Global Friendship con i giovani della comunità di Sant’Egidio

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Amicizia e pace: con queste due parole possiamo riassumere le giornate di Global Friendship, evento che ogni anno unisce centinaia di giovani per la pace, ragazzi e ragazze della Comunità di Sant’Egidio da tutto il mondo. Quest’anno è stata la comunità di Berlino ad ospitarci, l’anno scorso Padova e l’anno prima Amsterdam. Il clima che si respira ogni anno in quei giorni di Global è una boccata di speranza, in un mondo segnato sempre più dai contrasti, dalle guerre e dalla solitudine.

Berlino è stata, come ben sappiamo, una città protagonista di tante pagine grigie della storia, una città simbolo di una divisione che sembrava insormontabile. Noi giovani abbiamo potuto riflettere tanto su come le cose siano cambiate da allora, su come grazie a tante persone coraggiose oggi Berlino sia una città di ricostruzione, di unione.

Dobbiamo aver sempre chiaro questo: “Non dobbiamo lasciarci scoraggiare, tutto può cambiare! Cosa vogliamo dall’Europa?” come ci diceva, concludendo il suo discorso il professore Jan De Volder, storico della Chiesa e delle religioni e giornalista, il pomeriggio del 27 agosto.

Uno dei momenti più importanti è stata la Preghiera per la Pace nella chiesa evangelica di Santa Maria. Tanti i nomi dei Paesi in guerra che sono stati letti, ma anche tanti erano i giovani uniti a pregare con entusiasmo per un mondo migliore.

Il giorno dopo sono continuati i canti, la gioia e le riflessioni con la grande assemblea dal titolo “Nell’amicizia c’è la vittoria”.

Marco Impagliazzo, presidente della comunità di Sant’Egidio, per noi semplicemente Marco, ci ha donato queste cinque semplici, ma bellissime, parole per descrivere la nostra comunità.

INSIEME, far battere il proprio cuore non solo per sé stessi, solo così il mondo diventa un posto davvero sicuro;

AMICIZIA, anche con chi non ci saremmo mai aspettati, come i poveri che con la Comunità incontriamo: i migranti, i senza fissa dimora, i bambini delle periferie e gli anziani soli;

LEGAMI, che esistono e si rafforzano sempre di più, come una rete continua;

ASCOLTO, perché la comunità è l’orecchio che si affina e si abbassa ad ascoltare quella voce difficile da capire, ma che poi diventa amica;

Ed infine ABBRACCIO, l’importanza di accogliere il prossimo e di abbracciare il senso della vita spoglia di tutto il superfluo.

Tra i tanti giovani presenti c’erano anche 90 ragazzi e ragazze ucraini, molti di loro hanno conosciuto la comunità proprio a seguito della guerra. La loro testimonianza è stata incredibile, tra le tante sofferenze non hanno perso la speranza e la fiducia nel futuro. Ci hanno detto che la loro scelta è di combattere la paura e di non assuefarsi alla guerra. È importante ribellarsi alla logica che la guerra sia l’unica strada percorribile.

Poi abbiamo vissuto un incontro importante alla Porta di Brandeburgo, un momento di commemorazione al Memoriale delle vittime Sinti e Rom del nazionalsocialismo, per dare voce alle ingiustizie e rinnovare il nostro impegno a contrastare ogni forma di razzismo e violenza.

Infine, l’ultimo giorno, ci sono state delle visite guidate alla città, una gita in barca sul fiume Sprea e una bellissima festa, il Peace Party, tra canti, balli e tanto divertimento.

“Un movimento di giovani che è una realtà, non un momento” questo deve essere il nostro spirito per poter vivere l’amicizia globale non solo a Berlino, ma anche nelle nostre città ogni giorno.

Noi, giovani per la Pace di Trieste, già da qualche anno svolgiamo vari servizi nella nostra città, in particolare la Scuola della Pace, un doposcuola per bambini delle elementari in condizioni di difficoltà che diventa un pomeriggio di gioia e allegria e il Giro del Venerdì, durante il quale gli universitari preparano e distribuiscono dei panini ai senza fissa dimora, ma soprattutto creano un momento di ascolto e amicizia per chi spesso è emarginato. Siamo in tanti giovani che vogliono cambiare la nostra città, spesso calpestata dalle ingiustizie e dove, come ha detto il Papa a Trieste, nella liturgia in piazza Unità il 7 Luglio, la dignità umana non deve essere un compromesso. Saremo molto felici di conoscere altri giovani come noi e di poter condividere amicizia e il sogno di un mondo di Pace.

Elisa Cescon


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