Cura delle relazioni, metodologie e risposte ai bisogni

Gli insegnanti di religione della diocesi di Trieste al consueto corso di aggiornamento. Cambio alla Direzione e, al centro, le nuove sfide culturali e la cura

Due mezze giornate per poter fare il pieno di energia e darsi il giusto sprint per iniziare bene l’anno scolastico. Questo il valore e il significato del corso di aggiornamento per insegnanti di religione della diocesi di Trieste, tenutosi il pomeriggio del 2 e la mattina del 3 settembre, presso l’Auditorium del Seminario Vescovile.

Gli insegnanti di religione della diocesi, dopo 15 anni di servizio, hanno salutato lo storico Direttore dell’Ufficio Scuola, don Fabio Visintin, e il suo vice, don Manfredi Poillucci. Allo stesso tempo, hanno poi dato il benvenuto a don Stefano Vattovani e a Annamaria Rondini che sostituiranno i colleghi nei rispettivi ruoli, nonché a Fabia Dell’Antonia e Clementina Frescura – entrambe ex dirigenti scolastiche chiamate a dare un sostegno all’Ufficio per la parte legislativa – che dal 1° settembre affiancano Bernarda Brce che ormai da parecchi anni ricopre il ruolo di vicedirettrice dell’Ufficio stesso per le scuole con lingua di insegnamento slovena. Tutti hanno avuto l’incarico di accompagnare i docenti di questa particolare materia nel loro delicato compito.

Il Vescovo, monsignor Enrico Trevisi, ha dedicato in quest’apertura d’anno scolastico una lettera a tutta la comunità del mondo dell’istruzione richiamando proprio la fondamentale importanza dell’azione educativa per le famiglie, per la società e per la Chiesa tutta. La principale finalità dell’Ufficio scuola della diocesi, come più volte hanno ribadito i due nuovi incaricati, sarà quella di dare agli insegnanti tutti gli strumenti specifici possibili per affrontare le nuove sfide culturali che sicuramente riguardano anche l’aspetto religioso della contemporaneità e il suo senso del sacro. L’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC), insomma, in tutti questi cambiamenti, pur all’interno delle finalità e del compito della scuola, avrà sempre più bisogno d’insegnanti formati a stare dentro all’oggi e alle sue sfide.

Nella mattinata del 3 settembre don Ernesto Gianoli – salesiano molto conosciuto nell’intero triveneto, psicoterapeuta e direttore di molti corsi di formazione per docenti – ha proposto un interessantissimo intervento sul ruolo dell’insegnante, in particolare di quello di religione, nel rapporto educativo. “Capire se stessi per capirli” potrebbe essere un sottotitolo adeguato per il mestiere più bello del mondo, quello d’insegnante, che con tanti altri adulti concorre a dare risposte a bisogni sentiti ed espressi di cui si ha consapevolezza.

I lavori di gruppo – divisi per la prima volta nella storia dei corsi di aggiornamento della nostra città per anzianità di servizio – hanno avuto un impatto molto stimolante e motivante con un momento di restituzione in assemblea brioso e frizzante. Dare metodologie e non solo contenuti, far passare relazioni e non solo compiti o ruoli, perché la cosa più bella è stare assieme anche tra colleghi e prendersi cura gli uni degli altri: la sintesi dei lavori, che è, poi, tutta un programma, in fondo è stata questa.

A.R.

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