Venerdì 5 dicembre scorso si è celebrata nella chiesa greco ortodossa di San Nicolò la solenne vigilia della festa del patrono, presieduta da S.Em. il Metropolita Polykarpos, Arcivescovo Ortodosso d’Italia e Malta ed Esarca dell’Europa Meridionale, venuto per l’occasione, come ogni anno, dalla sua Sede di Venezia.
Conduceva il sacro rito padre Grigorios Miliaris, Archimandrita della Chiesa greco ortodossa in Trieste, coadiuvato da padre Raško Radović, Protopresbitero della vicina Chiesa serbo ortodossa.

La Chiesa cattolica era ufficialmente rappresentata dal Vescovo di Trieste, monsignor Enrico Trevisi e dai sacerdoti don Lorenzo Magarelli e don Stefano Canonico. A quest’evento, che a Trieste assume una palese rilevanza ecumenica, ha partecipato, in rappresentanza delle Chiese cristiane riformate, anche il Pastore valdese e metodista Peter Ciaccio.
La cerimonia è stata quanto mai suggestiva. Alla lettura di salmi e di passi liturgici si alternavano brani di musica sacra magistralmente eseguiti dal Coro Ecclesiastico ortodosso formato da diversi cantanti professionisti del Verdi, fra i quali spicca, per la sua voce poderosa, il basso Hektor Leka.
Il momento culminante è stata infine l’omelia che il Metropolita ha pronunciato in lingua italiana ai convenuti ortodossi e cattolici, incentrando il suo intervento sull’argomento ecclesiale dell’anno, cioè sul Concilio di Nicea, Concilio convocato dall’imperatore Costantino nel lontano 325, pochi anni dopo il suo epocale Editto tolleranza a difesa del Cristianesimo.
A Nicea i Cristiani ritrovano l’unità delle loro origini e si riconoscono fratelli
ha più volte ribadito.
È auspicabile che le parole del Metropolita, così chiare e dirette, possano riscontrare un’ampia eco di condivisione in questa nostra città, per sua natura e storia orientata verso l’Ecumenismo.
Duja Kaucic Cramer
Foto in evidenza: Luca Tedeschi
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