce la mettono tutta: “È una situazione difficile, non riusciamo a capire esattamente quanti siano accolti da parenti e conoscenti se non vengono a segnalarsi prima qui”, riferisce il vicesindaco, Matteo Gargaloni. Una trentina, invece, i posti letto messi a disposizione dal Comune per chi non ha parenti o amici che possano ospitarlo. Sarà la notte, adesso, con l’allerta meteo arancione per la zona già duramente provata da queste drammatiche ore, a stabilire come si evolverà la situazione notturna e, soprattutto, domattina. Atteso che il bel tempo, tanto aspettato, si faccia finalmente vedere e i fiumi possano tornare nei propri alvei come le persone nelle proprie case.

Ivan Bianchi (SIR)

Foto: su gentile concessione de “Il Goriziano”

 

Dall’assemblea della Cei la solidarietà alla diocesi e alla città di Gorizia

L’assemblea generale della Cei, che da oggi si apre ad Assisi, è iniziata con l’espressione della vicinanza e della solidarietà della Chiesa italiana – tramite mons. Giancarlo Palmieri, vicepresidente della Cei per il settore centro – all’arcivescovo di Gorizia, Carlo Roberto Maria Redaelli, e alla comunità civile per la frana che ha colpito il suo territorio, a causa di un’esondazione legata al maltempo. Oltre ai danni ingenti alle case e all’ambiente, si cercano due persone ancora disperse.

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