Passando attraverso le ferite una possibile futura rinascita

Il 22 novembre a Trieste, le celebrazioni per la V Giornata di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi nella Chiesa

Ogni anno in tutte le diocesi d’Italia si vive una giornata di preghiera per le vittime degli abusi. A Trieste, sabato 22 novembre nella chiesa di sant’Antonio Taumaturgo,  il  Vescovo Enrico Trevisi ha presieduto l’Eucaristia che è stata celebrata con questa intenzione. Al termine della celebrazione eucaristica, animata dai membri del Servizio diocesano di tutela minori, è stato vissuto un tempo di adorazione eucaristica, cui hanno partecipato molti fedeli. Questa giornata di preghiera si fonda sulla consapevolezza che le ferite provocate dagli abusi continuano a far male e a suscitare dolore anche a distanza di anni, ma il Signore bussa e continuerà a bussare alla porta di ogni vittima, principale o secondaria, con discrezione: non si stanca, non abbandona e, passando attraverso queste ferite, renderà possibile una rinascita.

Il Servizio nazionale di tutela dei minori propone ogni anno un tema di riflessione. Quest’anno il tema scelto è stato: “Rispetto; generare relazioni autentiche”.  Chiara Griffini, Presidente Servizio Nazionale tutela minori, ha affermato che

«promuovere una rinnovata cultura della tutela dei minori e degli adulti vulnerabili nelle Chiese che sono in Italia significa chiederci come nelle relazioni che animano la vita ecclesiale ci assicuriamo quel dettaglio che può fare la differenza: il rispetto. È il rispetto la sostanza etica a cui ancorare le nostre relazioni ecclesiali, quelle verticali come quelle orizzontali, affinché l’altro sia riconosciuto come tale: altro da me, differente. Di fronte all’altro non solo ci è chiesto di toglierci i sandali per rispettarne la sacralità e l’originalità di cui ciascuno è portatore, ma imparare a “chiedere permesso”, per incontrarne la vulnerabilità come tratto dell’umano da integrare e custodire, sempre e ovunque».

Per vivere in modo equilibrato e non abusante le relazioni educative e spirituali con i minori che ci sono affidati, è necessario curare relazioni di rispetto e non di possessività o di superiorità. Il Servizio diocesano tutela minori ha proprio questo compito: aiutare tutti quelli che svolgono un incarico educativo/spirituale nelle parrocchie ad avere relazioni  sane, positive, rispettose dei giovani loro affidati. Favorisce la riflessione sulle dinamiche personali che possono condurre a comportamenti abusanti, affinché la Chiesa possa compiere la sua missione.

Paolo Pesce

Servizio Diocesano Tutela Minori della Diocesi di Trieste

 

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