Suor Maria Antonia, una vita alla sequela di Cristo

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monastero san cipriano
Il 5 ottobre il Signore ha accolto nella Sua dimora eterna Sr. Antonia Stepancich.

Suor Maria Antonia, dopo una lunga vita di preghiera e di lavoro, consacrata nell’ordine benedettino, è salita al Padre. Abbiamo voluto chiedere alla comunità del Monastero di San Cipriano di delinearne un breve profilo biografico, che rendesse possibile a tutti conoscere la bella figura di questa donna vissuta alla sequela di Cristo.

La Madre Badessa ha accolto la nostra richiesta, e ci ha fornito il testo che offriamo ai nostri lettori, invitandoli ad unirsi a tutti noi nella preghiera per Suor Antonia e per tutta la comunità del Monastero benedettino di San Cipriano.

La redazione


 

Al secolo Caterina Romana, nacque a Pregara, in Istria, il 12 marzo 1932, ultima figlia di una famiglia numerosa di contadini. La mamma esercitava la professione di ostetrica.
Romana frequentò la scuola e, contemporaneamente, faceva la pastorella: amava la natura, la vita all’aperto, i fiori, le pecore e gli agnellini.

A 16 anni, dalla lettura della vita di S. Teresa del Bambino Gesù, capì che il Signore la chiamava a diventare monaca.

Venne in Italia il 28 settembre del 1950, accompagnata dal papà.
Lavorò presso alcune famiglie come collaboratrice domestica; quindi presso le suore del Seminario, dove rimase per 9 mesi.
Tornò a casa per 2 settimane, per i debiti preparativi e il 15 ottobre 1952 entrò in monastero. Il 21 novembre 1954 emise i primi voti.

Lavorò in quasi tutti gli uffici del monastero, in particolare imparò a fare la calzolaia e per lunghi anni si occupò delle ammalate, aiutando la monaca infermiera.

Per aiuto e per motivi di salute soggiornò per brevi periodi al monastero Chieri. Soggiornò per più tempo a San Gimignano, come aiuto, con altre due monache.Quindi andò a Poffabro, per la fondazione del nuovo monastero; in seguito ritornò a Trieste.

Da anziana si occupò del riordino del refettorio, della calzoleria, della pulizia di qualche ambiente della casa.
Amava coltivare i fiori e vi dedicava tutto il suo tempo libero.

L’aggravarsi di alcune malattie, al tempo del Covid, resero necessario il suo ricovero permanente presso la casa di riposo “Livia Ieralla” di Padriciano, dove le consorelle e i parenti andavano periodicamente a farle visita, e dove si è spenta il 5 ottobre scorso, all’età di 92 anni, assistita dalle competenti cure mediche e dall’affetto del personale della Casa, a cui va la profonda riconoscenza della Comunità.

Sr. Grazia osb


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