Con Maria, portiamo il profumo della Speranza

Contemplando la Madre del Signore Gesù, una riflessione sul mese di maggio e sulla preghiera del Rosario a cura delle Sorelle Francescane del Vangelo

 

I profumi e i colori della primavera, i primi raggi caldi del sole, il cinguettio degli uccelli … tutto ciò rallegra i nostri occhi, fa gioire i nostri volti e riempie di stupore il nostro cuore.

Il mese di maggio ci rimanda immediatamente a Maria e al Rosario. Contemplare Maria significa guardare Maria all’interno del grande mistero pasquale della nostra fede: risuona ancora nei nostri cuori l’Alleluia della Risurrezione di Cristo.

Maria è compagna, amica, confidente perché lei donna di fede, prima discepola, si è messa in cammino nell’accogliere la Bella Notizia di Dio che ama sempre e tutti e in ogni circostanza della vita: Gesù è l’amore che si “svuota” per riempire l’altro e quindi riempirsi.

Pregare in modo particolare il Rosario in questo mese ci fa riscoprire questa preghiera “che è la sintesi della storia della misericordia di Dio che si trasforma in storia di salvezza per quanti si lasciano plasmare dalla grazia. I misteri sono gesti concreti nei quali si sviluppa l’agire di Dio nei nostri confronti. Attraverso la preghiera e la meditazione della vita di Gesù Cristo, rivediamo il suo volto misericordioso che va incontro a tutti nelle varie necessità della vita”  come affermò Papa Francesco alla Veglia Mariana di preghiera in occasione del Giubileo della Misericordia, l’8 ottobre 2016.

Maria ci inviata a osare: la sua stessa vita è un esempio di questa fede audace; pensiamo all’episodio delle nozze di Cana, dove sollecita Gesù a compiere il suo primo segno nonostante l’apparente riluttanza iniziale del Figlio. Ma ancora più emblematico è il momento dell’Annunciazione, quando Maria, con audacia spirituale, pronuncia il suo “sì” a qualcosa di umanamente incomprensibile, affrontando lo scandalo e l’incomprensione sociale. La sua fedeltà raggiunge il culmine sotto la croce, dove rimane ferma mentre il suo cuore viene trafitto da una spada di dolore: lì, dove qualsiasi madre sarebbe stata sopraffatta dalla disperazione, Maria resta in piedi, sostenuta unicamente dalla fede, testimone di una fede che resiste anche di fronte alla morte.

Maria, donna fedele, ci sprona all’audacia dell’annuncio: dalla Pasqua al Cenacolo dello Spirito Santo. Gli Atti degli Apostoli ci dicono che Maria, “la madre di Gesù”, era lì, perseverante nella preghiera insieme agli altri (cfr. At 1,14). Lei, che aveva già accolto lo Spirito e custodito tutto nel suo cuore (cfr. Lc 2,19), diventa il punto fermo, la custode della fede per la comunità nascente: la sua presenza orante è un vero sostegno spirituale che prepara la Chiesa a ricevere il dono della Pentecoste. Maria compie questa missione come una madre: si preoccupa che i suoi figli siano pronti per l’incontro più importante della loro vita, quello con lo Spirito Santo. E come ogni madre, desidera che siano preparati, “in ordine”. L’amore di Maria per noi, suoi figli, è tenero ma anche esigente: come una buona madre desidera la crescita e la piena realizzazione dei figli, così Maria ci sprona alla santità, a dare il meglio di noi stessi, ad avere il coraggio della fede. Questo suo desiderio è un riflesso della misericordia di Dio: Maria ci vuole santi perché Dio ci vuole santi (cfr Ef 1,4).

In quest’epoca di cambiamento, continuiamo a pregare per tutta l’umanità, in particolare quella ferita e oppressa da guerre e ingiustizie e per la Chiesa in questo tempo di attesa per l’elezione del Papa: ci sentiamo chiamati ancora di più a essere – come disse ancora alla Veglia mariana del 2016 Papa Francesco –  “discepoli, missionari e portatori di Cristo, là dove Lui ci chiede di essere presente: siamo chiamati a partecipare a tutti il suo amore, la sua tenerezza, la sua bontà, la sua misericordia. È la gioia della condivisione che non si ferma dinanzi a nulla, perché porta un annuncio di liberazione e di salvezza”.

Affidiamoci a Maria per continuare a camminare nell’oggi nella Chiesa e nel mondo per essere segno di speranza e profumo di santità in semplicità e disponibilità.

Sorella M. Francesca Scarpone

Sorelle Francescane del Vangelo – Trieste

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