La Bibbia è piena di riferimenti riguardanti il mare: mare salato (Nm, 3, 12; Gs 15, 2.5), mare della Araba o del deserto (Dt 3, 17; Gs 3, 16; 12,3), mare orientale in contrapposizione al mar Mediterraneo (EZ 47, 18; Gl 2, 20; Zc 14,8); mare di asfalto, mare di Sodoma, mare di Lot, mar Morto. Il profeta Ezechiele, in una delle sue visioni, descrive il fiume di acqua viva che, uscito dalla soglia del tempio, scendeva nell’Araba ed entrava nel mare risanandone le acque (Ez 47, 1.8). È noto come Mosè, mandato da Dio dal Faraone per ottenere il permesso dell’uscita del popolo (l’esodo d’Israele dall’Egitto), aveva ottenuto solo risposte negative, nonostante Dio avesse inflitto piaghe e castighi, per sbloccare la situazione. Ma la situazione non cambiò. Dopo la morte dei primogeniti, il Faraone lasciò partire gli Israeliti, ma se ne pentì subito dopo e li inseguì, li raggiunse al “Mar delle canne o dei giunchi”. Che fare? Solo Dio li può salvare! Il mare si ritirò e lasciò la terra scoperta, il vento forte d’Oriente seccò il fondo del mare, un uragano con “una colonna di fuoco e di nube” impedì agli Egiziani di continuare. Ecco i tre fenomeni che permisero la salvezza.
È forte il rapporto tra l’uomo e l’acqua, elemento indispensabile per la vita dell’uomo, degli animali, delle piante e della stessa terra.
Questo ci viene ricordato anche da Papa Francesco nell’enciclica “Laudato si’”. In essa Egli richiama l’attenzione al costante innalzamento del livello del mare a causa del riscaldamento terrestre. E poi ancora, il problema dell’inquinamento da biossido di carbonio che aumenta l’acidità degli oceani e compromette la catena alimentare marina. Insomma, l’attenzione planetaria al mare!
In questi giorni si inaugura la cinquantaseiesima edizione della Barcolana, storica regata velica internazionale che si tiene ogni anno nel golfo di Trieste, la seconda domenica di ottobre. In sloveno, Barkovlijanka o Jesenski pokal, entrata nel 2018 nel Guinnes dei primati, come “Largest Sailing Race”, regata più grande del mondo, grazie alle numerosissime imbarcazioni iscritte. Su una singola linea di partenza si trovano a gareggiare fianco a fianco velisti professionisti e amatoriali, con imbarcazioni piccolissime e grandi, divisi in categorie a seconda della lunghezza.
Questa regata, che si chiamava un tempo “Coppa d’Autunno, è considerata la più affollata del mondo. Ci piace parlare di questo rapporto tra l’uomo e il mare.
Non servono certificati, vele in carbonio, scafi da regata, ma soltanto l’amore per il mare.
E mi domando: lo rispettiamo il mare? Questo evento ci ricorda l’importanza di essere custodi del mare. Trieste è legata al suo mare che l’ha resa famosa nel mondo: con i Romani, con gli Asburgo ed oggi, come porto turistico e mercantile, il più importante polo dell’Adriatico.
Che emozioni e che spettacolo vivere il mare con barche che rispettano l’acqua, uno spettacolo unico al mondo. La gente si pone a guardare queste regine del mare, le barche a vela, lungo la strada napoleonica, al faro della Vittoria, alla vedetta di Santa Croce, sulle rive di Trieste, dal parco di Miramare, dal lungomare di Muggia. Dobbiamo tutti rispettare il mare. Ognuno di noi può fare la differenza, non gettando sacchetti di plastica, non svuotando le immondizie in acqua, non facendo uso di saponi e sciampi nelle barche e sulle spiagge. Il vento, la bora che caratterizzano Trieste, conducono le plastiche in acqua. Per gli abitanti dei mari, i pesci, questi rifiuti di cui si possono cibare o in cui possono rimanere intrappolati, sono letali. Rispettare il mare vuol dire rispettare l’uomo e rispettare Dio. Non realizzare pesche selvagge e neppure abituare i bambini a raccogliere granchi e molluschi, né stelle marine, ma lasciarli ammirare senza disturbarli. Insegnare ai bambini che, quando si entra in mare si va scalzi, proprio per il grande amore a questo mondo e agli animali, pesci, flora e fauna ivi custoditi. Non gettare mozziconi di sigaretta: occorrono 10 anni perché vengano completamente distrutti. Anche raccogliere le conchiglie, apparentemente dimenticate e inutili, è violazione. Esse fanno parte del prezioso ecosistema della spiaggia, così anche la sabbia non va raccolta. Per non dire che anche le imbarcazioni a motore non dovrebbero utilizzare carburanti e lubrificanti non eco friendly! Queste e molte altre sono le attenzioni che dovrebbero essere usate per un mondo ecosostenibile, che richiede responsabilità a favore delle future generazioni. Ma anche ciascuno di noi a casa può fare molto, per rispettare la vita marina, semplicemente praticando la raccolta differenziata, limitando l’uso di prodotti chimici. È importante anche pensare alle energie rinnovabili, verificando che la fornitura sia certificata al 100% da fonti rinnovabili. Ci assicureremo un futuro più verde e sostenibile.
Buona Barcolana a tutti!
Don Marco Eugenio Brusutti
Foto Barcolana