Intervista a Claudio Filippi presidente ACCRI Odv - Domenicale di San Giusto

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AVANZINI Domiziana - Claudio Filippi foto

Il nostro motto: “Promuovere la cultura della solidarietà tra i popoli”

Intervista a Claudio Filippi, Presidente dell’Associazione di Cooperazione Cristiana Internazionale per una Cultura di Solidarietà tra i popoli – ACCRI ODV

“Le nostre mani, l’intelligenza ed il cuore al servizio dei più deboli per favorire
il superamento delle situazioni che generano povertà al Nord e al Sud del mondo.”

Ci parli dell’Associazione, quando è nata e con quali finalità?

L’ACCRI è una Ong di volontariato, nata a Trieste nel 1987 per iniziativa di un gruppo di volontari del Centro Missionario Diocesano con la finalità di partecipare alla promozione dell’autosviluppo dei popoli attraverso il servizio di volontariato internazionale.

L’Associazione ha sede a Trieste e dal 1988 anche a Trento, dove una trentina di soci hanno aperto una sede accanto al Centro Missionario locale. L’ACCRI è riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri per la cooperazione allo sviluppo nel mondo, per la formazione al volontariato e per l’Educazione alla Cittadinanza Globale.

Attualmente è presente e operativa in Bolivia, Ciad, Kenya e Somalia. In Italia, l’ACCRI è impegnata nella formazione al Volontariato Internazionale e nella sensibilizzazione della cittadinanza e nelle scuole con interventi di promozione della cittadinanza globale, della pace, della solidarietà internazionale, dei diritti umani, dei beni comuni e della salvaguardia ambientale.

Quali sono le principali attività che svolgete, in particolare modo nel periodo estivo?

L’Area Educazione alla Cittadinanza Globale si occupa di sensibilizzazione con eventi per la cittadinanza e durante l’estate, con laboratori presso i centri estivi rionali e parrocchiali. Inoltre, si dedica alla programmazione e organizzazione delle attività autunnali e dei percorsi didattici da proporre alle scuole. Da giungo a settembre, assieme a Nati per Leggere, viene realizzato il percorso Un Mondo di Storie, rivolto a bambini (dai 4 anni), ragazzi e adulti, che ha lo scopo di narrare le favole del mondo, valorizzando la lingua madre e permettere la condivisione della propria cultura d’origine con le famiglie di lingua italiana per una reciproca conoscenza interculturale.

Ai vostri volontari vengono richieste competenze specifiche?

Ai volontari che vengono inseriti nei progetti in Africa e America Latina affidiamo il ruolo di facilitatori di processi di empowerment di comunità. A questo scopo viene predisposto e offerto loro un percorso formativo specifico su questo approccio metodologico e un accompagnamento specifico durante il periodo di servizio. Il processo di empowerment sociale, detto anche pedagogia della speranza, è un orientamento positivo alla considerazione e all’uso delle risorse proprie e altrui.

Il nostro impegno di volontari parte dall’opzione preferenziale dei poveri per promuove l’autosviluppo delle comunità, valorizzando le risorse locali, costruendo relazioni significative nel rispetto delle culture e dei processi per far emergere il protagonismo delle comunità e delle persone nella costruzione della propria storia. Il nostro metterci “al servizio” quindi non può essere disgiunto da un atteggiamento di ascolto e di attenzione ai valori culturali e spirituali dell’altro, da una capacità di autentico dialogo interculturale ed interreligioso, da una testimonianza di condivisione dei destini degli uomini e dei popoli.

Presso le sedi in Italia e nei territori di riferimento, accogliamo le disponibilità di chiunque possa darci una mano per i banchetti della campagna per il diritto al cibo “Abbiamo Riso per una cosa seria”, e altre iniziative di informazione e di educazione alla cittadinanza globale.

Durante la 50.ma Settimana Sociale dei Cattolici di Italia a Trieste avete organizzato assieme al FOCSIV – Federazione degli organismi di volontariato internazionale di ispirazione cristiana di cui l’ACCRI fa parte – il seminario: “Costruire la Democrazia tra i Popoli con la Cooperazione allo Sviluppo” a cui hanno presenziato anche S.E. Mons. Enrico Trevisi Vescovo di Trieste e l’Arcivescovo Emerito Luigi Bressan. Quali conclusioni sono emerse?   

