Medici con l’Africa Cuamm (Collegio universitario aspiranti medici missionari) nasce a Padova nel 1950. In questi oltre 70 anni oltre 2.000 operatori, tra medici, paramedici e tecnici, hanno prestato servizio specialmente nei paesi dell’Africa sub-Sahariana con un periodo medio in servizio di 3 anni per ciascuna persona inviata (di queste 600 sono ripartite una o più volte);
- 139 studenti sono stati ospitati nel collegio, 854 italiani e 285 studenti stranieri ospitati da 34 diversi paesi del mondo;
- Oltre 200 programmi realizzati in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, Unione Europea e varie agenzie internazionali;
- 239 ospedali serviti;
- 43 paesi di intervento in Asia, America Latina, Medio Oriente e soprattutto Africa.
Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane.
Realizziamo progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo. A tale scopo ci impegniamo nella formazione in Italia e in Africa delle risorse umane dedicate, nella ricerca e divulgazione scientifica e nell’affermazione del diritto umano fondamentale della salute per tutti.
Due essenzialmente i nostri obiettivi:
- migliorare lo stato di salute in Africa, nella convinzione che la salute non è un bene di consumo, ma un diritto umano universale per cui l’accesso ai servizi sanitari non può essere un privilegio;
- promuovere un atteggiamento positivo e solidale nei confronti dell’Africa, ovvero il dovere di contribuire a far crescere nelle istituzioni e nell’opinione pubblica interesse, speranza e impegno per il futuro del continente.
Angela e Simone sono due dei nostri volontari che sono tornati da qualche settimana in Italia dopo aver prestato servizio come medici nell’ospedale di Wolisso, in Etiopia. Con l’aiuto della giornalista Anna Vitaliani, in una serata organizzata con la collaborazione del SISM e della Pastorale Universitaria, accolti nella parrocchia dei santi Pietro e Paolo, ci hanno raccontato la loro esperienza facendoci rivivere attraverso parole e scatti fotografici le emozioni, le gioie e le difficoltà di essere medici nel cosiddetto “ultimo miglio”, a noi tanto caro.
A Wolisso ci sono arrivato come tirocinante, con l’obiettivo di imparare. È stata una vera palestra di Salute Globale, un luogo dove affrontare sfide sia cliniche che sociali, insieme al personale locale e al team di Medici con l’Africa Cuamm, spesso con risorse estremamente limitate. Ciò che mancava in termini di mezzi era compensato da un ricorso sapiente alla semeiotica e da una grande attenzione al ragionamento clinico. L’esaurimento degli strumenti disponibili non era una scusa per abbandonare il percorso terapeutico, ma rappresentava uno stimolo a cercare soluzioni nuove e creative. E quando la medicina sembrava non poter andare oltre, la cura non si fermava: bastava una parola di conforto o qualche minuto di ascolto per continuare a prendersi cura delle persone. – Simone
Ho trascorso 6 mesi a Wolisso, Etiopia, con il progetto JPO (Junio Project Officer) del CUAMM (Medici Con L’Africa). È stata un’esperienza che se dovessi provare a descrivere in una parola, utilizzerei “sorprendente”. Rimanere sorpresa è stato il leitmotiv: sorpresa dalla lentezza della vita, dalla pienezza delle giornate, dal calore di collegӘ e amicӘ locali, sorpresa dal tipo di medicina che ho praticato e dal modo con cui si affrontano i problemi, dai più piccoli ai più grandi (la malattia, la morte). Non c’è stato giorno che non sia stata piacevolmente sorpresa. – Angela