Suor Giovanna si è addormentata nella pace del Signore

Lutto al Monastero di San Cipriano. Suor Giovanna Petronio è venuta serenamente a mancare la mattina del 30 settembre

Suor M. Giovanna Petronio secolo Maria, nacque il12 ottobre 1932, a Pola, da Giovanni e Gioconda Rigo. Il papà, ingegnere, lavorava al genio militare. La mamma era casalinga, sapeva cucire, ricamare e fare merletti, in particolare a rete.

Maria frequentò le scuole elementari e medie a Pola, poi continuò il ginnasio a Trieste, presso le suore di Sion. Tornata a Pola condivise le difficoltà degli italiani credenti, sotto il comunismo. Il padre fu messo in prigione e la famiglia, in cui vivevano anche i nonni paterni, visse di stenti, procurandosi i beni necessari facendo giornalmente lunghe file. Morti i nonni, il padre, d’accordo con la famiglia, prese la decisione di venire in Italia. Trovò lavoro ad Abano (PD), dove si trasferirono nel 1962. Il padre morì a 67 anni per mal di cuore; la mamma lo seguì nel 1977. Nel frattempo Maria conseguì il diploma di maestra d’asilo e incominciò a lavorare nelle scuole materne.

In tutte queste vicende dolorose Maria maturò la sua vocazione, che aveva percepito già a 20 anni.

Morta la mamma, si avvicinò al Monastero di S. Daniele, ad Abano (PD). Lì conobbe M. Annunziata e da qui nacque il desiderio di entrare al monastero di San Cipriano, a Trieste, dove fece il suo ingresso la vigilia di Natale del 1977. Padre Aurelio, monaco di Praglia, la accompagnò in questo cammino spirituale.

Si inserì bene nella Comunità monastica, nonostante le inevitabili difficoltà. Emise la prima professione il 2 febbraio 1981. Lavorò nel Laboratorio di Restauro del Libro antico, in portineria, in guardaroba e dal 1986 ebbe anche l’incarico di amministratrice. Accudì e seguì sempre con amore Madre Annunziata finché fu Abbadessa e anche negli anni della sua anzianità e malattia, assistendola fino alla morte, avvenuta nel 2017, a Prosecco. Come tutte le anziane, anche suor Giovanna gioì della nuova sistemazione della Comunità, godendo del verde della natura e del canto degli uccellini. Man mano che le sue forze venivano meno, suor Giovanna cercava di rendersi utile per piccoli lavori, nel preparare il refettorio, asciugare i piatti, piegare i fazzoletti, ecc. La sua malattia rese necessario un impianto di pacemaker, sostituito nel giugno del 2025, che tuttavia non risolse la gravità della sua situazione cardiaca. Dopo un breve ricovero, a luglio, venne dimessa, ma i medici informarono la madre e le monache che, vista la gravità della situazione, non sarebbe sopravvissuta a lungo.

Il Signore l’ha sorpresa nel sonno, la mattina del 30 settembre: quando la madre e suor Elisabetta, la monaca infermiera che l’ha assistita con infinita pazienza e attenzione in tutti questi anni, sono entrate nella sua cella per la consueta cura mattutina, l’hanno trovata addormentata nella Sua pace.

Madre Grazia osb

badessa del Monastero di San Cipriano

 

 

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