La prerogativa del Volontariato, ci diceva il Vescovo Enrico, è questo non stancarci di seminare anche se talvolta ci piacerebbe mietere subito. Sappiamo che nella vita spesso raccogliamo quello che non abbiamo seminato. Ci appartiene questa cooperazione che lega i popoli, che passa per delle persone che fanno delle scelte nella vita, scelte di coraggio. Scelte concrete di persone che sono mosse da un cuore grande che porta a non arrendersi di fronte alle fatiche e a tutto quello che non va nel mondo, ma che non si arrendono e continuano a gettare ponti…

La presidente della FOCSIV, Ivana Borsotto, ricordava che le Ong lavorano con dei partner locali e tutti abbiamo esperienza di costruzione di partenariati che sono fraterni, perché è un’amicizia quella che nasce nella progettazione, nell’affrontare l’analisi di situazioni avverse, di ingiustizia, di sofferenza, e provare a sperimentare delle soluzioni, perché questo è il ruolo cooperazione. I progetti, anche quelli che sono presentati nella Guida, sono dei laboratori in cui si sperimentano delle soluzioni e, quando funzionano, diventano scalabili, diventano politiche locali, diventano trasferibili… Ecco, che, anche quando lavoriamo nel villaggio più sperduto per creare una scuola o nella provincia più abbandonata, per creare un ospedale, o nelle carceri più disumane, i nostri soci hanno presente il sistema sanitario di quel paese, il sistema scolastico di quel paese, il sistema penitenziario.  I nostri progetti, da più piccoli a quelli grandi, hanno sempre un’interlocuzione di qualità con le istituzioni locali, perché sappiamo che la sostenibilità passa da lì. E la sostenibilità c’è quando un progetto diventa politica locale. Allora, la cooperazione ha un compito di importantissimo che è quello sì di denunciare le ingiustizie del mondo, ma anche di raccontare che il mondo è un posto bellissimo. E spessissimo molto povero, ma lì noi troviamo gli atti di generosità, gli atti di speranza e di fiducia più assoluti. Perché noi, continuamente, abbiamo delle grandi lezioni di ricostruzioni di fiducia, dai nostri partner e dalle comunità in cui viviamo. E, allora, raccontare ed essere, nel nostro piccolo, artigiani che costruiscono e raccontano che bisogna avere fiducia nel mondo.

E aggiunge: siamo un pezzo di politica estera; la legge italiana afferma che la cooperazione è parte integrante e qualificante della politica estera. Parte vuol dire che, se non ci siamo manca un pezzo; integrante e qualificante, significa che siamo un valore aggiunto. La politica estera dice come vogliamo stare al mondo e soprattutto dice chi siamo, che percezione abbiamo dell’umanità e del mondo. Tradurre la grammatica dei diritti in pratica quotidiana e sapere che ogni volta – e vale per l’Italia, come per il Congo, la Tanzania, ecc. – ogni volta che un cittadino si vede negato il proprio diritto, alla cura sanitaria, all’accesso alla scuola e ai suoi diritti fondamentali, stiamo togliendo un pezzettino di forza alla democrazia.

Mons. Bressan concludeva ricordando l’impegno a sperare e ad essere dinamici. Invitava poi ad attuare la seconda parte della parabola del buon samaritano, ovvero, organizzare reti di supporto per dare risposte organizzate alle necessità e urgenze delle comunità più povere. 

Quali sono i vostri partner e sostenitori?

La scelta del partenariato attraversa ogni iniziativa dell’ACCRI (non si fa nulla da soli!). Nei progetti all’estero vengono sottoscritti accordi di collaborazione con istituzioni pubbliche o popolari locali. In Ciad e Kenya operiamo in partenariato con le Caritas delle diocesi di Pala e di Embu, in Somalia il nostro partner è Ayuub, una Ong locale. I nostri volontari operano sempre all’interno di un team di operatori locali con un coordinatore dell’istituzione partner.

In Italia, si collabora in rete a livello nazionale, regionale e provinciale con diverse realtà affini.    

Quali progetti avete per il futuro?

Gli impegni assunti dall’ACCRI sono numerosi e sfidanti. Intendiamo proseguire con questi impegni, cercando di rafforzare le relazioni di fiducia e restando aperti a nuove sfide.

Ci trovate in: via Domenico Rossetti n. 78 – Trieste

Tel: 040-307899

trieste@accri.it

www.accri.it

                                                                                                                                Domiziana Avanzini


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