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Nell’anno in cui la chiesa celebra il Giubileo, per la Facoltà ricorrono i vent’anni dalla sua fondazione, avvenuta nel 2005 per iniziativa dei vescovi del Triveneto con l’intento di offrire al territorio una formazione teologica di livello universitario. Oggi l’istituzione accademica, con sede a Padova, collega “a rete” quattro Istituti teologici e sette Istituti superiori di Scienze religiose presenti in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, con 1556 studenti e 325 docenti.
La Facoltà è un segno visibile della comunione vivace e dinamica delle chiese nel Triveneto, è luogo di ricerca di linguaggi nuovi per pensare la fede ed è un laboratorio promotore di rinnovamento sociale, che vuole creare spazi di partecipazione per gli uomini e le donne desiderosi di far dialogare il vangelo con l’oggi del mondo, perché ogni popolo conosca il bene della giustizia e della pace. «La Facoltà, nel suo ventennale, – afferma il preside don Maurizio Girolami – è un punto di arrivo e di partenza per riprendere sempre da capo la missione affidatale di aprire l’intelligenza e la vita delle persone alla luce del vangelo». Guardando avanti, rilancia: «Il futuro della Facoltà dipenderà da come si vive il presente: riprendendo le parole dell’apostolo Paolo, ciascuno raccoglierà se avrà seminato. Perciò, con tanta fiducia e speranza continuiamo a seminare la conoscenza teologica perché possa fiorire attraverso volti e vite che hanno trovato nel vangelo di Gesù motivo di gioia e pienezza di vita. Oggi seminiamo con le lezioni, le pubblicazioni, i convegni, la promozione di alleanze accademiche con le varie istituzioni in Triveneto, in Italia e all’estero. Tutto questo in un contesto di servizio ecclesiale che esprime l’amore per la fede ricevuta con grande semplicità da famiglie e comunità che hanno suscitato l’interesse nei molti giovani che hanno bussato alle nostre porte per chiedere strumenti per rendere ragione della loro fede. La Facoltà crescerà se continuerà la propria missione di essere rete nel territorio triveneto e se manterrà il respiro cattolico, cioè universale, della chiesa sparsa nel mondo. Tutti i docenti legati alla Facoltà si impegneranno per questo e in prima fila sono i vescovi, promotori della Facoltà stessa».
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Don Girolami dal 2015 è docente invitato allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, e uno sguardo va al contributo della teologia per la pace fra i popoli. «L’esigenza della pace interpella tutti, soprattutto chi si accosta alla teologia. Compito della teologia è innanzitutto coltivare le parole perché siano vere e non ingannevoli, autentiche e non seduttive, lucide e non vaghe, piene di concretezza anche quando si tratta di fare ragionamenti astratti, piene di senso di realtà senza fumosità che genera ambiguità. A partire da un pensare rigoroso e corretto, seguito da parole adeguate e autentiche, si possono costruire relazioni giuste e pacifiche». Alla teologia non interessano la propaganda e la fama, ma la verità e la realtà che, come ricorda il papa, supera sempre l’idea. «Le guerre tra i cristiani russi e ucraini, come quelle tra palestinesi e israeliani, – riprende Girolami – nascono fondamentalmente da delle parole false, bugiarde che noi definiamo ideologie, cioè parole che non dicono la realtà delle cose, ma vogliono piegare la realtà a delle illusioni dal corto respiro. C’è bisogno più che mai, oggi, di teologi che ci aiutino a pensare in modo adeguato alla realtà, a ragionare correttamente e a usare le parole in modo costruttivamente umano. Quello della teologia è un grande compito, un compito divino, come dice la parola, ma profondamente umano».
Paola Zampieri
In occasione del Dies academicus del 18 febbraio, Papa Francesco ha indirizzato al preside una lettera in cui ringrazia la Facoltà per il servizio che sta svolgendo e la incoraggia a proseguire nel cammino tracciato.