Approvata proroga al 2036 delle norme Iva per enti benefici

Il Governo ha approvato la proroga al 2036 delle norme Iva per gli enti benefici, accogliendo una storica richiesta del Terzo settore

Grazie all’accordo con la Ue e con il plauso convergente di tutte le forze politiche, il governo ha approvato “una proroga al 2036 dell’entrata in vigore delle norme che avrebbero richiesto l’assoggettamento agli obblighi strumentali ai fini Iva, di tenuta della contabilità e fatturazione, per gli enti benefici che svolgono prestazioni nei confronti dei propri associati”. Così il comunicato di Palazzo Chigi descrive la decisione assunta nell’ultimo Consiglio dei ministri, venendo incontro in modo sostanzialmente stabile a una storica richiesta del Terzo Settore. In termini tecnici si tratta del varo, in via definitiva, di un decreto legislativo che attua la delega al governo sulla riforma fiscale, stabilita con la legge 111 dell’agosto 2023, che introduce “disposizioni in materia di terzo settore, crisi d’impresa, sport e imposta sul valore aggiunto”.
“Sul testo – riferisce ancora il comunicato – è stata acquisita l’intesa in Conferenza unificata”, quindi con Regioni ed enti locali, e “sono state apportate modifiche che tengono conto dei pareri espressi dalle competenti Commissioni parlamentari e delle interlocuzioni con la Commissione europea”.
Per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, si tratta di “un risultato positivo e concreto”. “Il confronto con la Commissione europea – ha aggiunto Mantovano in una nota – ha permesso di riconoscere la specificità delle prestazioni che gli enti benefici svolgono nei confronti dei propri associati. Questo rinvio assicura la necessaria continuità operativa e la semplificazione degli adempimenti burocratici per una vasta platea di associazioni, tutelando efficacemente la loro missione sociale. Si è raggiunta una soluzione che garantisce stabilità al Terzo Settore, preservando il suo ruolo essenziale nel tessuto sociale della Nazione”.
Anche la responsabile del Pd per il Terzo settore, Marta Bonafoni, ha definito la proroga decennale “un’ottima notizia”. “Si scongiura così un vero e proprio colpo – ha sottolineato la Bonafoni – contro una miriade di associazioni grandi e piccole che rappresentano un tessuto civico e democratico vitale per il nostro Paese”.

Stefano De Martis

Foto: Banco Alimentare

“Da quanto apprendiamo, il decreto sui temi fiscali per il Terzo settore approvato ieri in Consiglio dei Ministri ha recepito alcune importanti istanze che portiamo avanti da anni per garantire sostenibilità alle attività svolte dalle organizzazioni che operano per l’interesse collettivo”. Lo dichiara Giancarlo Moretti, portavoce del Forum Terzo Settore a seguito del via libera in Cdm del decreto legislativo contenente disposizioni in materia di Terzo settore, crisi d’impresa, sport e Iva. “Tra queste, la prima riguarda il rinvio di dieci anni della temuta entrata in vigore dell’obbligo di apertura della partita Iva per le associazioni che offrono servizi rivolti ai propri soci. Quest’obbligo, previsto dal prossimo 1 gennaio, avrebbe causato pesanti e ingiustificate ripercussioni burocratiche ed economiche, soprattutto alle realtà più piccole: la decisione di mantenere l’attuale regime di esclusione Iva va quindi incontro alle esigenze di un comparto che si caratterizza per il valore sociale che è in grado di produrre, e accoglie i numerosi appelli del Forum Terzo Settore insieme a tante realtà associative del Paese”.
Un’altra “positiva” norma che sarebbe contenuta nel decreto – prosegue Moretti – riguarda l’armonizzazione dell’Iva al 5% tra i diversi soggetti del Terzo settore: in particolare per le Onlus, una tipologia destinata a breve a scomparire per effetto del Codice del Terzo Settore. “Questo provvedimento consentirà loro di proseguire il proprio lavoro con la necessaria serenità, potendo scegliere di divenire ETS senza essere penalizzate dal punto di vista fiscale”. “In attesa di leggere il testo definitivo in Gazzetta Ufficiale, esprimiamo soddisfazione per l’impegno di Governo e Parlamento di tutelare il Terzo settore da norme che ne avrebbero fortemente ostacolato l’attività e lo sviluppo”.

(F.P.)

Foto in evidenza: SIR

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