La Famiglia Francescana di Trieste invita alla partecipazione alla Santa Messa in occasione della ricorrenza del Beato Monaldo da Capodistria,
Chiesa di Santa Maria Maggiore
Sabato 9 novembre – ore 18.00
Per delineare i tratti di questa figura, proponiamo ai nostri lettori alcuni stralci tratti dal sito www.santiebeati.it, con il semplice scopo di fornire qualche “pennellata” su quest’uomo, ricordato tra i “venerabili” che afferiscono alla Diocesi di Trieste e che il Martirologio francescano ricorda come “beato” alla data del 9 novembre. Segnaliamo, inoltre, alcuni riferimenti bibliografici utili per l’eventuale approfondimento storico.
Frate francescano, nacque in una famiglia di origine toscano-marchigiana nel XIII secolo a Pirano. In una città, Capodistria (Giustinopoli), dedita al commercio, fu un giurista, ma abbandonò la professione per vestire il saio francescano. Fu padre provinciale della Dalmazia dal 1240 al 1260, dedicandosi anche agli studi di teologia: a lui sono attribuiti alcuni commenti della Bibbia e diversi sermoni. L’opera certamente sua, che gli ha tributato una fama perenne, è la «Summa Juris Canonici», detta «Summa Monaldina». Per tale opera, che ebbe diffusione in tutta Europa e la cui prima copia a stampa è del 1516, può essere considerato il più importante giurista francescano del XIII secolo. Monaldo morì a Capodistria nel 1280. L’arca contente le spoglie del beato sono conservate a Trieste, nella chiesa francescana di Santa Maria Maggiore, dove giunsero, dopo alterne vicende, il 22 dicembre 1954. (Avvenire, ripreso dal sito www.santiebeati.it).
Tra le poche notizie che conosciamo della sua vita sappiamo che era un fine giurista e che quindi la sua fu una vocazione tardiva.
Padre Provinciale della Dalmazia dal 1240 al 1260, fu un dotto maestro e un grande studioso di teologia. A lui sono attribuiti alcuni commenti delle Sacre Scritture e diversi Sermoni. L’opera certamente sua, che gli ha tributato una fama perenne, è la “Summa Juris Canonici”, detta “Summa Monaldina”, Aurea o Dorata. Per tale opera può essere considerato il più importante giurista francescano del XIII secolo. Monaldo però, oltre che per la scienza e il sapere, si distinse per la santa condotta di vita.
Per la sua praticità ebbe, per secoli, una vasta diffusione tra gli uomini di legge e nelle Università. Nicola Boccasini (papa Benedetto XI) la lodò pubblicamente. Nel XV secolo il domenicano S. Antonino Pierozzi, Arcivescovo di Firenze, definì il nostro Beato “magnus canonista et theologus”. Preziosissime copie manoscritte (nei cui capilettera è spesso presente l’effige del Beato) sono oggi conservate nelle più importanti Biblioteche europee. La prima edizione a stampa fu impressa a Lione nel 1516.
Monaldo morì a Capodistria nel 1280 e subito, vista la fama che lo circondava, ebbe una sepoltura distinta che divenne fonte di grazia e di prodigi.
Nel Martirologio Francescano è ricordato al 9 novembre.
La Redazione
Bibliografia
- TOMASIN, Notizie storiche intorno all’ordine dei frati minori conventuali in Santa Maria del Soccorso e nella Cella Vecchia di Trieste e in Santa Maria di Grignano, in “Archeografo Triestino”, n.s., vol. XXI, 1896- 97, pp. 109-184.
- CUSCITO, L’insediamento francescano a Trieste, in Contributo francescano a Trieste, Trieste 1982, pp. 7-28.
- PARENTIN, Il Francescanesimo a Trieste e in Istria nel corso dei secoli, Trieste 1982; ID., Tre pergamene triestine inedite attinenti i Minori francescani, in Beato Monaldo da Giustinopoli, 1210-1280 ca. Atti raccolti in occasione del VII centenario del suo transito, Trieste 1982, pp. 17-28; ID., Regesto di 85 documenti inediti dell’Archivio Capitolare di Trieste, in “Archeografo Triestino” s. IV, XXVIIXXVIII (1965-66), pp. 147-148.
D. DURISSINI, Presenza francescana…cit., pp. 159-208. 24