San Giusto presentato ai giovanissimi

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La figura del Santo Patrono di Trieste illustrata ai più piccoli in un libretto tutto per loro.

Alcuni anni fa, una Signora triestina, madre di due figli, scoprì che non esistevano libri o altri sussidi idonei alla presentazione della figura di San Giusto ai più piccoli, in una forma adeguata alla loro età e alla loro sensibilità. Decise, pertanto, di sopperire a questa mancanza realizzando un libro per bambini, agile e fresco, che vogliamo presentare, con le parole della stessa autrice, Fabia Perper, che abbiamo intervistato.

La Redazione

Da dove nasce la tua passione per le storie dei Santi?

Sono nata a Trieste da genitori triestini e ho due figli. La mia passione di scrivere storie per bambini è nata in famiglia.
Quando ero bambina, mio padre aveva una barca e mi ricordo che quando veleggiavamo nel golfo mi mostrava la cattedrale di san Giusto e raccontava la storia del Santo Patrono. Da qui è nata la mia passione per le storie dei santi. Invece, l’idea di trascriverle e disegnarle è una passione che è nata dopo aver avuto i miei figli.

Cosa ti ha indotta a scrivere un libretto per bambini su San Giusto?

Mi ricordo che, quando i miei figli erano piccoli, mi piaceva leggere loro dei racconti e avevo comprato un libro sui Santi in cui veniva riportato, mese per mese, la storia di unodi loro. Nel mese di novembre, però, mancava la storia dei Santi Patroni di Trieste, in primis San Giusto, ma anche gli altri santi compatroni.
Allora, un giorno andai in cerca di un libro illustrato per bambini su queste figure e, siccome non lo trovai, scrissi io la storia “come piaceva a me”, mettendone in evidenza soprattutto i contenuti morali. Ho iniziato dalla storia di San Giusto e San Servolo.
Questo lavoro mi ha fatto riflettere sulle vicende dei Santi Patroni, delle sofferenze che hanno subito e sul significato del loro sacrificio, fino al dono della vita.
Ho messo in luce il fatto che la persecuzione perpetrata dagli Imperatori romani non è riuscita a distruggere la comunità dei cristiani.
Sul Colle di san Giusto, oggi, il tempio dedicato agli antichi dei è crollato e sulle sue rovine è stata eretta la Cattedrale che gli è intitolata. Questo sta a significare che i principi morali cristiani, le azioni d’amore continuanano sempre a vivere, anche dopo la morte di chi le ha compiute.

Come la storia dei Santi Patroni di Trieste è diventata un libro illustrato e come sono nate le pubblicazioni successive?

Mi sono rivolta alla Casa Editrice triestina che aveva pubblicato il libro sui santi che leggevo ai miei figli. Così è nato il libro. La storia è illustrata da Giovanni Manna ed è anche accompagnata da una dedica del Vescovo di Trieste, Sua Eccellenza Monsignor Giampaolo Crepaldi. Così è nato il primo libretto per bambini, al quale, nel tempo, ne sono stati aggiunti altri.
Nel frattempo i figli sono cresciuti, ma mi è rimasta la passione per le storie e così ho continuato a scriverle e poi anche a disegnarle.

Ti chiediamo delle cosiderazioni personali circa la vicinanza della festa di San Giusto con la Commemorazione dei defunti

I Patroni di Trieste vengono ricordati in un periodo dell’anno particolarmente importante. Il giorno 1 di novembre è la festa di Tutti i Santi, il giorno 2 di novembre la Commemorazione dei Defunti. In questi giorni, la nostra attenzione viene portata verso il Cielo, verso i Santi, ricordandoci le loro opere d’amore e ravvivando la memoria dei nostri cari che hanno lasciano la vita terrena e vivono in Cielo.
Per prima cosa, si nota che la memoria di san Giusto è il 2 novembre, ma lo si festeggia il giorno successivo, poiché il giorno 2 novembre ricorre la Commemorazione dei defunti
Tradizionalmente, San Giusto si vede rappresentato in quasi tutti i quadri e nelle statue con una palma del martirio in una mano e nell’altra la città di Trieste, stretta nel suo cuore ed ai suoi piedi le funi spezzate e le pietre.
Quindi San Giusto va in Cielo portando la città di Trieste, stretta al suo cuore.

Vorresti trarre una conclusione di quanto ci hai raccontato?

I Santi Patroni di Trieste ci ricordano di non restare immersi nel sonno e di non disperderci nella vita materiale, durante i primi giorni di novembre, perché dobbiamo ricordare con affetto i nostri cari defunti ed ascoltare l’incrollabile ed eterno amore che scorre nel profondo del nostro cuore e che niente può cancellare.


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