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Torna il Natale, con il carico delle parole buone che si dicono. Ed è bene che si dicano, perché dal Natale possano diffondersi a tutti i giorni dell’anno.
Torna il Natale, con il carico dei suoi segni, semplici e potenti. Ed è bene che tornino a brillare, perché ci si possa ricordare che semplicità è la forza della nostra vita in Dio.
Torna il Natale, con il carico del mistero del Dio Amore che si fa carne per farci dei. Ed è bene concentrarci ad ammirare quel Bambino, Figlio di Dio e Figlio dell’umanità redenta e amata.
Tenere in braccio un bambino neonato suscita emozione e protezione. Tenere in braccio quel Bambino alimenta una tenerezza speciale: Dio si fa custodire e ci chiede di custodire.
Perché il Natale non è la fiera della retorica e dei sentimenti a basso costo: è la parabola incarnata di Gesù il Cristo che da ricco si è fatto povero per arricchirci.
Che il Natale della misericordia giubilare ci stupisca con sentimenti buoni, parole sincere, riconciliazioni efficaci. Perché il tempo delle feste è bello, ma porta allo scoperto fragilità, tensioni, delusioni.
A noi fare un piccolo passo di misericordia nel quotidiano, per accogliere e vivere la speranza dell’amore che l’apertura della Porta Santa ci palesa in modo così evocativo.
Buon Natale!