“La pazienza del seme”: Giubileo del mondo educativo

Una folta rappresentanza di insegnanti, educatrici ed educatori ha preso parte alla Veglia di preghiera alla Beata Vergine del Soccorso

Si è svolta ieri sera, 2 ottobre, il Giubileo del mondo educativo: una veglia di preghiera, dedicata alle istituzioni scolastiche e alle comunità educanti, presieduta da monsignor Enrico Trevisi, che ha richiamato il tema del nuovo anno pastorale, incentrato su un Dio “che ha ancora fiducia di te, si prende cura di noi, ogni sua parola è di tenerezza, anche quando rimprovera è sempre un Dio che ci accompagna, per il nostro bene”.

Il vescovo Enrico ha rilevato come, dall’incontro con Cristo, potremo ritrovare le energie per una pazienza di cura nelle relazioni educative. Bisogna ritrovare una paternità comune e percepire il creato come una grande famiglia.

“Siamo chiamati a custodire questo sguardo anche nei momenti bui, alle prese con ragazzi fragili e disorientati, nel confronto con adulti immaturi che non sanno essere punti di riferimento. Questi giovani sono di Dio, che li ha posti in una storia di libertà”.

È necessario assicurare una presenza, suscitare nei nostri ragazzi il desiderio di afferrare chi ci tiene la mano, infondere coraggio nelle nuove generazioni. Monsignor Trevisi ha richiamato il salmista, che si affida al Signore: “Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni” (Salmo 23).

Siamo abitati da una misteriosa presenza: Dio è con te, ha fiducia in te, può compiere meraviglie attraverso la tua vita. Bisogna coltivare la relazione con Gesù attraverso la preghiera, per alimentare un rapporto personale con il Signore, nel silenzio e nello stupore, per rielaborare anche i nostri fallimenti. Per il nostro vescovo, questa capacità di riflessione costituisce un sicuro rifugio, il tempo dedicato alla preghiera coltiva la pietas dell’educatore. È richiesto di delineare mete e orientamenti, tracciare i passi da compiere insieme, riconoscendo che siamo tutti sulla stessa barca. Come cristiani, il pastore della Chiesa tergestina ci invita ad essere lievito nella scuola, una presenza che dà sapore, testimoni di un mistero al quale apparteniamo, anche se ci sentiamo acciaccati. Il contesto nel quale viviamo, richiede la presenza di uomini e donne di pace, affinché i nostri giovani scoprano che Dio si prende cura di noi, attraverso gli educatori e gli insegnanti.

don Manfredi Poillucci

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