70° Anniversario della morte di mons. Marcello Labor

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Labor
Ricordo del Venerabile Servo di Dio Marcello Labor nel 70° anniversario della morte.

Il Venerabile Servo di Dio Marcello Labor (1890 – 1954), visse un cammino di conversione alla fede cattolica che lo condusse all’ordinazione sacerdotale. Fu un medico molto apprezzato, di grande equilibrio psicologico. Una persona integerrima per onestà e spirito di altruismo. Si dedicò con zelo instancabile alla cura dei malati. Era chiamato il “medico dei poveri”, sempre presente al loro capezzale e di grande generosità nel fornire medicinali e viveri.

Marcello Labor nacque l’8 luglio 1890 a Trieste, in una famiglia ebrea. Ricevette un’accurata educazione a Trieste, condividendo gli ideali del socialismo. Nel 1912 sposò Elsa Reiss con rito ebraico. Insieme alla moglie, venne battezzato il 23 dicembre 1914. Nello stesso anno, si laureò in Medicina.

Durante la prima guerra mondiale, fu tenente medico nell’esercito austro-ungarico, impegnato sul fronte orientale. Fatto prigioniero, fu liberato al termine della guerra. Successivamente, con la famiglia si stabilì a Pola, dove lavorò come medico, dimostrando un’esemplare professionalità, si distinse in particolare per la sollecitudine verso i meno abbienti. A ragione della sua professione, entrò in contatto con il sacerdote Antonio Santin, che divenne per lui un sincero amico e una guida spirituale, ed accompagnò la moglie nella malattia.

Rimasto vedovo nel 1934, Marcello si dedicò con abnegazione all’educazione dei tre figli. Coltivò la sua vita spirituale e si dedicò alla lettura dei classici cristiani. Nel 1938 chiuse il suo ambulatorio medico a Pola e avvertì la vocazione sacerdotale; decise di chiedere consiglio a don Antonio Santin, diventato Vescovo di Trieste, che lo indirizzò al Seminario Patriarcale di Venezia, dove entrò il 12 ottobre 1938.

Marcello Labor fu ordinato sacerdote il 21 settembre 1940 a Trieste. Il vescovo lo destinò al Seminario di Capodistria, di cui divenne rettore. Si dedicò alla cura della vita spirituale e alle necessità di un gruppo di seminaristi segnati da sentimenti nazionalisti spesso contrastanti – italiani, croati e sloveni – nel periodo drammatico della guerra. Il reale pericolo di vita per don Labor, con l’occupazione tedesca dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, determinò il suo trasferimento nella parrocchia di Fossalta di Portogruaro dove, per un anno e mezzo, si dedicò al ministero pastorale.

Nel 1945, rientrò a Capodistria, passata sotto il dominio jugoslavo del maresciallo Tito, per assumere la direzione del Seminario. Il 26 luglio 1947 don Marcello fu sottoposto ad un processo costruito su motivazioni pretestuose e inconsistenti, con una condanna già decisa in partenza. Debole e ammalato, trascorse in carcere quasi tre mesi, fino al 30 dicembre 1947. Dopo la liberazione, fu trasferito al Seminario di Gorizia come padre spirituale e venne nominato canonico del Capitolo della cattedrale di San Giusto a Trieste.

Su indicazione del vescovo Santin, nel 1953, accettò la nomina a Rettore del nuovo Seminario di Trieste, che guidò con saggezza e sollecitudine. Stroncato da una crisi cardiaca, morì a Trieste il 29 settembre 1954.

Mons. Labor affrontò con la sua fede in Dio molti momenti di sofferenza, quali la perdita di una figlia, la lunga malattia della moglie, due guerre mondiali, la persecuzione nazifascista prima, quella comunista poi. Sacerdote dotato di fede profonda, di speranza e di carità, la sua spiritualità si distinse per il profondo senso di giustizia, la fortezza non comune, l’umiltà, la fedeltà alla Chiesa. Ebbe un’attenzione particolare per la formazione del laicato.

L’Inchiesta diocesana riguardo alla fama di santità che accompagnò Marcello Labor, si svolse presso la Curia ecclesiastica di Trieste, dal 4 gennaio al 22 maggio 1996. La validità giuridica di questo iter processuale fu riconosciuta con il Decreto Vaticano del 1 febbraio 2002.

Il 19 maggio 2015, il Dicastero per le Cause dei santi emise parere favorevole al riconoscimento delle virtù eroiche esercitate da Marcello Labor; il 5 giugno 2015 papa Francesco promulgò il decreto che lo dichiarava Venerabile Servo di Dio.

I suoi resti mortali riposano nell’urna funeraria collocata nella chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo, ove lunedì prossimo, 30 settembre, sarà celebrata alle ore 18.30 una santa messa in sua memoria.

Per ricordare il 70° anniversario della sua morte, l’Associazione “Siloe – amici di mons. Marcello Labor”, ha promosso una conferenza, che si terrà mercoledì 23 ottobre alle ore 17.30, presso il Circolo della stampa, in Corso Italia, 13, con l’intervento del vescovo di Trieste, mons. Enrico Trevisi.

don Manfredi Poillucci


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