“Signore è bello per noi stare qui”

Vent'anni fa l'inizio dell'esperienza dell'Adorazione Perpetua a Trieste presso la Parrocchia dei Ss. Pietro e Paolo: dalla preghiera, molti frutti

Sabato 21 giugno 2025, alle ore 17.00, presso la chiesa dei Santi Pietro e Paolo in via Cologna a Trieste, si è tenuta una solenne concelebrazione eucaristica per rendere grazie al Signore in occasione del ventesimo anniversario dell’istituzione dell’Adorazione Eucaristica Perpetua nella città di Trieste.

A presiedere la celebrazione è stato S.E. mons. Enrico Trevisi, Vescovo di Trieste, concelebranti don Patrick Nyongesa, rettore della cappella dell’Adorazione, e don Fabio Gollinucci, parroco della chiesa ospitante. La Santa Messa, arricchita dal canto del coro parrocchiale, è stata un momento di intensa comunione spirituale e profonda riconoscenza per due decenni di preghiera ininterrotta, resa possibile dall’impegno e dalla fede di tanti adoratori che, giorno e notte, si sono avvicendati in adorazione davanti al Santissimo Sacramento.

Per l’occasione, i collaboratori della rettoria dell’Adorazione Eucaristica Perpetua hanno preparato e distribuito un libretto commemorativo, contenente una raccolta di preghiere e testimonianze tratte dalla vita quotidiana della cappella. Questo volumetto rappresenta una sintesi spirituale dei vent’anni trascorsi accanto al Santissimo Sacramento: pagine intrise di fede, gratitudine e speranza, che raccontano l’intimo dialogo tra i fedeli e il Signore, custodito nel silenzio adorante. Le testimonianze raccolte narrano di conversioni, consolazioni, guarigioni interiori e piccoli miracoli quotidiani, segni tangibili della presenza viva di Cristo nell’Eucaristia.

L’Adorazione Eucaristica Perpetua a Trieste prese avvio nel 2005, proclamato Anno dell’Eucaristia da papa San Giovanni Paolo II. In risposta a questo forte invito a riscoprire la centralità dell’Eucaristia nella vita della Chiesa, l’iniziativa fu promossa da don Fabio Ritossa, allora parroco della chiesa dei Santi Pietro e Paolo, con il sostegno dell’allora vescovo mons. Eugenio Ravignani.

Fu un’opera di fede e perseveranza che coinvolse sin dall’inizio numerosi fedeli, pronti ad assicurare, a turno, una presenza continua davanti al Santissimo Sacramento, giorno e notte. Da quel momento, la cappella dell’adorazione è diventata un punto di riferimento spirituale per l’intera città, un’oasi di silenzio e preghiera aperta a tutti, dove ciascuno può incontrare il Signore nell’intimità del cuore.

Oggi, la comunità degli adoratori conta circa 200 persone provenienti da tutta la diocesi, che si alternano instancabilmente nell’adorazione perpetua. Vent’anni di cammino sono ricchi di ricordi: gioie condivise, prove superate, legami fraterni nati nell’incontro con il Signore e con gli altri adoratori.

In questa speciale ricorrenza, la comunità ha ricordato con affetto e gratitudine il vescovo emerito mons. Giampaolo Crepaldi, che con il suo sostegno spirituale e pastorale ha accompagnato per anni la vita della Cappella dell’Adorazione. Particolarmente significativo è stato il gesto della donazione del calice della sua prima Messa da giovane sacerdote, un segno di affetto e dedizione che ha toccato profondamente tutti gli adoratori.

Nel cuore di ciascuno rimane viva la certezza che la Cappella dell’Adorazione Eucaristica Perpetua sia un autentico dono del Signore. È Lui che, con la Sua provvidenza, ha reso possibile questo cammino di preghiera ininterrotta, sostenendo la comunità nelle gioie come nelle prove, e guidandola nella crescita spirituale. A testimonianza di questo cammino, riportiamo le parole di un adoratore, scritte in occasione del decimo anniversario:

“L’adorazione di Gesù Eucaristia, vissuta con costanza nel tempo, ci ha aiutato a rimettere ordine nella nostra vita. Ci ha permesso di distinguere con maggiore chiarezza ciò che davvero conta da ciò che è secondario. Ogni giorno siamo immersi nel frastuono delle vicende quotidiane, spesso caotiche e disorientanti. In mezzo a questo rumore, è facile perdere di vista la scala dei valori che dovrebbe orientare le nostre scelte lungo l’intero arco dell’esistenza. L’adorazione eucaristica diventa allora un luogo privilegiato per ritrovare il silenzio interiore, per ascoltare e comprendere. Essa risveglia e rafforza la nostra capacità di discernimento, grazie alla luce dello Spirito Santo che abita nel profondo del nostro cuore. Nel silenzio dell’adorazione, il contatto con lo Spirito Santo – realmente presente nell’ostia consacrata – ci apre gli occhi interiori. Ci aiuta a leggere le vicende della nostra vita non come eventi isolati, ma come parte di un disegno più grande: quello della Provvidenza divina, che agisce costantemente e con amore nella storia personale di ciascuno di noi”.

Un adoratore

 

Daniela Lavermicocca

 

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