Ogni anno viene accesa a Betlemme, nella grotta della natività una Luce, simbolo di speranza e di pace che gli scout, cercano di far arrivare in tutto il mondo il più diffusamente possibile, come simbolo di speranza, di fratellanza fra i popoli, di amore e di pace.
“È molto importante che questa Luce di Pace provenga da questa terra profondamente ferita. E noi stessi dobbiamo essere questa luce, perché la pace passa attraverso i cuori delle persone. Ecco perché dobbiamo diffondere questo simbolo in tutto il mondo”
, ha affermato il Cardinale Pierbattista Pizzaballa nel suo omaggio al radioso simbolo natalizio subito dopo la sua accensione a Betlemme.
Per Pizzaballa, la luce rappresenta “l’aurora dopo una lunga notte”.
Da Betlemme arriva in Austria, dove con una cerimonia semplice, ma profondamente sentita viene affidata agli Scout rappresentanti delle varie nazioni partecipanti, per essere portata nei rispettivi paesi, come testimoni della luce di Cristo.
DONA PENSIERI DI PACE” è il motto che gli scout austriaci hanno scelto quest’anno per accompagnare nel Mondo la distribuzione della Luce della Pace da Betlemme.
È ispirato ai versetti del profeta Geremia (29,11)
“Io, infatti, conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo – dice il Signore – progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza.”
Sono parole che sembrano lontane e vane rispetto ai gravi fatti di questi ultimi anni, eppure ora come non mai, la Fratellanza scout internazionale è una testimonianza importante per tutti. Una Promessa e una Legge ci unisce ai Fratelli Scout di tutto il mondo, soprattutto a quelli che soffrono i gravi dolori della guerra, dell’ingiustizia e dell’oppressione.
A Trieste la luce è giunta direttamente da Linz ed è stata subito portata nella Cappella dell’adorazione permanente nella Chiesa dei santi Pietro e Paolo, e qualche giorno dopo è stata portata in carcere. Ci siamo poi incontrati nella cappella della Chiesa di Sant’Antonio con i tedofori provenienti un po’ da tutta Italia per conoscerci e con una Veglia di preghiera prepararci degnamente al servizio che ci aspettava il giorno dopo. Infine, dopo la cerimonia che si svolgerà sabato 20 dicembre alle ore 15.30 nella Cattedrale di San Giusto, che riunirà tutti gli Scout di Trieste di ogni associazione e alla quale tutti sono invitati, la Luce verrà consegnata ad ogni Parrocchia.
I tedofori che invece il 13 dicembre hanno attraversato l’Italia con delle staffette svolte con il treno e con il traghetto, hanno raggiunto un po’ tutta la nostra penisola, da Trieste verso Lecce, Roma, Firenze, Siracusa, Napoli, Cagliari, Porto Torres, Ventimiglia, Venezia, Catania…. sono stati travolti da braccia protese, da sorrisi, preghiere, canti, cibo, luce e amore.
Ecco alcune loro impressioni dopo l’intenso servizio svolto:
Ogni stazione ci ha dato un DONO che ci ha riempito di tanta gioia e ci ha fatto capire che il trasportare la luce non è solo un servizio scout ma è principalmente un regalo di Natale che il Signore ci ha voluto DONARE.
Il momento del passaggio della luce è un atto di fiducia e un augurio di continuità. Ho percepito l’energia della comunità che si unisce in un unico scopo. Questo viaggio mi ha mostrato che la Pace richiede uno sforzo collettivo, dove tutti sono importanti, nessuno può farcela da solo, proprio come in una staffetta. La fatica fisica mi ha ricordato che ogni risultato richiede perseveranza e sacrificio.
Diffondere pace crea felicità!
Questa luce è la Presenza che illumina ogni ombra. È la forza irrefrenabile di chi si muove accorciando e colmando distanze per raggiungere il proprio fratello.
Quell’Eccomi! La mia scelta! Sei il testimone vivo, lo strumento scelto in quest’opera divina che si manifesta nel mondo sotto forma di portatore di messaggi di pace, piccoli gesti che scaldano i cuori, costruiscono ponti, illuminano il buio, accarezzano ogni creatura.
L’accoglienza è diventata amore.
La missione ha avuto un senso, il messaggio di pace è chiaro a tutti.
Per tutto questo, e per la capacità di compiere l’emozionante viaggio nel servizio e nella luce, lode e grazie infinite, Signore Dio nostro.
Sono sicura che ognuno di noi custodirà nel proprio cuore quest’esperienza di servizio così intensa, perché essere stati testimoni e operatori di Pace nel Tuo nome, è un dono che abbiamo ricevuto e che certamente non potremo tenerlo per noi, ma dovremo diffonderlo continuando quotidianamente a contribuire alla costruzione del tuo Regno.
Elena Pillepich
Comitato della Luce della Pace da Betlemme



