Sabato 29 marzo una cinquantina di persone tra studenti e simpatizzanti ha aderito al primo viaggio studio della Scuola di Teologia per tutti “L’avventura della fede” alle basiliche di Aquileia e Grado.
Una prima spiegazione storico-teologica è stata offerta da don Lorenzo Magarelli durante il viaggio di andata, lasciandosi introdurre gradualmente nella storia, nei riti liturgici dell’epoca, nel significato di patriarcato e di pentarchia.
Nella basilica di Aquileia abbiamo l’onore di essere guidati dal dott. Andrea Bellavite direttore del So.Co.B.A. – Società per la Conservazione della Basilica di Aquileia – in un percorso storico e semantico.
Percorriamo l’aula sud della basilica di impianto romanico, voluta dal patriarca Popone, dove possiamo godere della ricchezza delle decorazioni musive: il gallo e la tartaruga, simboli rispettivamente della luce e delle tenebre; il nodo di Salomone, come richiamo all’unità nella diversità; il pastore sollevato da terra attorniato da animali del Sud e del Nord, che rappresenta il Risorto che unisce tutti in sé; gli ibis, che simboleggiano la lotta quotidiana contro il male, conflitto che continua anche quando si è battezzati.
Fino ad arrivare al “mare di Giona”, che raffigura la storia biblica del profeta. Si distinguono tanti pesci tutti diversi tra loro e un mostro marino che sta trangugiando un uomo: nel mare della vita la morte inghiotte Giona che, dopo tre giorni e tre notti, viene rigettato dal ventre del pesce per tornare a Ninive e convertirla. Ninive non era una città di tradizione ebraica, eppure si è convertita, quindi viene preannunciata una speranza di salvezza per tutti.
In una visione cristologica ed ecclesiologica, i pesci rappresentati nel mosaico vengono invitati ad abboccare, fuori dal mare muoiono per rivivere successivamente nella barca, simbolo della Chiesa.
Nell’aula nord i mosaici sono in parte coperti dal campanile voluto da Popone, ignaro della presenza dell’altra basilica. Si rappresentano nuovamente il gallo e la tartaruga e tra loro solo una tessera musiva a distanziarli: c’è così poco spazio tra tenebre e luce! Vi sono diversi animali rappresentati: un asino, un ariete, anche una razza che tocca le antenne di un’aragosta. Di quest’ultima immagine non si conosce ancora il significato.
L’abside, la cripta, gli affreschi, la “leggenda marciana”, le stratificazioni dovute alla storia e ai terremoti, ogni elemento della basilica viene spiegato sapientemente dal dott. Bellavite.
La visita alla basilica si conclude con la celebrazione eucaristica nella Cappella di Sant’Ilario: abbiamo la possibilità di vivere Gesù nel luogo di nascita della Chiesa Aquileiese.
Dopo un pranzo luculliano, durante il quale ognuno può conoscersi meglio e fraternizzare tra una portata e l’altra, ci spostiamo a Grado dove ci attende mons. Mauro Belletti, vicario parrocchiale a Grado e parroco a Fossalon. L’impianto museale col motivo ad onda marina, la mensa d’altare copta – dove venivano raccolti tutti i frammenti del pane consacrato – nella Cappella di San Marco, il monogramma del vescovo Elia. L’edificio del battistero a pianta ottagonale, perché l’uomo vive da cristiano l’ottavo giorno oppure perché rappresenta il simbolo dell’infinito ovvero dell’eternità; mentre la vasca battesimale è a pianta esagonale per indicare il sesto giorno, giorno in cui l’uomo fu creato.
Ci raggiunge anche il parroco mons. Paolo Nutarelli e ci spiega il significato del Perdòn di Barbana la prima domenica di luglio, quando la statua della Madonna viene portata in processione sulle barche fino all’isola di Barbana.
Al termine del viaggio studio i vespri in questa basilica che ci fa sentire immersi nelle radici della sua storia.
Durante il rientro in pullman ancora tante domande a cui trova risposta sapientemente e pazientemente don Lorenzo, la nostra guida – accompagnato dalla Segretaria della scuola la dott.ssa Michela Scarazzato.
Arrivati a Trieste è il momento dei saluti e, tornando ognuno alla propria casa, permane nel nostro cuore l’emozione per quanto abbiamo vissuto durante questo viaggio nella storia.
Ci sono stati promessi altri viaggi studio, per i quali ormai siamo in trepidante attesa.
Maria Pettener







