Hub multiservizio di Giustizia di Comunità

Un progetto di Università e Regione per promuovere la cultura della riparazione, sostenere le vittime e accompagnare i percorsi di reintegrazione sociale

Mercoledì 3 maggio è stato inaugurato l’Hub multiservizio di Giustizia di Comunità, che avrà sede presso i locali universitari in Via Principe di Montfort n. 3.

A presentarne le finalità sono stati il Magnifico Rettore, prof. Roberto Di Lenarda, il Vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, dott. Riccardo Riccardi, Assessore alla salute, politiche sociali e disabilità e il Responsabile della convenzione tra i due enti, nel cui quadro è stata possibile anche mettere a disposizione gli ambienti, il prof. Giovanni Grandi, ordinario di filosofia morale.

L’hub di Giustizia di Comunità è un progetto innovativo che vuole cercare di far fronte ad alcuni degli aspetti che si possono presentare nei conflitti che sfociano nel penale e che vengono lasciati da quest’ultimo in sospeso. Di fronte ad un’ingiustizia sono presenti diversi attori: chi ha commesso il male, chi il male l’ha subito e la comunità nella quale sono inseriti. Attualmente, in risposta ad un reato viene data una pena a chi il male l’ha compiuto, che solitamente si traduce in termini o di reclusione o di ammenda pecuniaria; tuttavia permane una domanda di giustizia che rimane spesso congelata nella memoria di chi ne è stato coinvolto. Chi quel male l’ha subito, che spazio può avere per poter dare voce alle domande che rimangono senza risposta? Chi il male l’ha compiuto che spazio può trovare e che accompagnamento può avere per elaborare lo sgomento di fronte al male compiuto? La comunità che ruolo può avere in una storia che appare “privata”?

Affianco alla giustizia retributiva, secondo la quale è costruito il nostro attuale sistema penale, c’è la Giustizia Riparativa (Restorative justice), o Giustizia dell’Incontro, inserita nel nostro ordinamento con la Riforma Cartabia (D.lgs. n. 150/2022), che la introduce come strumento di reintegrazione, riconciliazione e responsabilizzazione. L’Università degli Studi di Trieste e la Regione FVG hanno deciso di investire tempo e risorse nella creazione di questo Hub affinché fosse possibile “realizzare percorsi di inclusione socio-lavorativa a favore di persone sottoposte a misura penale, a costruire una rete di sostegno alle vittime di ogni tipologia di reato e a promuovere interventi di Giustizia Riparativa e mediazione penale”. Tutto ciò in armonia con la nostra Costituzione che stabilisce all’art. 27 che: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.

Da qui si intuisce come il “fare giustizia” sia qualcosa che non riguarda solamente l’aspetto penale, ma intercetta il sociale e l’educazione.

Attraverso l’utilizzo di questi spazi e una parallela formazione universitaria per introdurre la figura del mediatore come professionista nei percorsi di Giustizia Riparativa, l’impegno è quello di promuovere una cultura della riparazione, in cui il fare giustizia mira al “ripristino tra le persone, la restituzione della dignità a chi è stato leso, la riabilitazione al bene di chi ha offeso”.

Lo sguardo che accompagna questa iniziativa è uno sguardo di speranza verso il futuro che ciascuno può costruire e il credere nella possibilità di cambiamento anche dopo aver compiuto qualcosa di male. È uno sguardo che intende abbracciare tutti, consapevole che il cammino a cui mira non è privo di fatica da parte di coloro che decidono di intraprenderlo, ma allo stesso tempo può rappresentare il sentiero che porta con sé la risposta a quella domanda di giustizia che ciascuno si porta nell’anima.

Caterina G.

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