Ottant’anni sono decisamente tanti: una moltitudine di ricordi, miti, esperienze. Vite di tante e tanti: desideri, sogni, passioni, visioni, utopie, lotte, dibattiti, incontri e scontri. La Storia e le storie sono un intreccio ineludibile, tanto più dentro un’organizzazione composita come le Acli. Come raccontare tutto questo? Come districarsi? Cosa scegliere? Da queste domande e dalle risposte che abbiamo cercato, è nata la mostra che, inaugurata il 6 dicembre, rimarrà aperta in sala Veruda fino al 14.
Una mostra intessuta di fili piccoli e grandi, che ha voluto tenere assieme il macro – i contesti entro cui la nostra esperienza associativa è nata e che ancora oggi abita – e il micro – le storie piccole e grandi dell’ognuno. Cioè, dell’ogni Uno: che è la singola soggettività ma assieme a tutti gli altri, che hanno il volto di ogni donna e di ogni uomo che, con le loro personali azioni e storie, hanno contribuito a rendere le Acli ciò che erano e che sono.
Una mostra che racconta il tempo e i tempi della Storia e delle storie, il tempo inteso come processo cronologico, il passare dei giorni e degli anni, ma anche i tempi sociali e politici con le specificità che sono proprie di ogni epoca, tenendo sempre vivo il legame tra passato presente e futuro, dando voce ad alcuni protagonisti.
Una mostra non autocelebrativa, ma piuttosto pensata come uno spazio per conoscere gli apporti che la nostra esperienza associativa delle Acli ha realizzato e donato alla nostra città contribuendo alla sua crescita, partendo dalle fondamenta antifasciste e dalla Costituzione per giungere fino a noi.
Una mostra in quadri che sono scavi nel passato, ma anche un’osservazione attenta del presente per offrire degli spaccati, non certo esaustivi ma storicamente corretti, di politiche e scelte che negli anni abbiamo realizzato, promosso e divulgato a Trieste.
Una mostra corale che vuole dare voce a parole e linguaggi diversi: le narrazioni e le immagini. Corale anche nella sua composizione: si è trattato di un lavoro a cui hanno contribuito più persone, con competenze diverse, a rappresentare un mondo composito e plurale come sono le Acli.
Una mostra “aclista”: una bella storia di persone che da ottant’anni attivano processi, mettono in circolo idee e realizzano cose per il bene comune e per le proprie comunità. Un bene collettivo, le Acli, che sono di tutte e di tutti, nessuno escluso: un patrimonio del nostro Paese. Un’organizzazione ricca di saperi e competenze che abbiamo voluto rappresentare nella sua composita bellezza.
Buon 80esimo a tutte e tutti!!!
Erica Mastrociani
dirigente nazionale delle Acli
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