Don Giorgio Giannini è tornato alla casa del Padre

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Il ricordo di don Giorgio nelle parole di chi lo ha conosciuto nella nativa Trieste.

Don Giorgio Giannini è tornato nella casa del Padre. Ne ha dato notizia l’Arcidiocesi di Gorizia, presso la quale era incardinato dal 1992.

Nato a Trieste il 1° aprile 1939, maturò la sua vocazione nella parrocchia di San Vincenzo de’ Paoli, anche attraverso la frequentazione dell’Associazione di Azione Cattolica Silvio Pellico. Parallelamente agli studi teologici, coltivò anche gli studi universitari laureandosi in Scienze naturali. Fu ordinato sacerdote nella chiesa di San Pio X l’8 luglio 1962 da mons. Antonio Santin.

Come primo incarico pastorale, il vescovo Santin lo nominò vicario cooperatore a San Giovanni Decollato e l’anno successivo lo assegnò all’Opera Figli del Popolo. Nel 1967 fu nominato vicario cooperatore nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, quindi fu destinato al servizio pastorale nella comunità di San Bartolomeo a Barcola nel 1972. Nel 1989 venne nominato Amministratore parrocchiale di Duino e, dal 1992, è stato incardinato nella Arcidiocesi di Gorizia.

Riportiamo qui due testimonianze sulla figura di don Giorgio Giannini, di chi lo ha personalmente conosciuto. Quella di don Mario Vatta, che ne ripercorre la vita dai ricordi della giovinezza alla maturità del servizio sacerdotale, e quella più intima e familiare di Chiara Fabro.


 

Ciao, don Giorgio, ci vediamo più avanti.

Una domenica pomeriggio come tante altre. Don Giorgio si è aggravato. In quella che era stata la casa dove, accanto alla chiesa, aveva accolto e ascoltato tante persone. Tante gioie, tanti crucci, tanto dolore! Era là che aveva accompagnato i bambini all’incontro con Gesù, il figlio di Dio, l’uomo di Nazareth. E quante coppie di fidanzati aveva seguito, per arricchire la loro scelta con la Parola di Dio: raccontata, annunciata, vissuta! Ora in quella casa, accanto alla chiesa, stava attendendo il suo Signore.

Lui aveva promesso che sarebbe tornato. Si trattava soltanto di attendere.

A frasi spezzate – e a bassa voce – abbiamo ricordato momenti della giovinezza vissuta assieme in parrocchia, nell’Azione Cattolica: le gite, gli scherzi e, in maniera più seria, i momenti della formazione e della preghiera. E poi il 29 settembre 1957: l’entrata in Seminario, lo studio, da Giorgio portato avanti con scrupolosa e profonda curiosità, da me, invece … (lasciamo perdere!) in maniera meno seria.

La vita pastorale, l’incontro con la gente, da subito, ci vedono coinvolti. E poi, per lui, l’impegno all’Università, prima come studente e poi come docente. Negli ultimi trent’anni, finalmente! e fino a domenica scorsa, il rientro nella vita pastorale e l’immersione totale in quella che giorno dopo giorno diventerà la sua gente da accogliere, ascoltare e sostenere, nei momenti della gioia e in quelli del pianto.

Prete, insomma! Pastore al seguito di Gesù che l’aveva chiamato. Anche attraverso il grande amore per la montagna, dove sembrava ricevere ispirazione ed energia per il suo essere padre e fratello per tanti.

La vita del prete, in dialogo continuo con il Padre per crescere in sapienza e profondità interiore e dal quale ricevere forza, fede e perdono per le fragilità, per comprendere a sua volta e amare le ferite dell’umanità, per poter riconciliare e perdonare.

Tutto questo, in pochi minuti, ci siamo scambiati, più con lo sguardo che con le parole, ormai diventate superflue, per fare spazio al silenzio dell’attesa di Colui che sarebbe arrivato da lì a poco: l’aveva promesso! Così, in una domenica pomeriggio, non più come tante altre.

don Mario Vatta


 

La memoria di don Giorgio resta nella mia storia personale, essendo stato amico di famiglia ed essendo stato, tra l’altro, il sacerdote che mi ha battezzata.

I comuni interessi scientifici lo legavano con profonda amicizia ad alcuni miei familiari, per altri di noi è stato il sacerdote che ci ha accompagnati nei momenti fondamentali della vita.

Desidero ricordare don Giorgio, in unione con tutti coloro che lo hanno conosciuto e in comunione con i miei familiari, che sono stati suoi amici e che lo hanno preceduto presso la casa del Padre, esprimendo gratitudine al Signore per averlo donato come amico alla mia famiglia, come sacerdote alla sua Chiesa, certa che ora don Giorgio sia nella luce del Risorto e che la sua memoria resti in benedizione.

 

Chiara Fabro

 

L’Arcidiocesi di Gorizia, tramite il proprio sito, comunica la data delle esequie, che si terranno Lunedì 4 novembre alle ore 15.00 presso la chiesa di San Giovanni (nuovo) di Duino.


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