San Martino, festa patronale a Prosecco

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Nella Parrocchia di San Martino a Prosecco, il Vescovo presieduto la Santa Messa in occasione della festa patronale parrocchiale.

Prosecco, nella provincia di Trieste, paese diventato famoso in tutto il mondo per aver dato il nome al famoso vino, ha come patrono, dal 1736, San Martino di Tours.

La bella chiesa, piena di affreschi dei santi e della storia del cristianesimo, ha un magnifico organo e tre altari. Nel presbiterio ci sono due statue marmoree di San Martino e di San Primo, entrambi legati al mondo contadino e legati a questa terra già coltivata nell’epoca romana. San Primo, il santo dei frutti estivi (grano, mais, patate, fagioli), e San Martino, nostro santo patrono, legato al vino novello, che in questo periodo dall’anno è possibile degustare.

Da secoli, l’11 novembre, San Martino si festeggia nella nostra parrocchia e anche in tutto il paese, come momento di ringraziamento al Signore per i frutti della terra.

Anche quest’anno siamo stati lieti della presenza del nostro Vescovo, mons. Enrico Trevisi, che ha officiato la Santa Messa patronale, alla presenza di tanti fedeli, dei Sindaci di tutto l’altopiano e delle altre autorità del territorio.

Per l’occasione, in vista dell’avvio dell’anno giubilare 2025, abbiamo addobbato la chiesa con un allestimento particolare: la miniatura della nostra chiesa parrocchiale con l’immagine di San Martino, che invita i fedeli a varcare la sua porta con fede e speranza nella misericordia del Signore e nella sua pace.

Il Vescovo, durante l’omelia, ha descritto la vita di San Martino fin dalla sua nascita nel 336. Figlio di un militare, anche Martino, ancora ateo, entrò nell’esercito, ma si convertì grazie ad una visione e, nella tradizione, viene descritto come colui che, mentre stava cavalcando, incontrò un povero infreddolito e gli donò una parte del suo mantello per coprirsi. Da allora la sua vita cambiò e cominciò a studiare le Sacre Scritture. San Martino, umile nella vita e nel cuore, aiutava i poveri e gli emarginati e, per acclamazione del popolo, fu eletto Vescovo di Tours. Visse sempre in cammino, visitando costantemente tutte le parrocchie, e morì nell’anno 397, indebolito dall’enorme pellegrinaggio verso il popolo di Dio.

Anche noi, come ben descritto dal Vescovo Enrico, dobbiamo aprire i nostri cuori verso i poveri, gli emarginati che bussano alle nostre porte. La Caritas diocesana accoglie centinaia di migranti e senzatetto, senza nessuna protezione e senza lavoro, dando loro quello che può (coperte, viveri, vestiti), con l’aiuto dei cittadini, con le offerte di denaro e il loro rendersi disponibili al volontariato. Il Vescovo Enrico ha pregato tutti i fedeli presenti di contribuire, ciascuno secondo le proprie possibilità e carismi, ad aiutare il prossimo.

Dopo la Santa Messa, il Vescovo Enrico con le autorità, il nostro parroco don Jože Špeh e i collaboratori si sono fermati nella saletta parrocchiale a degustare le tradizionali pietanze per il giorno di San Martino: frittole con l’anima, crauti, salsicce, patate in tecia e, come dolce, struccoli cotti tipici del Carso triestino, tutto annaffiato col vino novello di Prosecco e un buon tè caldo di fiori di frutta. Come regalo, è stato offerto a tutti un liquore di nocino, prodotto dagli alberi di noce di Prosecco.

Ringraziamo il nostro caro Vescovo Enrico, tutte le autorità, i fedeli e anche il parroco don Jože, che ogni anno per onorare il nostro Santo patrono, San Martino, concorrono a mantenere viva questa bella tradizione e questa bella festa popolare.

Edwin Bukavec


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